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Unità-Università, doppio disastro firmato Moratti

Università, doppio disastro firmato Moratti Invia alla Camera una riforma bocciata in Commissione e poi tenta il colpo di mano con un secondo testo Roberto Monteforte ROMA È pro...

18/02/2005
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l'Unità

Università, doppio disastro firmato Moratti

Invia alla Camera una riforma bocciata in Commissione e poi tenta il colpo di mano con un secondo testo

Roberto Monteforte

ROMA È proprio disinvolta nel rapporto con le procedure istituzionali il ministro dell'Istruzione e dell'Università, Letizia Moratti. Forse troppo. Il tema, lo stato giuridico dei docenti universitari, è tra quelli più delicati e caldi. È all'esame del Parlamento da tempo. Una "riforma" annunciata che non pare proprio essere condivisa dal mondo universitario. Lo scontro è frontale visto che gli atenei si bloccheranno il prossimo 2 marzo per uno sciopero generale proclamato da tutte le sigle sindacali: Flc Cgil, Cisl Università, Uil paur, Adu, Andu, Apu, Cisal Università, Cnu, CNRU, FIRU, SnALS Università e SUN.

Colpi di scena. Ieri in audizione in commissione Cultura arriva il colpo di scena. La Moratti annuncia che saranno due i provvedimenti di legge sullo stato giuridico dei docenti universitari. Improvvisamente cambia le carte in tavola e accantona il testo sul quale da mesi si confrontano i parlamentari. Annuncia che vuole affrontare con lo strumento della "legge delega" il reclutamento del personale docente e con "legge ordinaria" - così come chiedono Crui, Cun e il Coordinamento Nazionale Conferenze dei Presidi di Facoltà - tutti gli altri aspetti relativi allo stato giuridico. Cambia il profilo costituzionale della legge. Tra le altre novità annuncia il mantenimento della distinzione tra tempo pieno e tempo definito, che invece risultava abolito. Ai deputati non presenta un articolato. Si limita a prospettare un'intenzione legata al fatto che il testo all'esame del Parlamento sarebbe "vecchio", "superato" dai fatti. Per gli atenei ci sarebbero le nuove risorse messe a disposizione dalla Finanziaria 2005; le assunzioni sarebbero state finalmente sbloccate. Peccato che poi vi sia stata la "nota ministeriale" sulla programmazione triennale degli investimenti delle risorse che ha finito per ribloccare concorsi e assunzioni. Peccato che la commissione Bilancio della Camera nel parere sulla copertura finanziaria del provvedimento, ancora non votato, abbia "bocciato" il provvedimento. La confusione regna sovrana.
Lunedì la legge delega sullo stato giuridico dei docenti universitari è all'ordine dei lavori dell'Aula. Si va alla discussione generale senza avere il parere della commissione Bilancio. E ci si va nella formulazione uscita dalla VII commissione, dichiarata "superata" dalla Moratti. Il ministro non ha presentato ancora alcun emendamento.

Si spacca anche il Polo. Contro questa situazione protestano non solo i parlamentari dell'opposizione della commissione Cultura, ma anche quelli di An, di Forza Italia e dell'Udc. Pare che anche il presidente Adornato abbia annunciato una lettera di protesta al presidente della Camera.
"Un atto di inaudita arroganza, siamo alla farsa" commenta Giovanna Grignaffini, capogruppo Ds in VII commissione. "Siamo di fatto in presenza di un nuovo testo di legge, ma la Moratti rifiuta di rendersene conto - spiega -. Il testo presentatoci in commissione è cambiato nella sostanza rispetto a quello discusso nei mesi scorsi. I Ds e le opposizioni hanno deciso perciò di non partecipare a questo voto-farsa. Anche nella maggioranza si sono manifestati evidenti malumori per la forzatura procedurale che il ministro Moratti tenta di imporre al Parlamento". La Grignaffini, insiste. Parla di "ennesima provocazione del Ministro Moratti", l'accusa di aver calpestato "le più elementari regole di dialettica parlamentare". Entra nel merito il suo collega, il diessino Andrea Martella. "Siamo all'assurdo. In realtà non esiste ancora un testo. Stiamo discutendo di intenzioni e non di norme. Quello appurato è che non esiste copertura finanziaria. La Moratti e il centrodestra dovrebbero fermarsi, aprire un confronto reale con il mondo dell'università e bloccare un progetto come questo che non risolve, anzi aggrava i problemi".

A lunedì.... E Martella li indica: l'invecchiamento del corpo accademico, la necessità di immettere una massiccia quantità di giovani, mentre al contrario si precarizza ulteriormente il loro accesso alla carriera. "È invece urgente snellire le procedure concorsuali visto che un numero grandissimo dei docenti, pari a circa al 50%, andranno in pensione nei prossimi anni". "Non viene definita - aggiunge - la figura giuridica del ricercatore. Noi proponiamo la costituzione di una terza fascia e l'assunzione immediata di 6mila ricercatori".
Lunedì inizierà la discussione generale. E non si può escludere che il presidente del gruppo Ds, Luciano Violante,insieme alle altre opposizioni chieda di riportare all'esame della commissione Cultura il provvedimento.


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