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Unità-Scuola, la Moratti impone il crocifisso in tutte le aule scolastiche

Scuola, la Moratti impone il crocifisso in tutte le aule scolastiche di Mariagrazia Gerina "Alla scuola media Pacinotti, Letizia Moratti". Al Vittoriano, la cerimonia per l'inaugurazione dell'ann...

18/09/2002
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l'Unità

Scuola, la Moratti impone il crocifisso in tutte le aule scolastiche
di Mariagrazia Gerina

"Alla scuola media Pacinotti, Letizia Moratti". Al Vittoriano, la cerimonia per l'inaugurazione dell'anno scolastico è appena finita e il ministro rilascia autografi e scrive dediche sulla Costituzione. Quella che il presidente della Repubblica ha voluto distribuire simbolicamente a tutti gli invitati, studenti, bambini, insegnanti. Strano, è il secondo giorno che Moratti se la sente ricordare. "E che ne dice di rispettarla?", bisbiglia qualcuno. Ma Letizia è già corsa alla Camera a promettere crocifissi in tutte le scuole d'Italia - anche quelle che preferiscono farne a meno. Glielo ha chiesto la Lega, che li vuole in tutti gli uffici pubblici d'Italia. "Provvederemo subito", risponde Moratti, portata sull'argomento da un'interrogazione del centrista Volonté.

In attesa del crocifisso, ieri gli studenti invitati a Roma per l'inagurazione dell'anno scolastico si sono sorbiti un bel sermone sul "seme più bello di tutti che è quello dell'amore". Sullo stesso solco, i consigli agli insegnanti impartiti per l'occasione: "Fate leggere Leopardi per capire cosa è l'amore - suggerisce il ministro -, Ulisse per il coraggio, Dante per accompagnare tutti dalla terra al cielo". Se la giornata fosse proseguita all'insegna di quelle parolefinita così... E invece è stata un'altra giornata lunga e piena di insidie per il ministro Moratti. Cominciata troppo presto, in Senato alle ore nove con la replica a quei giacobini dell'Ulivo, che la accusano di incostituziotuzionalità, e finita nel polverone, con le parole di Ciampi a riaccendere in un istante tutta l'opposizione.

Nemmeno il tempo di risistemarsi i capelli tra una cosa e l'altra. Eppure tutto era stato pensato nei minimi dettagli. Moratti non si era dimenticata neppure di Andrea Muccioli e di San Patrignano. Il giovane amico avrebbe dovuto attendere il presidente ai piedi della scalinata del Vittoriano per una visita al camper antidroga finanziato dalla Presidenza del Consiglio con tanto di slogan fresco di zecca: "O ci fai o ci sei". Un camion grande e colorato con dentro la foto di Costanzo e quella di Gasparri, che ringrazia e affida a Muccioli la nuova campagna antidroga del governo. "Mi dispiace, c'è il presidente della Costa d'Avorio che mi attende", risponde Ciampi, imbarazzato. Peccato. "Però - qualcuno a bordo annuncia - tra poco arriva la troupe del tg1".

Meno male che c'è la tv a rispettare il copione: cantanti, ballerini, "miss Italia" e pallavoliste, in mezzo a qualche centinaio di ragazzini festanti e entusiasti. Persino Totti non sbaglia nemmeno un congiuntivo, anche se - fa notare qualcuno - "con quell'italiano non è proprio il testimonial perfetto". "I risultati li dimostra in campo", replica il ministro, che di calcio se ne intende. "È la moglie di Moratti quella vestita di rosso?", chiede ingenuo un ragazzino. Infatti per l'occasione Moratti ha scelto il rosso, completo con pantaloni a palazzo e maglietta bianca sotto. Al verde ci pensa Valentina Aprea, il sottosegretario forzista, con un tailleur color pisello. Non si esagera mai con il tricolore... Proprio una bella scena però mentre il ministro sale la scalinata, accanto Ciampi e alle spalle il ministro della difesa Martino e quello della Cultura, Urbani.

"Speriamo che non arrivi il nuvolone dell'Ulivo a rovinare la festa", aveva sussurrato nell'orecchio del ministro un suo collaboratore, il giorno prima. Ma anche senza le "polemiche" dell'Ulivo e la storia della Costituzione al programma della giornata mancava fin dall'inizio un dettaglio. Un insegnante disposto come lo scorso anno a ringraziare il ministro per il nuovo posto di lavoro. La scuola quest'anno infatti offre solo trentamila insegnanti in attesa della cattedra promessa. "Potrebbero sapere quando il ministro ha intenzione di assumerli?". Visto che alla cerimonia del mattino non sono stati invitati, lo chiede nel pomeriggio alla Camera Titti De Simone (Rifondazione Comunista).

"Mi stupisco", replica la Moratti, che tra la cerimonia e la firma del decreto sulla sperimentazione ieri è dovuta anche correre alla Camera a rispondere al question time. E si stupisce davvero che qualcuno non creda alla sua favola: "Studenti e famiglie felici con gli insegnanti in classe fin dal primo giorno". Peccato che siano "precari", le ricorda Titti De Simone. E Moratti replica: le copriremo con i diciottomila insegnanti, "distolti a vario titolo dall'insegnamento", praticamente dei nullafacenti, par di capire. È indispettita Moratti. Per lei doveva essere il grande giorno. E infondo lo è stato. Alla fine della giornata c'è anche chi è arrivato a chiederle di ritirare la riforma e per le dimissioni poco ci è mancato.


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