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Unità-San Giovanni un girotondo di un milione di 'no' alla svendita della democrazia

A San Giovanni un girotondo di un milione di 'no' alla svendita della democrazia di Piergiorgio Liberati Piazza San Giovanni è un tripudio di colori. Il rosso troneggia, ma ci sono tantissime ba...

14/09/2002
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l'Unità

A San Giovanni un girotondo di un milione di 'no' alla svendita della democrazia
di Piergiorgio Liberati

Piazza San Giovanni è un tripudio di colori. Il rosso troneggia, ma ci sono tantissime bandiere, di movimenti politici, associazioni sindacali, di opposizione civile. Ad aprire la giornata è il regista Nanni Moretti. Sale sul palco, un'ovazione esplode dalla piazza. "Berlusconi? Non è contro la democrazia, è estraneo alla democrazia, perché non la conosce e non la capisce e la considera una cosa che gli fa perdere un sacco di tempo".

Inizia così l'attacco alla maggioranza di governo, alla legge Cirami, a un centro-destra succube degli interessi dei padroni. Compreso Fini di cui Moretti dice: "L'avevo soppravvalutato moralmente, e l'ho sottovalutato politicamente". "Vorrei chiedere a Fini '#8211; ha detto il regista - a cosa è servita tutta una vita spesa per la politica per poi diventare, non il numero uno, ma uno dei tanti signorsì di Berlusconi?".

Non va tanto per il sottile Moretti, ma gli applausi che sottolineano il suo intervento sanciscono il fatto che la piazza è con lui. E anche quella parte di piazza formata da elettori del centro-destra "pentiti". "Ci sono almeno due motivi per i quali diamo fastidio al governo", ha continuato il regista. "Il primo perché abbiamo dato fiato, coraggio ed energia alla sinistra e al centrosinistra, e il secondo perché siamo riusciti a parlare con una parte dell'elettorato del centro-destra, a quegli elettori meno pigri che pensano che i principi fondamentali della democrazia riguardino tutti".

E, in un tripudio di applausi, Moretti ha lasciato il palco, dicendosi contento per la manifestazione "perché se Berlusconi diventasse presidente della Repubblica, ripensando alla giornata di oggi, se non avessi fatto quello che ho fatto, proverei vergogna".

Continua però la festa a Piazza San Giovanni, una festa che sancisce l'alto valore democratico della manifestazione, volta alla difesa della libertà e soprattutto della giustizia. Come ha sottolineato Rita Borsellino, sorella del magistrato ucciso nella strage di Via D'Amelio. "Temo il silenzio dei giusti" ha detto ringraziando la piazza, testimone della volontà di battersi contro chi oltraggia la giustizia e contro la mafia, e attenta a ricordare la lotta di Falcone e del fratello contro cosa nostra.

Le note musicali degli artisti presenti, Avion Travel, Luca Barbarossa, Roberto Vecchioni, accompagnano gli interventi dei rappresentanti delle organizzazioni presenti. Come quello di Emergency, fondato dal chirurgo Gino Strada, che porta l'attenzione e il sostegno della piazza sul tema della guerra. La gente è con lui e glielo dimostra salutandolo con un'ovazione. "Più di 30 guerre insanguinano il pianeta '#8211; ha detto Strada - ed è dimostrato che il 90 per cento dei morti sono civili, e di questi il 30 per cento bambini". L'articolo 11 della Costituzione ripudia la guerra ma nonostante tutto "il nostro governo ci sta conducendo per la terza volta in pochi anni, al massacro". Ma tutti noi possiamo opporci.

Strada lascia spazio ad altri interventi, come quello di Veltri che legge una pungente invettiva di Paolo Sylos Labini contro il governo di Berusconi. E quello di Furio Colombo. "A chi si preoccupa perchè siete tanti, a chi dice "a che serve tutto questo?" rispondiamo: serve, è la democrazia". Un piccolo spunto polemico da parte del direttore de L'Unità dunque, che richiamando la frase dell'esponente dei Ds D'Alema, ha sottolineato l'importanza della manifestazione girotondina. "È per questo che continuerete a disturbare - ha aggiunto Colombo - perchè queste cose servono e ci sono perchè sono la democrazia". Colombo è l'unico a ricordare le parole che l'ex presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro, ha rivolto ai manifestanti: "Se potessi esserci - aveva detto l'ex presidente - sarei lì per dire grazie, grazie, grazie".

E il direttore de L'Unità si è detto convinto che altre voci si alzeranno a tutela della democrazia perchè "l'immagine di decenza del nostro paese non venga tradita". E chiudendo il suo intervento, ha denunciato nuovamente il fatto che il suo giornale, da quando è al potere Berlusconi "non viene incluso in nessuna rassegna stampa, non viene citato neanche quando le notizie provengono originariamente da noi". La manifestazione intanto è quasi arrivata al termine, mentre gli interventi rimasti accompagnano il popolo dei girotondini verso la fine di una giornata, destinata ad entrare nella storia dell'opposizione civile.


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