Unità-Quando gli atipici incontrano i garantiti

Gli "atipici" insistono: il 9 maggio appuntamento davanti a Montecitorio
di Francesca D'Amico

Proprio perché il diritto a non essere licenziati senza giusta causa attiene alla dignità della persona, andrebbe esteso anziché essere abrogato. Per questo semplice motivo anche Cgil Nidil ha aderito alla manifestazione del 23 marzo prima e allo sciopero generale di martedì 16 aprile poi (il primo sciopero generale dei lavoratori atipici). Anche se non interessati direttamente all'abrogazione dell'articolo 18, dato che Nidil rappresenta i nuovi lavoratori che stanno nel mercato del lavoro con un piede solo, l'indebolimento dei diritti del lavoro rende ancora più difficile ciò che questo sindacato, fin dalla sua nascita, ha cercato di fare: garantire diritti, per via legislativa e contrattuale anche a queste nuove figure.

Nidil, prima di tutto, chiede che venga approvato il disegno di legge fermo in Parlamento che dovrebbe dare tutela ai collaboratori coordinati e continuativi, i cosiddetti 'cococo' (tutele per malattie, ferie, maternità, certificazione dell'attività svolta, contratti nazionali, regolamentazione dell'accesso al lavoro).

I lavoratori atipici sono difficili da rappresentare perché abituati a lavorare in solitudine, liberi da vincoli. Ma il confine tra libertà e sfruttamento è labile e 'spesso dietro un lavoro atipico si nasconde un sopruso' dicono a Nidil. Le persone meno tutelate vivono nell'incertezza e sono nell'impossibilità concreta di darsi un progetto di vita.

E' complicato difendere dei lavoratori che magari lavorano a casa, con strutture inadeguate, nell'assenza totale di norme di sicurezza, con ritmi frenetici. 'Eppure' spiegano al Nidil 'spesso siamo riusciti a intervenire con contratti collettivi stabilendo i diritti dei lavoratori azienda per azienda, anche in settori dove il precariato è la regola. Come nel caso del contratto firmato di recente con Assirm, l'associazione delle aziende che fanno ricerche di mercato'.

Il prossimo appuntamento che Nidil dà ai lavoratori è per il 9 maggio: un presidio davanti a Montecitorio contro la legge delega sulla previdenza che porta dal 14 al 16,9% i contributi che i collaboratori versano al fondo Inps, equiparandoli a quelli dei lavoratori autonomi. Questo mentre il Governo sostiene di voler difendere i non garantiti nel mondo del lavoro.