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Unità: Primo: non c’è più la Moratti. Secondo: ancora tagli?

Da lunedì riaprono le scuole: niente più tutor né portfolio, ma pesa l’ombra della Finanziaria Il viceministro Bastico: «Da subito le immissioni in ruolo, in 4 anni assorbiremo i precari»

09/09/2006
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l'Unità

di Massimo Franchi/ Roma

LA CAMPANELLA da lunedì risuonerà in tutto il nord Italia a sancire l’inizio dell’anno scolastico post Moratti. La sua controriforma doveva partire quest’anno ed è stata in gran parte «smontata» e «bloccata», ma l’eredità più pesante lasciata da uno dei mi-
nistri meno amati della storia è rappresentata dai tagli che hanno svuotato le già povere casse gli istituti.
TAGLI EREDITATI «Sulla de-morattizazione della scuola abbiamo fatto molto - spiega il vice ministro Mariangela Bastico - i fondi però sono stabiliti dalla scorsa finanziaria con i tagli di Tremonti e i silenzi dell’ex ministro». I 980 milioni “risparmiati” dall’ultima legge di bilancio del governo Berlusconi saranno “pagati” sulla pelle di studenti, docenti e genitori. «Tremonti e la Moratti hanno lasciato troppi buchi, abbiamo tamponato dove possibile. Nella scuola funziona così, i fondi vengono stabiliti l’anno precedente. E ci troviamo di fronte ai danni fatti da cinque anni di gestione della destra». Se il ministro Fioroni sulla prossima finanziaria dice: «Tagli? Quello che possiamo fare è tagliare gli sprechi», Bastico precisa: «Abbiamo già finanziato un primo assorbimento di precari a luglio e nel giro di 4 anni riusciremo ad assorbire il personale precario storico, attivando subito il turn over».
«CAPITOLONE» Per la prossima finanziaria poi è allo studio una grossa novità: il cosiddetto capitolone. «Ogni istituto fino ad oggi ricevere vari capitoli di finanziamenti (spese di funzionamento, cancelleria, progetti, supplenze). Alcuni non bastano, alcuni lasciano dei residui che non possono essere spostati perché vincolati ad un specifico comparto. Noi vogliamo arrivare ad un unico finanziamento dando autonomia e responsabilità ai singoli istituti per utilizzarlo nel modo migliore: così potremo evitare sprechi e risparmiare pure parecchi soldi. In più abbiamo la certezza che la scuola sarà una priorità negli investimenti dei prossimi 5 anni».
DE-MORATIZZAZIONE L’anno scolastico comunque parte con «un nuova serenità per un mondo messo in subbuglio dalle “invenzioni” della Moratti e, dopo anni, insegnanti immessi in ruolo fin da settembre». L’idea di abrogare la sua controriforma con un disegno di legge avrebbe comportato tempi lunghi e un anno scolastico che partiva seguendo i dettami dell’ex ministro. Più fruttuoso e più veloce «smontare» con decreti ministeriali e circolari.
SECONDO CICLO Si parte senza «l’odiosa scelta» a 13 anni fra scuola e formazione professionale. Si torna all’impianto precedente delle scuole superiori, bloccando sperimentazioni, orientamento da ottobre ed iscrizioni all’Università da gennaio. Inoltre viene impedito il passaggio degli istituti professionali alle Regioni, cavallo di battaglia del federalismo leghista. Una “riforma” che ha impaurito facendo diminuire di molto le iscrizioni in questi istituti a favore dei licei e aumentare esponenzialmente le richieste di trasferimento dei docenti nella stessa direzione. In più «contiamo presto di approvare l’innalzamento dell’obbligo a 16 anni» con biennio obbligatorio unico con discipline di base uguali e materie propedeutiche al triennio successivo.
PRIMO CICLO Più difficile smontare la controriforma nell’ex scuole elementari e medie inferiori: i decreti attuativi della Moratti erano già attuativi. Ma tramite atti applicativi sono stati cancellati il famoso tutor (l’unico insegnante che teneva i rapporti con i genitori) tornando alla collettività degli insegnanti. Cancellato anche il portfolio (una specie di “book” da modella per ogni studente) con il ritorno alle schede di valutazione. Ritorna anche il tempo pieno mandato in soffitta con le 3 ore opzionali scelte dai genitori senza che le scuole avessero i soldi per organizzare i corsi.
ESAMI DI STATO Tornano i membri esterni nelle commissioni e gradualmente (in 3 anni) prima di essere ammessi alla maturità bisognerà dimostrare di aver recuperato i “debiti”. Esame anche alle medie che torna ad essere preparato all’interno dall’istituto e non più uguale per tutti.

Abolito: valutazione
di tutti i docenti
Tutte le funzioni per il tutor rientrano nell’attività, nelle funzioni e nell’orario di servizio di tutti gli insegnanti - che dunque formeranno un’unica equipe nella valutazione - e saranno svolte in base all’autonomia scolastica.

Via la carta d’identità
dello studente
Scompare il «portfolio sulle conoscenze», quella sorta di carta d’identità relativa al profitto e al comportamento dello studente. Le scuole non saranno obbligate a compilarlo e varrà solo a fini educativi.

La valutazione Sarà fatta da tutti i professori
Da quest’anno spetta a tutti i professori. I modelli valutativi saranno gli stessi utilizzati prima della Moratti; la certificazione delle competenze sarà proposta, in via sperimentale, solo per gli studenti dell'ultimo anno.

Valorizzare
gli istituti
L'autonomia
L’aumento della flessibilità oraria dal 15% al 20% permette maggiori libertà ai docenti. I prof, infatti, potranno fare compensazioni tra le varie discipline, introdurne di nuove, ampliare tempi e spazi di approfondimento.

IAnticipi Sospesa
l’applicazione
In mancanza di una definizione di nuove professionalità e delle modalità organizzative la
circolare stabilisce che non saranno adottati, a livello
centrale, provvedimenti sugli anticipi alla materna e alle elementari.


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