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Unità.Pisa-Torna la mobilitazione universitaria

Torna la mobilitazione universitaria A Pisa studenti e docenti domani in piazza contro la riforma del ministro Moratti Luciano Luongo PISA Riparte con forza la mobilitazione del mo...

17/02/2005
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l'Unità

Torna la mobilitazione universitaria

A Pisa studenti e docenti domani in piazza contro la riforma del ministro Moratti

Luciano Luongo

PISA Riparte con forza la mobilitazione del mondo universitario pisano contro il progetto di riforma universitario del ministro Moratti. Il governo ha infatti deciso di iniziare la discussione alla Camera del disegno di legge delega sullo stato giuridico dei docenti universitari nonostante l'intero mondo universitario attraverso i Collegi dei presidi, i Senati accademici, i Consigli di facoltà e di dipartimento, le Assemblee dei docenti e degli studenti e le organizzazioni unitarie della docenza abbiano chiesto il ritiro.
A Pisa la mobilitazione sarà subito alta. A partire da domani: alle ore 17.30 in Logge dei banchi, sotto il Comune, si terrà una assemblea pubblica alla quale parteciperà il sindaco di Pisa Paolo Fontanelli, il senatore pisano dei Ds Luciano Modica e Pancho Pardi del Laboratorio per la Democrazia di Firenze. L'iniziativa è organizzata dall'associazione "Sapere è Futuro". Subito prima dell'assemblea si terrà la cerimonia ufficiale di proclamazione in piazza delle lauree in Informatica. La cerimonia, patrocinata al Comune di Pisa, vedrà la presenza della commissione di laurea, presieduta dal professor Vincenzo Ambriola e formata dai professori Enrico Bozzo, Antonio Brogi, Roberto Bruni, Gianna Del Corso, Roberta Gori e Franco Turini. Come era già accaduto nei mesi scorsi il mondo accademico riporta polemicamente in Piazza la discussione delle tesi di laurea: un modo per sensibilizzare e informare delle questioni strategiche per il futuro di tutti.
E non basta: lunedì 21 febbraio le organizzazioni sindacali e le associazioni della docenza universitaria, una decina di sigle tra cui i sindacati confederali ma anche lo Snals, scenderanno in lotta contro il Disegno di legge delega. Alle 9.30 insceneranno una manifestazione dalla Sapienza al Rettorato che occuperanno simbolicamente alle 10.30, contemporaneamente all'inizio del dibattito alla Camera. Si tratta di una mobilitazione nazionale, che a Pisa sarà particolarmente forte. Nella piattaforma di rivendicazione della lotta si spiegano le ragioni: il governo vuole abolire il ruolo dei ricercatori, di fatto aumenterà i precari, modificare i criteri di reclutamento e avanzamento della carriera, non valorizza economicamente il mondo universitario.
"Le varie proteste si integrano tra di loro e sono il segno del malessere complessivo dice Dino Pedreschi, docente universitario del coordinamento di "Sapere è Futuro" - la situazione del mondo accademico è grave. È evidente che occorre una riforma ma deve andare nella direzione opposta a quella che viene proposta: valorizzando il sapere del nostro Paese, la scuola e la ricerca. Non è possibile dice Pedreschi che in questo Paese la carriera accademica sia sinonimo di precarietà. Se si vuole un sapere di qualità occorre mettere nelle condizioni di lavorare in una migliore università". Chi protesta insomma non è contro una riforma dell'Università, ma contro "questa" riforma. Lo sintetizzano i dati che vengono proposti: abbiamo la metà dei laureati, e meno della metà dei ricercatori per abitanti, e dei professori per studente. Che futuro può avere l'Italia, Paese da sempre di trasformazione, se non si investe sul sapere? "Il Governo insiste dicono a "Sapere è Futuro" arrivando addirittura a bloccare i concorsi, violando con arroganza il principio di autonomia dell'Università sancito dalla Costituzione. Chiudono le porte dell'università e degli enti di ricerca ai giovani più brillanti del nostro Paese. Eppure c'è grande bisogno di università e di ricerca. Lo dicono a gran voce anche gli industriali".


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