Unità-Pezzotta: "Unità sindacale? E' una parola grossa, ci sono solo convergenze"

Pezzotta: "Unità sindacale? E' una parola grossa, ci sono solo convergenze"
di red.

"Unità? È una parola grossa. Oggi direi che ci sono alcune convergenze, speriamo che aumentino, ma parlare di unità mi sembra un po' duro". Lunedì mattina, il leader della Cisl Savino Pezzotta torna a parlare dei rapporti tra le tre confederazioni, a margine di un incontro della Cisl a Sesto San Giovanni. Poco prima il ministro dell'Economia e delle finanze, Giulio Tremonti, aveva convocato per mercoledì 8 maggio i sindacati per illustrargli la politica fiscale del governo contenuta nel collegato in discussione in Parlamento.

Alla domanda se il famoso caffè a cui era stato invitato insieme al collega della Uil, Luigi Angeletti, e alla presenza del ministro dell'Economia, Giulio Tremonti avesse minacciato la serenità sindacale, Pezzotta risponde: "Non ho preso caffè, ho fatto un incontro in Parlamento, e non in un posto nascosto e continuerò ad incontrarmi con coloro che me lo chiedono, senza chiedere permessi a nessuno. Così come non chiederò ad altri con chi si incontrano. Il problema è la fiducia e se non ci si fida diventa un problema anche il parlare di unità".

"La possibilità della ripresa di un dialogo dipenderà molto dal governo ma anche dai rapporti interni al sindacato: il diritto di veto non serve per nessuno, né da parte nostra verso le altre organizzazioni, né da parte loro nei nostri confronti". "Noi - ha aggiunto Pezzotta - perseguiamo la possibilità di una intesa: dobbiamo fare il nostro mestiere che è quello di negoziare. I prossimi giorni saranno decisivi e importanti: quello che serve è uno stato sociale nuovo e diverso.

"Ammortizzatori sociali e art.18 sono due cose diverse, non comparabili tra loro". Ha detto il segretario generale della Cisl, conversando con i giornalisti. "C'è una questione, quella dell'art.18, che non è stata posta da noi ma dal governo. Ce ne è invece una che poniamo noi e la poniamo con forza, ed è quella che occorre tutelare i lavoratori che oggi sono dentro l'area della flessibilità". "La flessibilità - ha spiegato Pezzotta - non può essere lasciata solo al mercato, ha bisogno di strumenti di accompagnamento. E noi ci stiamo battendo per questo. Il che significa un aumento dell'indennità di disoccupazione, cioè una forma di sostegno al reddito; strumenti formativi e strumenti di riaccompagnamento al lavoro per coloro che lo perdono".