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Unità-Lo sciopero contro la Moratti diventa lo sciopero per fermare le bombe

Lo sciopero contro la Moratti diventa lo sciopero per fermare le bombe di Marco Fiorletta Ancora proteste contro la guerra. La giornata di mobilitazione del mondo scolastico italiano ha assunto u...

25/03/2003
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l'Unità

Lo sciopero contro la Moratti diventa lo sciopero per fermare le bombe
di Marco Fiorletta

Ancora proteste contro la guerra. La giornata di mobilitazione del mondo scolastico italiano ha assunto un significato che va al di là della protesta contro la riforma Moratti. E' diventata anche una forte mobilitazione contro la guerra. In tutte le città, in tutte le manifestazioni, hanno sventolato le bandiere della pace. Sin dalle prime ore del mattino metropolitane e bus erano colmi di insegnanti e studenti avviluppati nelle loro bandiere. Un'esplosione di colori, di voglia di pace e di una scuola migliore. Si potrebbe sintetizzare con uno slogan letto, sentito e visto nella grande manifestazione di Roma del 15 febbraio scorso. 'Più libri, meno bombe'.

A Palermo la Sinistra Giovanile ha realizzato un presidio davanti la sede della rappresentanza statunitense in via Vaccarini. L'anomala protesta consiste nel consegnare diversi litri di benzina chiedendo in cambio di risparmiare una vita umana ogni litro di benzina.

Incursione nella Prefettura di Brescia da parte di alcuni manifestanti che hanno sostituito alle bandiere italiana ed europea lo stendardo della pace. I manifestanti, usciti dal corteo previsto per lo sciopero nel mondo della scuola, sono riusciti ad entrare in Palazzo Broletto e ad effettuare l'ardito cambio di bandiere. Gli autori, a quanto si è appreso, due giovani aderenti al centro sociale Magazzino 47, sono stati, come era prevedibile, identificati dalle forze dell'ordine. Durissima la reazione del Prefetto di Brescia, Annamaria Cancellieri: 'E' un gesto di una gravità assoluta che nulla ha a che fare con la pace. Il Tricolore è un simbolo sacro e appartiene a tutti gli italiani. Quello compiuto oggi è un inqualificabile gesto di teppismo, assolutamente intollerabile''.

Disobbedienti in azione davanti ai mercati generale di Padova. Nel mirino un'azienda che rifornisce di frutta e verdura le basi americane del sud Europa. Nessun incidente, la polizia si è limitata a controllare che non ci fossero disordini.

Forte presa di posizione da parte degli studenti napoletani contro le manifestazioni di violenza. Le organizzazioni studentesche, per voce di Francesco Borrelli, leader della Confederazione degli Studenti e membro del Consiglio Nazionale degli studenti Universitari, ribadiscono di sentirsi 'parte del popolo pacifista' e di 'contro ogni forma di violenza alle persone o alle cose'. Di conseguenza 'Siamo contro questa guerra e contro il governo Bush ma non contro gli americani'. 'Non capiamo quindi -continua il documento- chi brucia la bandiera americana. Se alcuni violenti pensano di strumentalizzarci troveranno pane per i loro denti'.

A Teramo in mattinata manifestazione studentesca contro la guerra. 'No alla guerra senza se e senza ma'. Potremo sopravvivere con la vergogna di non aver fatto tutto il possibile per evitare o fermare questa guerra?

Dalle 9,30 presidio permanente contro la guerra a Torre del Greco, organizzato dal Comitato per la pace di Torre del Greco, che unisce i partiti e i gruppi giovanili di sinistra, la CGIL, i collettivi studenteschi, i movimenti e le associazioni cittadine, ma anche i singoli individui che vogliono dire "NO" a questa guerra.

Sempre nella mattina di oggi si è tenuta a Venezia un'assemblea studentesca contro la guerra.

Mentre a Bologna gli studenti di scienze della comunicazione, dalle 15, terranno un incontro/dibattito sul tema mai ampiamente dibattuto della guerra.

Precisi gli studenti dell'Università di Trieste, alle 17 di oggi nell'aula 1 dell'edificio H3 al I piano si incontreranno per discutere dell'attacco all'Iraq.

Il Collettivo 'Vittorio Emanuele II' di Napoli, proietterà il filmato "Chi vivrà...Iraq" di Fulvio Grimaldi (giornalista del quotidiano Liberazione), alle ore 17 nella sala Campanella in Piazza del Gesù.

A Cosenza, la chiesa della Madonna del Carmine diventerà, da domani 25 marzo, "Una Chiesa per la Pace". Terrà aperte le sue porte dalle 7.30 alle 20.30 finché la guerra non cesserà e sarà un punto di riferimento costante per i cosentini, e non solo, che hanno a cuore la pace. Senza distinzione di credo, fede politica e razza.


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