UNITA'-IL GOVERNO DISERTA PALAZZO MADAMA. RINVIATO ANCORA IL VOTO SULLA RIFORMA MORATTI!

06.03.2003
Il Governo diserta palazzo Madama. Rinviato ancora il voto sulla riforma Moratti
di red

Per tutta la mattinata di giovedì si è cercato il numero legale in Aula per l'approvazione della legge delega per la riforma Moratti. Nulla da fare. La seduta è stata sospesa per ben cinque volte e alla fine il voto è slittato alla prossima settimana.

E a disertare in massa i lavori dell'Assemblea sarebbe stata proprio la maggioranza. L'opposizione ha fatto notare che il numero legale è venuto a mancare più volte proprio per i banchi lasciati vuoti dai senatori del centro destra. In una conferenza stampa al termine dei lavori dell'aula i senatori dell'Ulivo hanno dunque duramente attaccato il governo. "È stata la stessa maggioranza - ha affermato Fiorello Cortiana (Verdi) - che oggi ha fatto mancare per 5 volte il numero legale ed ha chiesto il rinvio alla prossima settimana. C'è un problema evidente - ha sottolineato - tra il ministro e la sua maggioranza perché l'opposizione, in questi giorni, non ha fatto nulla di ostruzionistico. La questione è tutta politica".

"Ad oggi '#8211; ha detto Albertina Soliani della Margherita '#8211; questa legge non è finanziata; ma non basta: la maggioranza non solo taglia i soldi alla Moratti ma nel merito della riforma ha perplessità tali da averle codificate in oltre una quarantina di ordini del giorno alla Camera, spesso in contrasto loro. Ciò la dice lunga sul malessere presente all'interno della maggioranza, considerando che in aula al Senato si è vista appunto l'assenza di An, Lega e la stessa Forza Italia, mentre dall'Udc è venuto un sostegno critico al ministro".

Dunque il 'dettaglio tecnico', inerente la copertura finanziaria della legge, per il quale il disegno è stato rinviato giovedì in terza battuta al Senato, non è poi così tecnico ma piuttosto politico. E la scelta del centro destra di disertare i banchi di Palazzo Madama ha irritato non poco il ministro Moratti che, a quanto si apprende, sembra non abbia apprezzato la condotta dei suoi stessi colleghi di Governo.

Il disegno di legge per la riforma della scuola, già approvato alla Camera, tornava a Palazzo Madama in terza lettura,
per un passaggio tecnico riguardante la copertura finanziaria. Al momento della discussione alla Camera del testo di legge, la commissione Bilancio sottolineò che per la messa in atto del ddl non vi era una adeguata copertura finanziaria. Per questo si invitava la commissione a rivedere il testo e a riproporlo all'Aula. E giovedì il Senato avrebbe dovuto discutere e votare proprio questa ultima versione del disegno di legge.

Non sono serviti dunque i chiarimenti della Moratti che, intervenendo giovedì mattina a Palazzo Madama, aveva assicurato: "Anche dopo l'approvazione della legge il governo avrebbe dato ampio spazio al confronto tra tutte le parti politiche sui decreti attuativi".

L'Ulivo chiede "un provvedimento legislativo d'urgenza. Insomma le famiglie non hanno alcuna certezza per l'inizio del prossimo anno scolastico e le risorse finanziarie per l'anticipo dell'età di accesso a materne ed elementari sono solo pari ad un terzo rispetto a quelle necessarie; senza contare che, in poco più di un anno - hanno concluso i rappresentanti dell'Ulivo - questo governo ha tagliato alla scuola oltre 4.000 miliardi di vecchie lire".