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Unità-Il governo che annuncia sventure

Il governo che annuncia sventure di Piero Sansonetti Il ministro Pisanu ha imparato a far politica tanti anni fa, alla scuola di grandi maestri: Cossiga, Zaccagnini, Moro. Non è uno sprovveduto. ...

30/10/2002
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l'Unità

Il governo che annuncia sventure
di Piero Sansonetti

Il ministro Pisanu ha imparato a far politica tanti anni fa, alla scuola di grandi maestri: Cossiga, Zaccagnini, Moro. Non è uno sprovveduto. Però deve aver mescolato un po' spregiudicatamente, negli ultimi anni, le grandi abilità politico-diplomatiche di Moro col pragmatismo-piazzista del suo nuovo maestro, cioè di Berlusconi: il risultato è pessimo. Moro amava in modo smisurato la mediazione ma non era uno che sfuggiva alle responsabilità. Nel bene e nel male. Fu lui che portò la Dc all'accordo col Pci - e pagò con la vita - e fu lui che si prese sulle spalle lo scandalo Lockheed, e difese tutti i suoi, anche i colpevoli. Pisanu invece usa il suo amore per il compromesso come strumento per rifiutare ogni responsabilità. Ieri ha parlato alla Camera per mezz'ora, a proposito del Forum europeo di Firenze, ed è riuscito a dire tutto e il contrario.
Alla fine Pisanu si è rivolto al sindaco di Firenze e al Presidente della Regione Toscana e ha chiesto loro: "Che dite: scegliamo la via liberal o la repressione? Decidete voi e fatemelo sapere...". Poi ha aggiunto - e Berlusconi ha ribadito - che se fosse per lui il Forum lo proibirebbe, però lo proibirà solo se saranno il sindaco di Firenze e il Presidente della Regione, insieme coi parlamentari dell'opposizione, a chiederglielo.
Cosa c'è di ragionevole in questo atteggiamento? Che idea hanno, questi, dello Stato e dei compiti di chi lo governa? Un'idea che è zero e meno che zero: lo Stato come strumento per far politica e non il contrario, come dovrebbe essere. Il dovere del ministro dell'Interno è quello di proteggere i cittadini e i loro diritti politici: non di seminare panico. Il problema di Pisanu è quello di organizzare le cose in modo che il Forum si svolga in piena sicurezza. Sembra invece che stia lavorando per il risultato opposto.
Lo spettacolo del dibattito di ieri in Parlamento è stato abbastanza deprimente. Era troppo evidente che si stava assistendo non a una discussione, ma ad un gioco politico: ed era troppo stridente il contrasto tra quel gioco politico e il significato del Forum di Firenze. Al Forum si discuterà di questioni decisive: di vita e di morte, delle grandi ingiustizie determinate nel mondo moderno da un sistema assurdo di distribuire e accumulare la ricchezza, si discuterà dei problemi dell'acqua e del cibo che mancano in metà del pianeta, dell'agricoltura, dell'ambiente, del diritto a migrare, del razzismo, del disarmo, della guerra, del ruolo del nostro continente. E alla discussione parteciperanno alcune migliaia di persone, dando vita a uno dei più importanti avvenimenti politici di questi anni. Arriveranno da tutta Europa giovani, professionisti, sindacalisti, studiosi. Porranno enormi problemi politici alle istituzioni, ai partiti, ai Parlamenti. Alla sinistra e alla destra, ai laici e al mondo cristiano. Di fronte a un evento di questo genere - e di fronte a un movimento che comunque, da un paio d'anni, sta penetrando profondamente nelle nostre società, condizionandole, modificandone, correggendone il sistema di pensiero - il mondo politico italiano riesce solo a chiudersi a riccio e a chiedersi preoccupato: "picchieranno?".
E a questo punto scatta il gioco irresponsabile, al quale partecipa anche una parte della stampa: il gioco di raccontare di enormi pericoli, di organizzazioni criminali e sofisticate, di terrorismo, di fondamentalismo islamico che si infiltra e altre fesserie. Vi ricordate cosa successe prima di Genova? La stessa cosa. Dissero: getteranno il sangue infetto, tireranno le bombe, avveleneranno l'acquedotto, hanno le mazze, le pistole, le corazze, assalteranno le caserme. Non era vero: picchiò solo la polizia e il black bloc che la polizia protesse.
Questa volta il copione si ripete. Con significative modifiche, per fortuna.
La principale è che la polizia sembra prepararsi a Firenze in modo assai più saggio e responsabile rispetto al luglio di Genova, e dunque le possibilità di incidenti sono molto basse. Il governo ha notizie diverse? Dal discorso di Pisanu non è sembrato. Pisanu prima ha indicato nelle lotte per la leadership del movimento il rischio maggiore per l'ordine pubblico (e fin qui siamo alla pura demenzialità: lo capisce chiunque), e poi ha elencato una serie di pericoli di contestazioni 'illegali' che riguardano, nell'ordine (citazione testuale): i cantieri dell'alta velocità, le coltivazioni transgeniche, i centri per immigrati clandestini, le case sfitte, le scuole e le banche: cosa c'entra tutto ciò con la città d'arte, con la città museo? Niente. Le coltivazioni transgeniche sono agli Uffizi? Il Battistero è sfitto? Il cantiere dell'alta velocità sta sul Ponte Vecchio?
Perché il governo ha assunto questo atteggiamento? Per due ragioni. La prima è quella di gettare discredito sul movimento, dipingerlo come il rifugio di gruppi violenti, estremisti, eversivi. Allontanare la gente. La seconda è quella di mettere in difficoltà l'opposizione, attribuendole la responsabilità per ogni eventuale incidente o per qualunque cosa non debba andare bene nella gestione dell'ordine pubblico. E' un'operazione meschina. Che sicuramente non aiuta quelli che vorrebbero riavvicinare il movimento no-global alle istituzioni.


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