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Unità-Firenze-Perché il ministro Paralizza l'Università?

Gennaio 2005 Perché il ministro Paralizza l'Università? Marta Rapallini* Ieri, a meno di un mese dall'approvazione della Legge finanziaria, che aveva apparentemente ridato ossigeno ...

28/01/2005
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l'Unità

Gennaio 2005

Perché il ministro Paralizza l'Università?

Marta Rapallini*

Ieri, a meno di un mese dall'approvazione della Legge finanziaria, che aveva apparentemente ridato ossigeno agli atenei italiani escludendo dal blocco delle assunzioni il personale delle università, il ministro Moratti emette una nota che paralizza di nuovo il sistema. Il ministro ha sospeso per gli atenei statali l'avvio di nuove procedure concorsuali per la selezione di personale docente, ricercatore, tecnico amministrativo sia con rapporto a tempo indeterminato che determinato. Ed anche per la Toscana questa decisione avrà ripercussione molto forti. Da tempo infatti le università toscane manifestano la volontà, anche se con modalità diverse, di assumere nuovo personale che questa decisione di fatto impedirà. Adesso siamo in attesa dei programmi che dovranno essere inviati per la valutazione al Ministero entro il 31 marzo. Senza alcuna chiarezza né di tempi, né di procedure di valutazione, il Ministero emetterà il parere.
Come si può pensare di subordinare all'approvazione ministeriale la programmazione triennale di un ateneo quando il fondo di finanziamento ordinario agli atenei viene stabilito ogni anno con la finanziaria? È un evidente tentativo di paralizzare un sistema che stava, pur negli stenti, cercando di risollevare la testa e guardare al futuro. Sono davvero sconcertata di fronte a questo nuovo durissimo attacco contro le Università, contro la loro autonomia che è garantita dalla Costituzione. È un attacco contro le giovani generazioni di ricercatori toscani ed italiani, che da anni lavorano in condizioni assolutamente inaccettabili, in attesa di concorsi che, con la nota odierna del ministro, si sono spostati in un incerto futuro molto remoto.
La classe docente italiana è la più vecchia d'Europa e c'è urgente bisogno di un ricambio generazionale, attuato gradatamente, mediante serie procedure di valutazione. La risposta del Governo a questa esigenza è un provvedimento che avrà, come unico effetto, quello di allontanare i nostri più validi ricercatori, impoverendo ancora il nostro sistema. Puntare su formazione e ricerca è l'unica strada che il nostro paese può percorrere per evitare il rischio di declino che abbiamo all'orizzonte: è un coro unanime di voci smentito costantemente nei fatti da questo governo. Noi Ds ci crediamo, crediamo che diventare un'economia competitiva basata sulla conoscenza sia l'unico modo di tenere insieme sviluppo e coesione sociale e crediamo che una vera politica riformista non può che mettere il sapere al primo posto. A noi per adesso spetta, laddove siamo al governo, rendere concreto nei nostri programmi politici con chiarezza e coerenza che formazione e ricerca non sono un costo da tagliare ma una risorsa strategica su cui investire. La Toscana ad esempio ha molte potenzialità ancora da sviluppare in questo senso e sta a noi promuoverle e farle vivere.
*Resp. Università e Ricerca DS Toscana


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