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Unità-epurazione peggio che nel ventennio

.10.2002 Epurazione, peggio che nel Ventennio ROMA "Epurazione. Roba mai vista. Altro che Prima Repubblica, qui siamo a qualcosa che ricorda i peggiori regimi". Laimer Armuzzi, ravennate e segre...

09/10/2002
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l'Unità

.10.2002
Epurazione, peggio che nel Ventennio

ROMA "Epurazione. Roba mai vista. Altro che Prima Repubblica, qui siamo a qualcosa che ricorda i peggiori regimi".
Laimer Armuzzi, ravennate e segretario generale della Cgil Funzione pubblica, scartabella i dati che i suoi collaboratori gli portano sullo spoil system ministero per ministero. Un terremoto. "No, una durissima e spietata epurazione".
Armuzzi non esageri.
"No, qui siamo di fronte ad una epurazione premeditata. Il governo sapeva quello che voleva e lo ha fatto. Una epurazione di queste dimensioni e con queste caratteristiche non ha precedenti né durante il ventennio fascista, né durante la fase immediatamente successiva alla Liberazione. Gli allievi hanno davvero superato il maestro".
Ma il ministro Frattini dice che la sua legge si ispira alla Bassanini. Quindi...
"Evitino almeno di dire sciocchezze, la legge Bassanini, alla cui definizione partecipò Massimo D'Antona, aveva una sua filosofia precisa che si basava da un lato sull'autonomia professionale dei dirigenti pubblici, dall'altro sul concetto che la dirigenza non può essere mai considerata come una sorta di servitù del potere politico. Tutto ciò nel solco della tradizione delle alte burocrazie europee, dove certo non si parla mai di inamovibilità del dirigente, ma dove la possibilità della rimozione avviene attraverso un giudizio oggettivo sul lavoro fatto".
Ma il governo sostiene proprio questo: rimuoveremo i dirigenti incapaci. Così dicono, Armuzzi...
"Affermazioni bugiarde che servono solo a nascondere una operazione di puro potere clientelare. Con la legge Frattini non esiste il giudizio di merito alla base della rimozione. Non c'è una analisi del lavoro svolto e degli obiettivi assegnati, c'è solo la scadenza prevista dalla legge, quindi dal potere politico. Che non sarà tenuto a dare un giudizio sul dirigente sostituito con un altro, confermerà solo i fedeli, non i capaci. Così si torna indietro di almeno dieci anni, a prima di Tangentopoli, al peggio della Prima repubblica: nei ministeri troveranno sempre più spazio personaggi di fiducia dei partiti, ritorna la vecchia e micidiale commistione tra potere politico e gestione".
Armuzzi, ora tira in ballo anche Tangentopoli, ma via.
"Le spiego. Con queste norme il dirigente è completamente nelle mani del ministro. Non ha difesa perché non ha potere contrattuale, può essere rimosso senza che sul suo lavoro venga dato alcun giudizio, è legato ad un contratto labile di soli tre anni nel quale non viene neppure indicato il periodo minimo di durata. Si renderà conto adesso che in queste condizioni il dirigente risponde solo al ministro, è alle sue dipendenze totali e se vuole difendere il posto e lo stipendio deve solo obbedire agli ordini. A tutti gli ordini".
Già, ma la Bassanini?
"La Bassanini aveva una sua filosofia di fondo che garantiva un punto fondamentale: il potere politico governa lo Stato ma non se ne appropria . L'autonomia della dirigenza pubblica era rafforzata non solo dalle garanzie di legge per il dirigente, ma dalla contrattazione. I dirigenti organizzati in associazioni sindacali - che non sono caste o corporazioni chiuse - non si garantivano la inamovibilità, ma contrattavano i criteri attraverso i quali si poteva applicare la rimozione".
Il sindacato che farà?
"Spiegherà all'opinione pubblica quello che sta veramente accadendo, rintuzzando la propaganda del governo che è volgare e pericolosa. Loro dicono abbiamo fatto questa legge perché nei ministeri c'erano troppi dirigenti fannulloni e ben pagati, noi spiegheremo che stanno colpendo poprio i più capaci, quelli che non si sono voluti allineare per favorire amici e clienti. Ma soprattutto metteremo in campo una operazione di difesa dei diritti dei singoli dirigenti colpiti da una legge di dubbia costituzionalità. Ma, più in generale, nei ministeri si tratta di ricostruire spazi di agibilità sindacale messi seriamente in discusisone da questo governo".


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