FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3766849
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Unità-Cofferati: "Con questa informazione televisiva, che democrazia è?"

Unità-Cofferati: "Con questa informazione televisiva, che democrazia è?"

18.05.2002 Cofferati: "Con questa informazione televisiva, che democrazia è?" di red Una frase forte, di quelle destinate a pesare nel dibattito politico: "In Italia non ci sono problemi per la...

19/05/2002
Decrease text size Increase text size
l'Unità

18.05.2002
Cofferati: "Con questa informazione televisiva, che democrazia è?"
di red

Una frase forte, di quelle destinate a pesare nel dibattito politico: "In Italia non ci sono problemi per la democrazia formale ma per quella sostanziale". Sergio Cofferati è a Borgo San Lorenzo, a due passi da Firenze. Partecipa ad un dibattito, organizzato dalla Cgil, sui temi dell'informazione. Ed è proprio discutendo di questo che il leader sindacale usa la frase appena citata. Un esempio della sua denuncia? Eccolo: "L'altra sera mi è capitato, come penso anche a voi, di vedere il Tg Uno. Era il giorno dei dati Istat sul crollo della produzione industriale e il Tg 1 ha aperto con la promozione di Moody's del rating italiano attribuendone il merito in toto al governo in carica, quando è evidente che il merito se lo erano guadagnati i governi
precedenti. Successivamente ha parlato della crisi Fiat dando voce soltanto ai dirigenti dell' azienda che minimizzavano la situazione adducendo solo problemi di costi".
Quindi? "Gli elementi di distorsione sono preoccupanti perchè i comportamenti dei cittadini - spiega ancora il leader della Cgil - sono dettati dalla conoscenza acquisita con il mezzo televisivo. La democrazia compiuta deriva dal fornire informazioni corrette, poi ci sono i commenti". Ecco perché la democrazia sostanziale corre rischi.

Il segretario della più grande confederazione italiana parla del "diritto all'informazione". Parla dei diritti. E fra questi, il diritto di sciopero. Che magari non è a rischio ma sul quale pesano, come macigni, le parole dette l'altro giorno dal premier Berlusconi a Madrid (e confermate, tutte intere, poche ore fa): gli scioperi non servono, danneggiano lo sviluppo. Cofferati è tranchant sull'argomento: "Berlusconi continui pure a commentare gli scioperi ma sappia che a
seguito dei suoi commenti tornerà rapidamente ad averne altri, rapidi e consistenti". Di più: "Berlusconi deve sapere che le persone che scioperano e coloro che l'hanno proclamato insisteranno sino a quando non avranno ottenuto un risultato. Se
nella pratica del presidente del Consiglio c'è il tentativo di scoraggiare chi ha fatto sciopero, sappia che dall'altra parte troverà la stessa determinazione".
Insomma, "per molte persone lo sciopero è un sacrificio consistente ed è per questo che chi sciopera andrebbe rispettato e che a questi cittadini andrebbero risparmiati commenti come quelli che invece tornano con tanta insistenza".
Un appello caduto nel vuoto. Nel giro di appena un'ora è arrivata la contro-contro replica del presidente del Consiglio. Che è sempre la stessa: "Non cedero mai di fronte agli scioperi". "Non si può pensare che con uno sciopero il governo
cambi opinione", ha aggiunto. Certo, Berlusconi aggiunge che lo sciopero è un
diritto fondamentale ma di suo ci mette che "non è opportuno, non serve al paese che, invece, ha bisogno di lavoro, di sviluppo".


La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33

I più letti

Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL