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uNITà-"Aiutano i furbi, ma stanno perdendo nel Paese"

Intervista a: Vannino Chiti Intervista a cura di Federica Fantozzi 23.12.2002 "Aiutano i furbi, ma stanno perdendo nel Paese" ROMA Onorevole Chiti, si parla di Finanziari...

23/12/2002
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l'Unità

Intervista a: Vannino Chiti Intervista
a cura di
Federica Fantozzi
23.12.2002
"Aiutano i furbi, ma stanno perdendo nel Paese"

ROMA Onorevole Chiti, si parla di Finanziaria dei 12 condoni, Liberation titola buon Natale agli evasori italiani. Ma il governo non ha altri modi di trovare i soldi che gli servono?
"La maggioranza ha disperatamente bisogno di soldi a causa dei clamorosi errori politici fatti quest'anno: sottostimando le spese, graziando i i ricchi con l'abolizione della tassa sulle successioni, sovrastimando le entrate per la convizione di essere in un periodo di sviluppo anziché di difficoltà economiche. Poi i soldi li usano male: non ci sono risorse per il lavoro, il Sud, la ricerca e l'università, le politiche sociali. E li prendono nel modo sbagliato, ha ragione Liberation: attraverso condoni che tolgono certezza al rapporto fra i cittadini e lo Stato. Così si premia chi non fa il proprio dovere, mentre la politica del centrosinistra era che ognuno paga secondo il proprio reddito".
Tutti contro Tremonti, che diserta il Parlamento. Ma è solo colpa sua o ognuno ha inserito il tassello che gli faceva comodo?
"Tremonti ha ovviamente una responsabilità di primo piano. In quanto garante del patto con la Lega, protagonista dello sbaglio dei conti e del cattivo uso delle risorse, artefice di un pauroso accentramento di poteri nel suo ministero. Detto questo, la politica negativa è di tutto il governo e della maggioranza. Vedo scelte sbagliate e clamorose divisioni. La Finanziaria ha avuto una conduzione incerta, confusa, improvvisata. Il Senato l'ha licenziata all'ultimo momento e la Camera è schiacciata fra la necessità di modificarla e la ristrettezza dei tempi. È il fallimento di un Superministro che si era presentato con tanta prosopopea, ma anche di Berlusconi buon propagandista e cattivo premier".
La mini-riduzione dell'Irpef ha le spalle coperte o è pagata dai condoni e l'anno prossimo serviranno nuove soluzioni finanziarie?
"Il problema è che da un lato il governo opta per questa riduzione delle aliquote, in alternativa a misure di più ampio respiro, e dall'altro si riprende moltissimo dagli italiani. Anche a causa dell'insipienza e del mancato controllo da parte dell'esecutivo da noi c'è una ripresa del costo della vita maggiore che in altri Paesi europei".
Protestano Confindustria, no profit, sindacati, commercianti, docenti e bidelli. Servirà o è troppo tardi per bloccare la manovra?
"Le estese proteste contro la Finanziaria dimostrano che ha ragione l'Ulivo nel considerarla negativa per la situazione e il futuro dell'Italia. Ma non mi faccio illusioni che sia modificabile, con una maggioranza così incerta e chiusa alla voce della società. Servirebbero una sintonia con il Paese e una forza di indirizzo politico e programmatico che al governo mancano. Le critiche però mostrano che l'innamoramento verso la destra è in fase di superamento. Ora sta ai Ds e all'Ulivo dare risposte efficaci a questo malessere".
Venti Regioni, eccezionalmente compatte, protestano contro il decreto taglia-spese alla sanità. Il welfare è a rischio?
"Si, il pericolo è concreto e da non prendere sottogamba. Ha un significato profondo che tutte le Regioni abbiano deciso di sostenere il ricorso al Tar (firmato da Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna, ndr) contro un decreto lesivo del loro autogoverno. C'è una rottura dell'intesa istituzionale raggiunta pochi mesi fa. I Presidenti delle Regioni l'hanno revocata e hanno chiesto un incontro con Ciampi perché il governo non mantiene gli impegni. Poi si sono aggiunte le critiche dei Comuni tramite l'Anci e delle Province tramite l'Upi".
La rivolta finirà in una guerra di competenze?
"Di fronte a tutto questo il vicepresidente degli enti locali di Forza Italia grida al 'complotto' come se le Regioni fossero succursali uliviste. Ecco cosa intendevo per assoluta inconsapevolezza di quanto avivene nel Paese. Le Regioni sono in campo contro la Finanziaria che lede la loro autonomia e le impossibilita a gestire il welfare. Questo è il punto fondamentale. I Ds condividono la protesta, la sosterranno e non lasceranno le Regioni sole nei prossimi mesi".
Scelga il peggior regalo di Natale che la Finanziaria fa agli italiani.
"I condoni. Mortificano il senso civico ed etico del rapporto con le istituzioni. Anziché diffondere il senso di responsabilità e legalità si incentiva la peggiore furbizia".

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