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Unione sarda-La Devolution ci danneggerà

La scuola sarda non avrà le risorse per funzionare La Devolution ci danneggerà La riforma Bossi sulla Devolution, così come è stata approvata nella prima lettura del Parlamento, prevede...

29/05/2003
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L'Unione Sarda

La scuola sarda non avrà le risorse per funzionare
La Devolution ci danneggerà
La riforma Bossi sulla Devolution, così come è stata approvata nella prima lettura del Parlamento, prevede che le Regioni attivino competenze legislative esclusive su organizzazione scolastica, gestione degli istituti, programmi di interesse specifico della Regione.
Secondo Speroni, la legge è valida perché darà alle Regioni la possibilità di stabilire quanti giorni alla settimana dedicare alle lezioni e se attivare o meno concorsi regionali con appositi criteri di selezione; i docenti diventeranno dipendenti regionali: si creerà così un'occasione per politiche retributive differenziate. Continua Speroni, sostenendo che la legge darà modo di adeguare l'offerta di istruzione alla domanda, assecondando esigenze locali.
Per noi sardi e per gli altri italiani del Sud sarà soprattutto una questione di danaro: la Lombardia o il Veneto troveranno le risorse a loro necessarie: noi no.
In una scuola elementare di Varese, di cui è coordinatrice la moglie di Bossi, è stato inserito il dialetto varesino nel curriculum ordinario (con il contributo determinante del Comune). Secondo le stime di Confindustria questo modello di Devolution equivale a non meno di 34 miliardi di euro di costi aggiuntivi per le sole Regioni a statuto ordinario. La Sardegna, con la riforma Moratti, avrà un taglio negli organici della scuola di altri mille posti di lavoro e sarà la Regione più penalizzata: lamenta una scarsità di risorse di cui è testimone la Finanziaria appena approvata: per aumentare la dotazione di alcuni assessorati si è dovuto ricorrere a tagli massicci in altri settori, tipo lavori pubblici, cultura, artigianato.
La riforma Bossi non potrà mai rispondere alle necessità scolastiche della Sardegna per due motivi, ambedue economici: la Sardegna parte sfavorita rispetto alle Regioni del Nord e non le assegneranno mai le risorse necessarie per superare il gap; la riforma fiscale che partirà dal 2004 attribuirà, come nota giustamente Vinicio Garau, l'80 per cento dei benefici fiscali al 20 per cento dei contribuenti, mentre il resto non avrà alcun risparmio. In conclusione, la Sardegna non potrà contare neppure sulle risorse ordinarie.
Primo Laudadio
Carbonia


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