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Unione Sarda-i prof preparano lo sciopero

i prof preparano lo sciopero Armati di fischietti, striscioni e slogan sembrano studenti in piazza contro la riforma della scuola. E invece sono gli stessi docenti che, radunati in comitato, dav...

22/03/2003
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L'Unione Sarda

i prof preparano lo sciopero
Armati di fischietti, striscioni e slogan sembrano studenti in piazza contro la riforma della scuola. E invece sono gli stessi docenti che, radunati in comitato, davanti alla Direzione scolastica regionale di viale Regina Margherita fanno sentire la loro voce e si contano, prima della grande giornata di sciopero in programma il 24 marzo. Duecento professori di tutte le scuole, ma soprattutto degli istituti tecnici e professionali. Di Cagliari ma anche della provincia, Oristano e San Gavino in primo luogo.
Ma non è solo la riforma Moratti ad essere sotto accusa. Anche la finanziaria del 2003 cade nel mirino dei professori contestatori. "Una manovra che prevede tagli alle cattedre dei docenti e al personale tecnico e ausiliario", accusa Salvatore Collu dell'istituto tecnico 'Marconi'. "La previsione ministeriale per il personale docente è di 8.000 posti in meno, e di questi mille solo in Sardegna. La nostra isola subirà così il 3,68 per cento dei tagli contro l'1,14 a livello nazionale, l'eliminazione di dieci istituti e una fortissima decurtazione dei docenti che svolgono il sostegno agli studenti portatori di handicap". Isabella Tatti, docente al professionale 'Meucci', rivela che un terzo dei docenti della sua scuola saranno in sovrannumero. Un incubo. Ma non basta: "i docenti tecnico-pratici, cioè gli insegnanti di laboratorio, se passa il decreto di attuazione della riforma rischiano di diventare semplici assistenti tecnici di laboratorio. Una bella discriminazione: da professori a tecnici". Fulvio Contu, dell'istituto alberghiero di Monserrato, è critico col nuovo corso, "perché non è così che si aiutano i ragazzi a raggiungere domani un posto di lavoro. Il turismo dovrebbe essere il carro trainante dello sviluppo della Sardegna, ma così rischia di essere affossato da questa riforma". Riforma che, per inciso, non è stata ancora approvata.
"Molti danni possono essere ancora evitati" secondo Giorgio Canetto del 'Meucci', "ma è necessaria una mobilitazione generale di tutto il personale della scuola e di tutti gli utenti, perché i decreti attuativi sono ancora tutti da emanare. Non possiamo sopportare ulteriori ridimensionamenti, ci sono in ballo 14.000 posti di lavoro, messi a rischio da due anni di finanziaria". La grande mobilitazione di lunedì prossimo, quindi, organizzata dai sindacati confederali, è già iniziata. La posta in palio è altissima: la difesa della scuola pubblica, che la riforma, secondo il comitato, contribuisce ad affossare. Impoverendo i giovani - dicono - sul piano culturale.

Mauro Caproni


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