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Unione sarda-Allarme della Cgil: In Sardegna la scuola è nel caos

Allarme della Cgil: "In Sardegna la scuola è nel caos" La segreteria Cgil sarda esprime "forte preoccupazione" sull'imminente apertura dell'anno scolastico, e non solo alla luce della s...

22/08/2002
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L'Unione Sarda

Allarme della Cgil: "In Sardegna la scuola è nel caos"
La segreteria Cgil sarda esprime "forte preoccupazione" sull'imminente apertura dell'anno scolastico, e non solo alla luce della sperimentazione prevista dal ministro Letizia Moratti. "L'anno scorso - ricorda Peppino Loddo, segretario regionale della Cgil Scuola - i titolari senza ruolo furono 847 tra i docenti e 1002 per il personale Ata. Quest'anno, nonostante le sbandierate garanzie della Moratti, che parlava di 30 mila assunzioni a livello nazionale, non ci sarà alcuna immissione in ruolo. E taglieranno altri 300 docenti". Loddo parla anche del caos che coinvolge 5 mila supplenti in tutta l'Italia (un centinaio in Sardegna), con graduatorie cassate da alcuni Tar, in particolare per coloro che hanno frequentato le Scuole di specializzazione per l'insegnamento nelle scuole secondarie. "È a rischio - avverte Loddo - l'inizio dell'anno scolastico, considerando che si parla di oltre 3.500 incarichi di supplenza di lunga durata".
Valanghe di ricorsi sono preannunciati per settembre, e questo potrebbe paralizzare le nomine dei supplenti da parte dei dirigenti scolastici. Altra nota dolente, secondo il segretario Cgil Scuola, quella degli insegnanti di sostegno, il cui numero è considerato "insufficiente a seguire tutti gli alunni portatori di handicap". E poi, la riduzione degli istituti al di fuori dei centri più importanti, sulla base della produttività. "Il caro libri - sottolinea Loddo - completa il quadro. Non si può assistere immobili o indifferenti, sarà necessario che famiglie e studenti si uniscano a docenti e personale Ata nella difesa del sistema scolastico pubblico, al centro di pesanti attacchi che ne vogliono mettere in discussione la sua natura di servizio teso a garantire universalmente il diritto dell'istruzione per tutti, come impone la Costituzione".
Sulla vicenda dei docenti precari il caos non riguarda solo la Sardegna. Dopo quella del Tar dell'Umbria, una nuova sentenza del Tribunale amministrativo del Lazio rimette in discussione le graduatorie per le supplenze. Una doccia fredda che spinge i sindacati a lanciare l'allarme: le graduatorie sono da rifare, affermano varie organizzazioni, e a settembre sarà il caos. Ma dal ministero dell'Istruzione gettano acqua sul fuoco: non ci saranno problemi, assicurano, per il regolare avvio dell'anno scolastico. Ad essere stata impugnata è la circolare n.69 del 2002 del ministero, sulla formazione delle graduatorie permanenti, che favorirebbe gli insegnanti con abilitazione delle scuole universitarie di specializzazione (Ssis) rispetto agli altri precari. Ma cosa succederà a settembre? Dopo lo stop alle assunzioni in ruolo, se le supplenze annuali dovessero essere ritardate, il rischio, affermano i sindacati, sarebbe quello di un avvio di anno scolastico con migliaia di cattedre scoperte, almeno 30-40.000 secondo il leader della Gilda Alessandro Ameli: "Tutte le graduatorie devono essere rifatte - ha sostenuto - e il rischio concreto è quello di un inizio d'anno nel caos".


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