Unione sarda-Aiuti ai genitori che iscrivono i figli nelle scuole private

decreto della Moratti non chiarisce l'importo dello 'sconto'
Aiuti ai genitori che iscrivono i figli nelle scuole private
Roma Sei giorni fa lo aveva annunciato e ieri il ministro dell'Istruzione, Letizia Moratti, ha tenuto fede all'impegno preso allora firmando assieme al collega Tremonti il decreto che concede un aiuto finanziario alle famiglie che scelgono la scuola privata per i figli. Un'iniziativa che ha fatto insorgere opposizione e sindacati. Il ministro aveva parlato di credito d'imposta, ma si è preferito optare per una misura di più immediata efficacia, un contributo finanziario a parziale copertura delle rette di iscrizione. L'importo stanziato è stato stabilito - 30 milioni di euro per ogni anno, dal 2003 al 2005 - ma non si conosce la cifra che spetterà a ogni famiglia perché i tecnici di viale Trastevere stanno procedendo a una ricognizione per determinare l'ampiezza della platea di beneficiari. Il provvedimento non introduce tetti di reddito, quindi potranno usufruirne abbienti e meno abbienti, ed esclude le scuole materne, la stragrande maggioranza delle paritarie esistenti. Gli scolari interessati potrebbero essere nell'ordine dei 200-300 mila, ma solo il censimento avviato dal ministero potrà stabilire con esattezza quanti 'bonus' si dovranno staccare.
Quale che sia il numero dei destinatari, dalla maggioranza sono arrivate scontate parole di plauso mentre da parte dell'opposizione c'è stata una levata di scudi e a poco è servita la precisazione da parte del ministero che non è stato un blitz, ma un atto dovuto, previsto dalla Finanziaria. Luca Volontè, presidente del gruppo Udc alla Camera, ha sottolineato la coerenza tra programmi elettorali e fatti affermando che "per la prima volta in Italia si passa dal principio di libertà di scelta a una prima reale attuazione". Soddisfazione anche da parte di Mario Mauro, responsabile del Dipartimento scuola e università di Forza Italia, per il quale il provvedimento è "uno strumento di equità" e dai giovani di destra che invita la sinistra studentesca "abituata a riempirsi la nocca di belle parole come giustizia sociale", ad andare a lezione privata dal ministro Moratti.
Di tutt'altro tenore le affermazioni dei parlamentari dell'opposizione. "Scandaloso. La scuola pubblica - ha commentato Giovanna Grignaffini, capogruppo Ds in commissione Cultura della Camera - è alla fame e il Governo stanzia 30 milioni di euro per le paritarie". Per la senatrice Maria Rosaria Manieri (Sdi) "la politica scolastica del Governo veleggia tra annunci clamorosi e inique contraddizioni", mentre il Verde Pecoraro Scanio parla di "incentivo contro la scuola pubblica". Tirano invece in ballo la violazione della Costituzione i diessini Alba Sasso e Andrea Ranieri. Non meno indignati i sindacalisti. Piero Bernocchi, Cobas, definisce il decreto "un osceno regalo della Moratti, ministra della scuola privata" e annuncia iniziative di protesta. Enrico Panini, leader della Cgil scuola, ritiene che il contributo alle paritarie rappresenti "una ulteriore tappa nella direzione di privatizzare l'istruzione". Di "provvedimento incredibile" e "Robin Hood al contrario" parla il segretario della Uil scuola Massimo Di Menna mentre Daniela Colturani, Cisl, giudica "inaccettabile un dirottamento di risorse pubbliche a favore delle scuole non statali quando si tagliano quelle per le statali e si falcidiano gli organici".