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Tuttoscuola-speciale terremoto

N. 74, 4 novembre 2002 SOMMARIO 1. San Giuliano: un appello da non lasciare inascoltato 2. L'11 settembre degli scolari italiani 3. Maestre nella tragedia 4. Catastrofe e catastrofismo 5...

04/11/2002
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Tuttoscuola

N. 74, 4 novembre 2002

SOMMARIO

1. San Giuliano: un appello da non lasciare inascoltato
2. L'11 settembre degli scolari italiani
3. Maestre nella tragedia
4. Catastrofe e catastrofismo
5. (In)Sicurezza nelle scuole
6. La mappa della precarieta'. La maglia nera a Reggio Calabria
7. I picchi della precarieta'
8. L'edificio scolastico del futuro? Con la bioarchitettura

1. San Giuliano: un appello da non lasciare inascoltato

"Chiediamo a tutti una sola cosa: che le nostre scuole siano piu'
sicure. Vogliamo che nessuna mamma, nessun papa' piangano piu' i loro
figli". E' il grido di dolore della madre di una delle giovani vittime
di San Giuliano di Puglia. Un paese moderno e all'avanguardia come si
propone di essere l'Italia deve garantire una risposta. Con fatti
concreti, con investimenti e opere.
Il Presidente Ciampi ha subito raccolto l'appello: "Ha ragione, quando
una mamma manda il figlio a scuola, deve pensare che l'ha mandato nel
luogo piu' sicuro che ci sia".
Le emozioni tumultuose devono ora cedere il passo alla razionalita',
alla costruzione di una "cultura" della prevenzione, a una politica di
modernizzazione capace di scolorire l'immagine di un paese che non
diventa mai grande.

2. L'11 settembre degli scolari italiani

Mentre questa mattina viene osservato in tutte le scuole un minuto di
raccoglimento per i 26 bambini e per la maestra deceduti nel crollo
della scuola di San Giuliano, e si commenta il comportamento esemplare
delle maestre nell'affrontare le conseguenze del sisma, gia' ci si
interroga su un problema di fondo: come presentare questa tragedia del
terremoto ai milioni di giovani alunni che l'hanno vissuta attraverso
i mass media.
Viene spontaneo rifarsi alla recente drammatica esperienza che New
York ha dovuto affrontare un anno fa, dopo l'attentato alle torri
gemelle di Manhattan: intervenire su migliaia di bambini involontari
spettatori mediatici di un dramma collettivo.
Gli interventi degli psicologi e degli insegnanti americani si sono
orientati su due linee contestuali: informare e rassicurare, proprio
come hanno suggerito da subito anche diversi esperti italiani, tra cui
il prof. Giovanni Bollea.
I bambini non vanno lasciati soli davanti all'informazione, perche',
non padroneggiando le conoscenze e il contesto, spesso danno
interpretazioni deformate della realta' e soprattutto delle cause dei
fenomeni e delle loro conseguenze. Gli adulti, genitori e insegnanti,
debbono spiegare e far capire l'evento in modo semplice, possibilmente
non soffermandosi eccessivamente sugli aspetti piu' negativi che hanno
avuto come protagonisti i bambini.
Insieme all'informazione, i bambini devono ricevere rassicurazione e
affetto. Non debbono sentirsi, dicono gli psicologi, soli davanti alle
loro emozioni. Un clima di piu' intenso affetto e la presenza
rassicurante degli adulti (genitori e insegnanti) possono aiutare a
superare questa fase di criticita' emotiva.

3. Maestre nella tragedia

Figure esemplari che credevamo appartenere solo a una scuola di altri
tempi. Maestre di oggi. Senza di loro altri alunni forse ora non
risponderebbero all'appello. Tenendo per mano l'alunna ferita,
cantando con gli altri alunni persi nel buio, la maestra ha
rincuorato, guidato, confortato.
Queste maestre di San Giuliano hanno portato alla luce una figura di
educatore che intende la professione come un servizio da rendere agli
altri. E' una figura di certo piu' diffusa di quanto comunemente si
pensi.

4. Catastrofe e catastrofismo

La catastrofe di San Giuliano ha richiamato l'attenzione sulla
sicurezza degli edifici scolastici e sta gia' scatenando una rincorsa
(tardiva?) alla verifica delle condizioni degli impianti scolastici.
Se da questa disgrazia - determinata da fatalita' o imprevidenza -
puo' venire un bene per gli altri, ben venga anche l'allarme sullo
stato delle scuole. Nello stesso tempo va evitato un inutile
catastrofismo, figlio della ricerca della notizia sensazionale a
scapito dell'effettiva realta' dei fatti.
Dare risalto, come hanno fatto nelle ultime ore ad esempio alcuni
organi di informazione, ad un'inchiesta condotta su 70 delle 56 mila
scuole esistenti (cioe' sullo 0,13% del totale), non aiuta a capire la
realta' e ad individuare le soluzioni necessarie da adottare. Realta'
che peraltro resta largamente deficitaria. Cosa dicono i dati
ufficiali?
Gli edifici scolastici in Italia sono complessivamente circa 56.000
(41.727 per scuole statali e 14.119 per scuole paritarie). Quelli che
ospitano scuole statali sono di proprieta' degli Enti locali (i Comuni
per materna, elementare e media; le Province per gli istituti
superiori), che hanno per legge anche l'obbligo della loro
manutenzione ordinaria e straordinaria.
Dal 1994, quando e' stato emanato il decreto legislativo 626 che ha
introdotto le norme europee per la sicurezza degli edifici, molti
interventi sono stati eseguiti. Ma molto, moltissimo resta ancora da
fare per mettere gli edifici completamente a norma.

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BTS a Genova dal 21 al 23 novembre

La 6a edizione di BTS presenta alla Fiera di Genova le migliori
proposte per il viaggio d'istruzione, un convegno su intercultura
e sostenibilita', un workshop con tour operator italiani ed esteri
e i concorsi "Racconti e idee di viaggio" e "WWF-Il Secolo XIX".

https://www.bts-online.it

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5. (In)Sicurezza nelle scuole

La Uil-scuola conduce da quattro anni un'indagine sulla sicurezza
degli edifici scolastici, basandosi anche su dati raccolti dal Miur.
Dall'ultima indagine pubblicata a settembre (
https://www.uil.it/uilscuola/web/notizie/default.htm ) risulta che
negli ultimi 5 anni gli Enti locali hanno effettuato interventi di
manutenzione sugli edifici scolastici in circa il 90% dei casi, di cui
la meta' in manutenzione straordinaria e hanno accolto circa il 50%
delle richieste presentate dalle scuole per interventi strutturali
sugli edifici ( https://www.tuttoscuola.com/ts_news_74-1.doc ).
Gli Enti locali hanno ricevuto dallo Stato, sulla base della legge
relativa all'edilizia scolastica (n. 23 del 1996) oltre 3.150 miliardi
nel periodo 1996-2001, ed inoltre hanno stanziato proprie risorse per
la sistemazione degli edifici scolastici.
"Meno della meta' delle scuole - osserva la ricerca sindacale -
risulta possedere la certificazione di agibilita' statica (
https://www.tuttoscuola.com/ts_news_74-5.doc ), con la Sardegna che
addirittura non arriva al 16%. All'estremo opposto, non crediamo sia
un caso che le tre regioni con una percentuale piu' alta di
certificazioni in regola (Campania, Basilicata e Friuli) siano state
colpite dal sisma in tempi relativamente recenti: la ricostruzione e'
stata evidentemente l'occasione per mettere ordine (ma analoga
"opportunita'" sembra non sia stata colta dall'Umbria)". Dati
sostanzialmente confermati da uno studio del Miur del febbraio scorso,
riportato da "Repubblica", che documenta anche come il 73% degli
istituti scolastici siano sprovvisti del certificato di prevenzione
incendi. Un fattore di rischio per studenti e personale scolastico, ma
anche una grossa spada di Damocle sulla testa dei dirigenti
scolastici.
Dal 1998 sono state diramate precise istruzioni tecniche per
consentire alle scuole di predisporre il piano di evacuazione. Ad oggi
solo l'8% delle scuole ha predisposto questo piano. Le piu' solerti
sono state le scuole del Friuli (
https://www.tuttoscuola.com/ts_news_74-3.doc ).

6. La mappa della precarieta'. La maglia nera a Reggio Calabria

Il Ministero dell'Istruzione ha rilevato tre anni fa lo stato di
impianti e servizi dei 41.727 edifici che ospitano scuole statali e ne
ha ricavato una mappa per niente rassicurante, che evidenziava
(allora) soprattutto nelle aree meridionali le situazioni di maggior
precarieta' degli edifici.
Le situazioni sono state valutate a mezzo di indicatori semplici
(certificazione di agibilita', abbattimento di barriere
architettoniche, copertura, impianti, ecc.) che hanno consentito di
graduare le province secondo la maggiore precarieta' dei servizi e
degli impianti nei singoli settori scolastici.
Ne e' uscita una graduatoria della precarieta' che ha visto ai primi
posti soprattutto gli edifici delle scuole del Sud e delle Isole.
L'indice medio di precarieta' a livello nazionale (100 = massima
precarieta'; 0 = assenza di precarieta' rispetto alle altre province)
si colloca intorno a 40.
La provincia di Campobasso, cosi' duramente colpita dal sisma, nelle
singole graduatorie della precarieta' si trova sempre sotto la media
(cioe' nella fascia della minor precarieta') per quanto riguarda gli
edifici che ospitano scuole materne, elementari e medie.
La provincia con il maggior numero di scuole in situazione precaria
rispetto al totale e' quella di Reggio Calabria. Non molto meglio
stanno altre due province calabresi, Crotone e Vibo Valentia. Tra le
grandi citta', e' Napoli a mostrare il quadro piu' preoccupante. Il
piu' basso indice di precarieta' - e quindi la situazione piu' sotto
controllo - si riscontra a Sondrio e a Reggio Emilia. Ecco la tabella
completa: https://www.tuttoscuola.com/ts_news_74-4.doc

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JOB ' ORIENTA a Verona dal 21 al 23 novembre

Dal 21 al 23 novembre presso la fiera di Verona
si svolge JOB ' ORIENTA, la piu' importante manifestazione nazionale
dedicata alla scuola, l'orientamento, la formazione e il lavoro.
L'ingresso e' gratuito.

https://www.veronafiere.it/joborienta

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7. I picchi della precarieta'

Il ministero dell'Istruzione ha pubblicato un quadro dettagliato della
precarieta' degli edifici scolastici che ospitano scuole statali,
avvalendosi anche di dati dell'Istat. La rilevazione e' un po' datata
(1999) ed e' augurabile che nel frattempo gli Enti locali preposti
abbiano migliorato complessivamente quella situazione, anche se e'
difficile che la situazione possa essere variata di molto, come
dimostra anche la piu' recente indagine ministeriale del febbraio
scorso.
Un dato particolare di precarieta' viene dalla proprieta' degli
edifici che sono a volte in affitto (per mancanza di strutture
pubbliche) oppure adattati a scuole (e quindi costruiti per altra
destinazione).
Nel primo caso (affitto) sono soprattutto gli istituti superiori e le
scuole materne ad essere ospitati in locali non di proprieta' degli
Enti locali ( https://www.tuttoscuola.com/ts_news_74-6.doc ): Frosinone
ha il 59,7% di istituti superiori in locali affittati, Cosenza il
55,1%, Agrigento il 53,5%, Bari il 51,6%, Benevento il 47,5%. Ragusa
ha il 50% di scuole materne in locali affittati, Napoli il 39%.
Nel secondo caso (edifici adattati a scuole) sono ancora una volta gli
istituti superiori che, piu' degli altri ordini di scuola, sono stati
ospitati in edifici adattati a scuola: Rimini ha il 47,5%, Siena il
38,9%, Cosenza il 36,8%, Reggio Calabria il 35,9%, Crotone il 34,5%.
L'adeguamento alle norme di sicurezza comporta il superamento delle
barriere architettoniche soprattutto per scale e porte. Per le scale
risultano a norma poche scuole: nelle scuole materne solo l'1,6% a
Belluno, il 2,5% a Reggio Calabria; per le elementari solo il 2,8% a
Messina, il 3,1% a Potenza; per gli istituti superiori solo il 2,6% a
Forli', il 3,1% a Catanzaro.
E la copertura dei tetti? Precaria in molti casi: il 62,5% negli
istituti superiori di Vibo Valentia, il 44,8% a Crotone, il 40,9% a
Reggio Calabria; nelle scuole medie il 48,1% a Trieste, il 40% a
Massa.
Ci sono anche situazioni positive, di piena agibilita': ma il diritto
alla sicurezza per milioni di alunni e di insegnanti impone che tutti
i 56 mila edifici scolastici abbiano condizioni di piena vivibilita'.
Quando ci si arrivera'?

8. L'edificio scolastico del futuro? Con la bioarchitettura

C'e' chi propone di coinvolgere i privati: il sen. Giuseppe Valditara,
responsabile scuola di AN ha chiesto al Governo di inserire in
collegato alla Finanziaria 2003 la possibilita' di affidare ai privati
la costruzione degli edifici, la manutenzione e i servizi, nonche' la
gestione di mensa, palestra, laboratori, dietro un rateo annuo pagato
dall'ente locale.
Ma indipendentemente dalle forme di finanziamento e di gestione, nella
scuola del futuro un ruolo importante lo avra' l'architettura:
l'edificio, secondo gli esperti, non sara' piu' un semplice
contenitore della funzione didattica, ma un luogo simbolo
dell'evoluzione educativa della societa', adatto a coltivare nelle
future generazioni una nuova sensibilita' per le tematiche ambientali.
Per ottenere cio' sara' indispensabile curare in modo ottimale le
forme, i colori, la luce, i materiali, la sicurezza, il risparmio
energetico, realizzando quindi alcuni principi della bioarchitettura.
Un dossier pubblicato l'anno scorso dal mensile Tuttoscuola
approfondisce questa tematica. E una scuola costruita secondo questi
principi esiste gia': e' la scuola elementare di Cesate (MI), il cui
ampliamento e' stato progettato appunto in chiave bioecologica. Gli
obiettivi principali hanno riguardato la scelta dei materiali, una
maggior traspirabilita' dell'involucro dell'edificio, il miglioramento
dell'isolamento termico e acustico, il risparmio energetico (con
aggiunta di pannelli solari), un miglioramento della qualita' della
luce e un uso appropriato dei colori e delle forme.
E poi, per un edificio "sano", attenzione, oltre all'inquinamento
esterno, a uno dei maggiori responsabili dell'inquinamento interno
degli edifici scolastici: il radon, un gas radioattivo, incolore e
inodore, emanato dal suolo e da terre o rocce impiegate come materiali
da costruzione (cementi, graniti, tufi e laterizi).
Fin dalla scelta della localizzazione dell'edificio occorre quindi
evitare terreni a rischio di radon. L'edificio deve essere costruito
utilizzando materiali il piu' possibile naturali (blocchi di
calcestruzzo alleggerito, blocchi di laterizio con granuli di perlite,
legno lamellare) e a bassa emissione di inquinanti (intonaci in calce
naturale, tinteggiatura con vernici a base di resine naturali,
pavimenti in linoleum privo di amianto).


AVVISO AI LETTORI
Questo numero speciale e' dedicato interamente alla tragedia di San
Giuliano e al drammatico stato dell'edilizia scolastica in Italia. A
breve verra' trasmesso un nuovo numero di TuttoscuolaNEWS

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