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22/04/2002
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Tuttoscuola

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SOMMARIO

1. Riforma Moratti: l'andamento lento del dibattito parlamentare
2. Ex commissione De Mauro: autoconvocati per sempre?
3. Indire: la presidenza alla Fuscagni?
4. Vicedirigenti, una nuova figura forse anche nella scuola
5. Insegnanti di sostegno: il titolo in piu' che non serve
6. Associazioni professionali e sindacati di nuovo insieme
7. "Professione docente, quali coordinate": il 7 maggio convegno
dell'And

1. Riforma Moratti: l'andamento lento del dibattito parlamentare

Continua presso la Commissione istruzione del Senato il dibattito
sulle proposte di riforma del sistema scolastico, i cui resoconti
integrali sono puntualmente riportati nell'apposito spazio dedicato
del sito del MIUR ( www.istruzione.it ).
L'attuale fase di dibattito - che riguarda soprattutto il disegno di
legge delega varato in Consiglio dei ministri (n. 1306 S), anche se e'
contestualmente in discussione l'altro ddl (n. 1251 S) presentato dal
Gruppo dei Verdi - e' attestata sulle questioni di fondo delle
proposte. Non si e' ancora pervenuti alla presentazione e votazione di
eventuali emendamenti ai testi, dai quali potra' essere meglio
individuato il futuro assetto della riforma, soprattutto per
verificare da una parte la tenuta della maggioranza e dall'altra la
possibilita' (piuttosto remota allo stato attuale) di una soluzione
condivisa dell'impianto riformatore in versione bipartisan.
L'andamento dei lavori e lo sviluppo del dibattito sembrano confermare
che l'approvazione della riforma potrebbe avere tempi piuttosto
lunghi. Appare insomma sempre piu' problematico il varo della legge
entro l'estate. Ciononostante l'ipotesi di uno slittamento viene
finora esclusa dall'entourage del ministro Moratti, che punta
decisamente all'entrata in vigore della legge dal prossimo settembre
con l'attivazione degli anticipi nella scuola dell'infanzia e nella
scuola elementare. Ce la fara'?

2. Ex commissione De Mauro: autoconvocati per sempre?

I 140 autoconvocati (su oltre 300) della ex commissione De Mauro hanno
deciso di dare una veste stabile e strutturata alla loro iniziativa.
Dopo la riunione del 12 aprile scorso hanno infatti stabilito di
convocarsi periodicamente (ogni 2-3 mesi), e di creare un sito
Internet accessibile alle scuole. L'obiettivo e' quello di rilanciare
e sviluppare ulteriormente l'attivita' progettuale avviata dalla ex
commissione, e mettere a disposizione delle scuole un servizio di
consulenza in materia di autonomia curricolare e di flessibilita'
organizzativa e didattica.
L'iniziativa e' appoggiata da alcune associazioni, ma in particolare,
come specifica un comunicato a firma di Sergio Albani, anima
organizzativa degli autoconvocati, dal CIDI e da Legambiente, cioe' da
due sigle molto identificate e schierate dal punto di vista culturale
e politico. Per informazioni a.albani@flashnet.it .

3. Indire: la presidenza alla Fuscagni?

A un mese dalle dimissioni - su invito del ministero dell'Istruzione -
del precedente Consiglio di amministrazione, presieduto da Lucio
Guasti, voci insistenti danno ormai per sicura la nomina di Silvana
Fuscagni a presidente dell'Indire, l'Istituto nazionale di Ricerca
Educativa di Firenze (ex-BDP).
Si tratta di una persona che ha svolto incarichi di rilievo nel mondo
formativo. Conosciamola meglio. Silvana Fuscagni e' docente di Storia
antica all'Universita' di Firenze, di cui e' stata prorettore al
diritto allo studio e ai servizi amministrativo-contabili. Dal 1989 al
1993 e' stata presidente dell'Irrsae (ora IRRE) della Toscana,
l'istituto per la formazione e l'aggiornamento degli insegnanti. E'
stata anche responsabile nazionale delle donne Cisl e membro della
Confederazione dei Sindacati europei. Parlamentare nella XII
Legislatura (lista Dini), non e' stata rieletta lo scorso anno (si
presentava per Forza Italia).
L'indiscrezione sulla candidatura della Fuscagni correva gia'
all'indomani delle dimissioni del precedente consiglio di
amministrazione, ma ha preso maggiore consistenza negli ultimi giorni.
In attesa della designazione dei nuovi consiglieri da parte del
Consiglio dei Ministri, si parlava di lei come commissario ad acta,
ma, tramontata, a quanto pare, l'idea di commissariamento, dovrebbe
essere ormai imminente la sua nomina a presidente e quella degli altri
quattro membri del cda.

4. Vicedirigenti, una nuova figura forse anche nella scuola

I sindacati della scuola non ne parlano ancora, ma diversi insegnanti
potrebbero cominciare a farci un pensierino.
Parliamo della vicedirigenza, una nuova figura prevista dal disegno di
legge per il riordino della dirigenza statale (
https://www.tuttoscuola.com/ts_news_48-1.doc ), approvato pochi giorni
fa dal Senato.
Si tratta di una previsione del tutto nuova che dovrebbe introdurre
nei contratti del "comparto Ministeri" l'istituzione dell'area
specifica della vicedirigenza, con determinazione di una figura che,
per funzione, verrebbe a collocarsi immediatamente sotto la dirigenza
pubblica.
L'articolo del disegno di legge prevede - ed e' questa la novita' che
interessa gli insegnanti - che la disposizione si applichi, se
compatibile, anche al personale di altre amministrazioni pubbliche,
scuola compresa, quindi.
Questo significherebbe, se i sindacati del comparto scuola saranno
d'accordo, che nelle istituzioni scolastiche potrebbero essere
introdotte, al posto dei vicepresidi o dei docenti vicari, queste
nuove figure intermedie, da collocare tra la docenza e la dirigenza,
con un ruolo ben definito e nuove competenze professionali piu'
funzionali. Per ora l'ipotesi e' prematura, ma certamente con questa
innovazione si potrebbe aprire una prospettiva interessante anche nel
mondo della scuola.

5. Insegnanti di sostegno: il titolo in piu' che non serve

Quando la laurea serve meno di un diploma: e' quel che sta capitando
ad alcun gruppi di docenti ai quali le norme per l'assunzione chiedono
meno di quel che hanno e ignorano titoli superiori o specializzazioni.
Ne sanno qualcosa gruppi di insegnanti tecnico pratici, gia'
dipendenti di amministrazioni provinciali che per effetto della legge
124/1999 di passaggio allo Stato dei dipendenti comunali e provinciali
operanti nella scuola, hanno trovato per il momento un ostacolo
insormontabile nel titolo di studio posseduto (superiore a quello
richiesto normalmente per tutti gli insegnanti tecnico pratici
statali). Talune Amministrazioni provinciali assunsero infatti quel
personale pretendendo il possesso di una laurea, senza richiedere
ovviamente uno specifico diploma di secondaria.
Le norme statali invece esigono il possesso di uno specifico diploma
di secondaria di II grado e per l'inquadramento nei ruoli dello Stato
quella laurea non e' titolo di accesso. La questione e' per il momento
sospesa e quel personale, gia' incluso nei ruoli provinciali, e' in
attesa di un futuro certo.
Vi e' un'altra situazione con talune analogie e riguarda, in questo
caso, dei precari della scuola che hanno conseguito la
specializzazione per il sostegno agli alunni portatori di handicap.
Anche per loro il diploma di specializzazione conseguito non basta per
entrare in ruolo o, almeno, per essere inclusi nelle graduatorie
permanenti. Occorre anche l'abilitazione all'insegnamento che si
consegue o con il superamento di un concorso oppure con concorso
riservato abilitante.
Questi specializzati esclusi dalle graduatorie si sono organizzati in
associazione (CIIS, Coordinamento Italiano Insegnanti di Sostegno) e
stanno tentando di sbloccare la situazione con impugnative dei
provvedimenti sulle graduatorie permanenti, mentre in Parlamento sono
state presentate delle proposte di legge volte a risolvere il problema
di questi docenti. Per maggiori informazioni: ciis.tp@katamail.com

6. Associazioni professionali e sindacati di nuovo insieme

In un Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione (CNPI) di un anno
fa si erano divisi sui problemi di attuazione della riforma dei cicli
(legge 30/2000), ora il mondo associativo e sindacale delle scuola
ritrova uno spirito unitario dopo la frattura registrata un anno fa
tra Cisl-scuola e Snals da una parte e gli altri sindacati con le
associazioni professionali dall'altra. La "rappacificazione" e'
avvenuta a Roma il 19 aprile scorso presso la sede dell'Aimc
(Associazione maestri cattolici). L'occasione e' stata un seminario
cui hanno partecipato le associazioni cattoliche e laiche della scuola
(Aimc, Uciim, Cidi, Mce, Fnism e Legambiente Scuola e Formazione) e i
sindacati firmatari di contratto (Cgil, Cisl, Uil e Snals).
A dare la notizia e' stato un breve comunicato che ha evidenziato i
notevoli punti di convergenza rispetto all'importanza delle questioni
connesse al cambiamento dell'ordinamento scolastico e al prossimo
rinnovo contrattuale, e che ha annunciato il prosieguo del positivo
dibattito avviato nel comune intento di concorrere a valorizzare la
professione docente. L'importanza della notizia, tuttavia, non sta
tanto nei contenuti dibattuti nel seminario, quanto nel ritrovarsi di
soggetti professionali e sindacali uniti nel comune impegno verso gli
insegnanti.

7. "Professione docente, quali coordinate": il 7 maggio convegno
dell'And

Quattro seminari in contemporanea, in multivideoconferenza, a Firenze,
Roma, Lecce e Arcavacata (Cosenza) per discutere del tema:
"Professione docente: quali coordinate?": e' l'iniziativa promossa per
il 7 maggio 2002 dall'Associazione Nazionale Docenti.
Ad aprire i lavori (che saranno a numero chiuso, per info e iscrizioni
https://www.associazionedocenti.it e-mail:
formazione@associazionedocenti.it ) sara' la relazione del presidente
dell'And, Francesco Greco che presentera' il tema della "Questione
docente, cuore di ogni riforma". Le conclusioni sono affidate a
Giuseppe Spadafora, direttore dell'istituto di Scienze della
Formazione dell'Universita' della Calabria.
Tra gli altri temi che verranno affrontati, la necessita' di un codice
deontologico per gli insegnanti, l'apporto della tecnologia nella
didattica, quale formazione universitaria per i docenti.


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