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Notizie, commenti e indiscrezioni sul mondo della scuola. La newsletter settimanale di Tuttoscuola, la rivista per insegnanti, genitori e studenti. https://www.tuttoscuola.com...

07/10/2002
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Notizie, commenti e indiscrezioni sul mondo della scuola.
La newsletter settimanale di Tuttoscuola, la rivista per
insegnanti, genitori e studenti.

https://www.tuttoscuola.com

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N. 70, 7 ottobre 2002

SOMMARIO

1. Ma la riforma si puo' fare a costo zero? Si', a una condizione
2. Ma insomma quei 18 mila docenti sono uno spreco o no?
3. Finanziaria e nuova Irpef: ecco quanti soldi in piu' al mese
4. Parte la trattativa per il rinnovo del contratto: quanti soldi in
piu'?
5. Quello sciopero contestato
6. Sperimentazione: adesso lasciateli lavorare
7. Dirigenti: finalmente il riservato al via. E il concorso ordinario?
8. Prove di federalismo scolastico. La Sicilia prova con i precari
9. E il ministro disse: "aboliamo i libri di testo"
10. Sport e scuola: la Gran Bretagna stanzia 450 milioni di sterline

1. Ma la riforma si puo' fare a costo zero? Si', a una condizione

Giovedi' 3 ottobre si sono tenute in aula al Senato le relazioni di
maggioranza (sen. Asciutti) e minoranza (sen. Soliani) sul disegno di
legge Moratti. Sembra un dialogo tra sordi, per il momento.
Considerata la mole dei provvedimenti attualmente all'esame di palazzo
Madama, e gia' collocati in una corsia prioritaria, difficilmente il
dibattito conclusivo sulla riforma della scuola potra' avvenire prima
dell'ultima decade di ottobre.
E visto l'andamento dei conti del nostro Paese, e' certo che sul
finanziamento della riforma grava un dubbio: dove e come si troveranno
le risorse necessarie se la legge non contiene in pratica alcuna
copertura finanziaria, se non quella, peraltro insufficiente, per gli
anticipi di iscrizione? Ne' la Finanziaria ha previsto nulla di piu'.
Come mai?
Un'ipotesi potrebbe essere semplicemente quella che non ci sono i
soldi, per cui la riforma sarebbe destinata a slittare a tempi
migliori. Ma c'e' un'altra eventualita': che il Governo sia convinto
che non servano altri fondi perche' ritiene che la riforma produrra'
risparmi. Ma non lo puo' dire, per evidenti motivi di opportunita'. Il
tempo chiarira'.
Intanto proprio la questione della copertura finanziaria puo'
costituire il punto di attacco della minoranza, che - c'e' da
scommetterci - non si lascera' sfuggire l'occasione per eccepire,
prima dell'avvio della discussione generale, una pregiudiziale di
costituzionalita' per violazione dell'art. 81 della Costituzione (che
al quarto comma recita: ogni legge "che importi nuove e maggiori spese
deve indicare i mezzi per farvi fronte").
Il ministro Moratti, d'altra parte, si e' impegnata a far scendere
all'80% la percentuale delle spese correnti del suo Ministero (oggi
superano il 90%), essenzialmente costituite dagli stipendi. La
prospettiva dunque e' chiara: a parita' di allievi dovranno esserci
meno dipendenti. Non sono mancati, negli ultimi mesi, segnali che
andavano in quella direzione, dal blocco degli incarichi a tempo
indeterminato alla riduzione del personale docente e ATA. Ma per
liberare risorse adeguate servono misure assai piu' radicali. Per
esempio la riduzione degli orari obbligatori di lezione ai diversi
livelli (soprattutto nella scuola secondaria superiore), non
accompagnata pero' dalle attivita' facoltative di cui parla il
progetto Bertagna: costano troppo.

2. Ma insomma quei 18 mila docenti sono uno spreco o no?

Per diversi mesi il ministero dell'istruzione ha battuto il chiodo
sugli insegnanti che non insegnano, 18 mila e piu' docenti che fanno
altro, in forza (e' bene ricordarlo) di norme di legge.
Comprendono dirigenti sindacali, amministratori locali (comuni,
province, regioni), parlamentari, docenti comandati su progetti per la
scuola oppure utilizzati dal ministero o dagli uffici scolastici
regionali, comandati presso gli Irre, Indire e Invalsi, presso il
ministero degli affari esteri, presso le scuole italiane all'estero e
presso le comunita' terapeutiche, collocati fuori ruolo per ragioni di
salute (v. TuttoscuolaNEWS n. 59 dell'8 luglio).
Nelle prime bozze di Finanziaria 2003 circolate si parlava di mandarne
a scuola il 40%, circa 8 mila unita'. In sede di approvazione della
proposta di Finanziaria pero' tutto e' rientrato, e non certamente per
decisione del ministro Tremonti.
A cose fatte pero', sabato scorso, incontrando i giovani di Alleanza
Nazionale, il ministro Moratti si e' lasciata andare ad un nuovo, duro
attacco contro questo che continua a chiamare "spreco" di risorse,
ottenendo applausi a scena aperta.
A questo punto pero' i casi sono due: o si tratta di uno spreco vero e
proprio, ma in questo caso c'e' da chiedersi perche', avendone
l'occasione e il potere, non ha operato nella Finanziaria proponendo
la modifica delle diverse leggi che lo consentono (e non ha fatto
"pulizia" in casa propria, restituendo alla scuola i dirigenti e i
docenti utilizzati); oppure se non e' uno spreco (l'operato dei
docenti che non insegnano e' spesso prezioso per il sistema scolastico
e per la stessa Amministrazione) perche' questa insistenza, che sta
assumendo il sapore di una criminalizzazione, come se si trattasse di
colpevoli imboscati o "rubapane a tradimento"?


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