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Tuttoscuola-Moratti tra due fuochi: accelerare o frenare le riforme?

Moratti tra due fuochi: accelerare o frenare le riforme? Negli ultimi tempi si è fatta più chiara la dialettica (purtroppo spesso a somma zero) tra l'anima riformatrice e quella restauratrice-c...

21/07/2003
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Tuttoscuola

Moratti tra due fuochi: accelerare o frenare le riforme?

Negli ultimi tempi si è fatta più chiara la dialettica (purtroppo spesso a somma zero) tra l'anima riformatrice e quella restauratrice-continuista che coesistono all'interno della politica scolastica del governo. Qualche giacobinismo di troppo, più di facciata che reale, ha certamente nuociuto alla causa dei "riformatori", capitanati dal sottosegretario Aprea, che non è riuscita a far passare la sua linea di forte discontinuità rispetto al passato, soprattutto sul tema chiave della formazione e dello stato giuridico dei docenti. L'idea di regolare per legge tali materie, sottraendole almeno in parte alla contrattazione sindacale, affacciatasi nella impostazione iniziale della finanziaria 2002, e riemersa nel corso del dibattito sulla legge n. 53/2003 (riforma Moratti), e nel disegno di legge presentato dall'on. Santulli, ha dovuto fare i conti con forti resistenze, sindacali e non, che hanno attraversato la stessa maggioranza, ed è sostanzialmente rientrata. Ma il prezzo della ripresa del dialogo sociale è stato pagato con l'immobilismo riformatore, come mostra bene il recente contratto della scuola, schiacciato sull'esistente. Un'altra partita, quella del punteggio privilegiato per i corsisti delle SSIS, visti dai loro sostenitori come apripista di una futura classe docente meglio formata e più professionale, si è conclusa con un secco altolà: nessun "privilegio", per non scontentare i molto più numerosi "precari". Ma è proprio impossibile trovare un punto d'equilibrio (dinamico, però) che eviti avventurose accelerazioni da una parte, e malinconiche marce indietro dall'altra? Forse agli innovatori basterebbe agire con maggiore accortezza politica, cercando il dialogo sul merito, anziché lo scontro sul metodo, e una prudente gradualità, anziché illusorie soluzioni palingenetiche.


TuttoscuolaFOCUS sabato 19 luglio 2003


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