Tuttoscuola-Il decreto non va in Consiglio
Il decreto non va in Consiglio Nemmeno oggi il Consiglio dei Ministri esaminerà lo schema di decreto legislativo per l'avvio della riforma per le due prime classi di elementare dall'anno prossim...
Il decreto non va in Consiglio
Nemmeno oggi il Consiglio dei Ministri esaminerà lo schema di decreto legislativo per l'avvio della riforma per le due prime classi di elementare dall'anno prossimo.
All'ordine del giorno del Consiglio odierno non figura infatti, come già si era verificato venerdì scorso, l'esame dello schema di decreto della scuola.
Le ragioni di tale ulteriore rinvio possono essere di due tipi. La prima è probabilmente rappresentata dal fatto che la fretta che aveva accompagnato l'iniziale procedura di avvio del decreto non è più giustificata dai tempi troppo avanzati che difficilmente potrebbero consentire un avvio tempestivo e funzionale del decreto dal prossimo anno scolastico.
La seconda ragione, più sostanziale, è legata al probabile confronto ancora in atto all'interno della maggioranza per trovare un accordo sul passaggio dal vecchio al nuovo ordinamento della scuola elementare, e sulla comptabilità finanziaria.
Sono a confronto le opposte tesi del ministro Moratti e dei ministri dell'Udc da una parte e quelle del Miur con il ministero dell'Economia dall'altra.
Comunque vada a finire questo confronto, vi è la convinzione diffusa che con tutta probabilità l'avvio di riforma dal prossimo settembre, in mancanza del decreto, non potrà avvenire obbligatoriamente per tutte le scuole elementari. Potrebbe esservi solamente un ampliamento della sperimentazione già messa in campo quest'anno oppure un'altra iniziativa di progetto di innovazione che potrebbe essere offerto e raccomandato, senza obblighi, alle scuole.
La riforma, pur non in forma generalizzata, dovrebbe comunque partire, secondo la volontà espressa più volte anche recentemente dal ministro.