Tuttoscuola: Bullismo. In arrivo anche da noi la "tolleranza zero"?
e' bene che si cominci a discutere seriamente del che fare, anche per aiutare le scuole e gli insegnanti
"E' stata una risposta forte ad un evento grave". Cosi' il direttore
scolastico regionale, Anna Maria Dominici, ha commentato la decisione
del Consiglio di istituto dell'istituto professionale Steiner di
Torino di sospendere per un anno i quattro allievi coinvolti
nell'episodio di bullismo ai danni di un loro compagno disabile,
filmato e sciaguratamente (o fortunatamente? A volte oportet ut
scandala eveniant) immesso in internet.
Il provvedimento e' stato giudicato "giusto" dallo stesso ministro
Fioroni, che ne ha sottolineato il carattere esemplare e la valenza
educativa, connessa all'attivita' che i quattro studenti dovranno
svolgere, fino alla fine dell'anno scolastico, in una istituzione con
finalita' sociali.
La vicenda, amplificata dai media, ha suscitato una forte ondata
emotiva, e ha contribuito a sollevare il velo su un fenomeno, come
quello del cosiddetto bullismo nelle scuole, rimasto finora
relativamente sotto traccia in Italia, ma da tempo oggetto di grande
attenzione in altri Paesi come la Francia, la Gran Bretagna e gli USA.
Paesi nei quali, dopo lunghi dibattiti e qualche incertezza sul da
fare, ha finito per prevalere la linea dura, riassunta nello slogan
"zero tolerance". Le regole di convivenza vanno rispettate e fatte
rispettare, fino al punto di coinvolgere i genitori dei minori
responsabili di atti di bullismo, o anche soltanto di assentarsi da
scuola, in procedimenti penali per omessa vigilanza, come e' accaduto
nel Regno Unito.
Forse in Italia, dove finora ha quasi sempre finito per prevalere una
linea semiperdonista, non si arrivera' a misure cosi' drastiche, ma e'
bene che si cominci a discutere seriamente del che fare, anche per
aiutare le scuole e gli insegnanti ad affrontare un fenomeno che essi
da soli non sono in grado di governare, perche' ha le sue radici fuori
della scuola.