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Tuttoscuola: Attuazione del Titolo V: Conferenza delle Regioni in linea con il Governo.

L’Accordo Quadro Stato-Regioni: alla ricerca dei LEP

28/07/2006
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Tuttoscuola

Il Presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani ha inviato il 17 luglio scorso al ministro della Pubblica Istruzione Fioroni e al ministro degli Affari Regionali Lanzillotta un documento - approvato dalla Conferenza delle Regioni e Province Autonome nella seduta del 12 luglio 2006 - che come si legge nel testo "... è volto a dare applicazione al Titolo V, parte seconda della Costituzione, sugli aspetti riguardanti l’istruzione e la formazione del sistema educativo (che) hanno rilevanza tra l’altro (su) il pieno sviluppo dell’autonomia delle istituzioni scolastiche e sul riassetto delle articolazioni organizzative del Ministero della Pubblica istruzione.." .

I contenuti del documento, frutto di un’ampia discussione in sede di IX commissione Regionale, coordinata dall’assessore Silvia Costa della Regione Lazio, trovano conferma nelle recenti audizioni in sede di Commissioni affari Costituzionali di Camera e Senato dei ministri Chiti e Lanzillotta, che hanno espresso il convincimento del Governo di promuovere specifiche iniziative per costruire un assetto federalista dello Stato che " sia equilibrato, efficiente, equo e sostenibile".

Il ministro Chiti ha affermato inoltre che questo è un obbiettivo non solo possibile, ma doveroso dopo il voto referendario, anche se il Titolo V va perfezionato e corretto in alcuni punti sui quali l’esperienza ha evidenziato un’insoddisfacente collocazione di alcune materie (grandi reti strategiche di trasporto e navigazione, ordinamento della comunicazione, le grandi infrastrutture).

L’assessore Costa ha programmato e in parte realizzato incontri con i responsabili delle politiche nazionali (Ministro del Lavoro, dell’Università, della Funzione Pubblica, degli Affari Regionali,) per definire comportamenti comuni sulle modalità di costruzione dei processi decisionali e costruire un progetto politico complessivo.

L’iniziativa della Conferenza della Regioni si pone l’obiettivo di concorrere con il Governo centrale, nella sede della Conferenza Unificata, da un lato alla definizione della distribuzione di competenze nel settore dell’istruzione tra Stato, Regioni e Autonomie territoriali e funzionali, in particolare delle istituzioni scolastiche e formative e dall’altro alla creazione di una base di orientamenti nelle materie di competenza esclusiva della Regioni, quali ad esempio l’istruzione e la formazione professionale e la programmazione e l’organizzazione dell’offerta formativa sul territorio.

Il documento è una testimonianza della volontà delle Regioni di affrontare i problemi che pongono i nuovi assetti istituzionali, perché non si può perdere tempo ora e neanche nel prossimo futuro. Serve con urgenza un assetto che faccia funzionare la scuola, che crei le condizioni per risolvere i problemi, che concorra a migliorare gli esiti scolastici.

Nel documento si legge infatti che " nell’ottica dell’attuazione del Titolo V della Costituzione, l’Accordo Quadro tra Stato e Regioni è volto, innanzi tutto, all’individuazione dei processi e delle modalità per la definizione dei livelli essenziali delle prestazioni (LEP) e dei relativi standard quali-quantitativi relativamente agli elementi giuridico formali, ai servizi primari e aggiuntivi, e agli elementi e indicatori di organizzazione, di funzionamento, di costo, di processo e prodotto delle istituzioni scolastiche".

Una delle questioni da definire in via prioritaria in sede di Accordo Quadro tra Ministero della Pubblica Istruzione e Regioni è l’allocazione sul territorio delle dotazioni organiche del personale della scuola, determinate e assegnate ancora a livello nazionale, nonostante la sentenza n. 13/2004 della Corte Costituzionale, che ha riconosciuto alle Regioni la titolarità della competenza della definizione delle dotazioni organiche del personale docente delle istituzioni scolastiche. L’Amministrazione centrale, infatti, continua ad esercitare la competenza non più come titolare ma solo per garantire la continuità del sistema scolastico.


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