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Tutti a scuola dal 26 aprile, sindacati duri col governo: "L'esecutivo ci ripensi, prima il vaccino a tutti i prof"

Confronto al ministero all'Istruzione. Ogni valutazione rinviata alla riunione di domani con il Cts

20/04/2021
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la Repubblica

Ilaria Venturi

I sindacati escono delusi dall'incontro in video conferenza con il Capo di gabinetto del ministero all'Istruzione, Luigi Fiorentino, in vista della riapertura al 100% delle scuole da lunedì 26 aprile. "Una riunione del tutto inconcludente", dichiara Rino di Meglio della Gilda. Francesco Sinopoli, alla guida della Flc-Cgil, è netto: "Che il governo rivaluti la scelta". La Cisl insiste con la sua segretaria Maddalena Gissi: "In molte scuole gli spazi sono piccoli e quando una classe deve contenere 30 alunni la situazione diventa complicata. Per questo chiediamo che siano le scuole singolarmente a decidere sulla completa riapertura". Per tutte le sigle sindacali della scuola la richiesta è di concludere in fretta la campagna di vaccinazione del personale scolastico, bloccata in alcune regioni, comunque ferme al 73% di insegnanti che hanno ricevuto la prima dose.

Insomma, dall'incontro sui nuovi protocolli di questa mattina per il rientro al gran completo degli studenti e per l'Esame di Stato esce poco o nulla. Se non la riconferma del protocollo che fece partire le scuole a settembre e i 150 milioni distribuiti alle scuole previsti dal ‘Decreto Ristori’. E il rinvio alla riunione di domani del Comitato tecnico scientifico con il ministero all'Istruzione per valutare la necessità di una rimodulazione delle misure finora applicate.

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"Ma le varianti del virus che prima non c'erano?", incalzano i sindacati. "Ci troviamo davanti a un atto di volontà politica non supportato da condizioni reali. Prima di decidere la riapertura al 100% in presenza, bisogna riprendere subito la campagna di vaccinazione, rinnovare i protocolli di sicurezza, effettuare tracciamenti, anche a campione, valutare i dati dei vaccinati, ancora non disponibili. In caso contrario, non c'e' alcuna garanzia per studenti e personale scolastico", sottolinea Sinopoli.

"Stiamo dando voce al grado di preoccupazione e di crisi che c'è nelle scuole, le nostre non sono valutazioni personali, ma la rappresentazione di un forte malessere. Per aprire le scuole c'è una volontà politica. Ma vediamo solo questa. Siamo stati sempre per una scuola in presenza, ma in sicurezza. Serve una commissione interna per valutare la situazione specifica", commenta il segretario della Uil scuola, Pino Turi.

Tra le richieste presentate dai sindacati anche la dotazione di mascherine Fpp2, i tamponi e, soprattutto, i vaccini. "Si riapre senza certezze sui tamponi salivari e senza aver completato il piano vaccinale per il personale scolastico, penso anche ai commissari della Maturità, bisogna accelerare - spiega Elvira Serafini dello Snals - La preoccupazione è forte, non capisco come si possa ripartire quando siamo allo stesso punto di quando avevamo chiuso". "L'amministrazione - aggiunge Rino di Meglio, coordinatore della Gilda - ci ha riferito che, in mancanza di una richiesta di modifica da parte del Comitato tecnico scientifico, resteranno in vigore i protocolli dell'anno scorso. Non c'è alcuna traccia dei tamponi salivari, il tracciamento dei contagi è un miraggio e ben poco è stato fatto per quanto riguarda aule e organico".


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