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Tribuna di Treviso-Palladio occupato dai professori

Palladio occupato dai professori Rivolta degli insegnanti trevigiani contro la riforma Moratti e la Finanziaria (Michela Santi) No alla scuola-macchina che distrugge la creatività, una macchi...

30/11/2002
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La Tribuna di Treviso

Palladio occupato dai professori
Rivolta degli insegnanti trevigiani
contro la riforma Moratti e la Finanziaria

(Michela Santi)

No alla scuola-macchina che distrugge la creatività, una macchina che separa ricchi e poveri. Le caricature della Moratti e Berlusconi con i tentacoli da piovra, coloravano ieri la facciata dell'Istituto tecnico per geometri Palladio, occupato dagli insegnanti di Cgil-Cisl e Uil. Per la mobilitazione trevigiana contro la riforma dei cicli e la finanziaria, si sono mossi alla spicciolata. Non sono mancati i rinforzi dei ragazzi forniti dall'Unione degli Studenti.
"Noi studenti vogliamo iniziare così una lotta comune con gli insegnanti - ha detto Federica Piovesana, coordinatrice dell'Uds - Non possiamo sopportare di essere esclusi dal consiglio di istituto, ma siamo anche molto critici sulla riforma. Uniamoci per promuovere maggiore informazione sui cambiamenti del governo nella scuola".
La riforma dei cicli della Moratti, la separazione tra percorso liceale e formazione professionali, l'anticipo della scolarizzazione a 5 anni e mezzo sono al centro delle proteste. Ma nel mirino degli insegnanti ci sono anche i tagli drastici previsti dalla finanziaria, delle cattedre, dei posti di sostegno e del personale Ata. "Siamo qui, in sit-in per fare in modo che la gente, le famiglie, gli studenti sappiano cosa sta accadendo nella scuola - dice Franco Ferin della Cisl - chiediamo la soppressione dell'articolo 22 della finanziaria, e un contratto che restituisca agli insegnanti uno stipendio dignitoso. Sono due anni che gli aumenti non pareggiano neppure l'inflazione". "Stiamo ritornando alla scuola com'era prima della riforma della media unica del 1962 - aggiunge Ermanno Rambaldi della Cgil - la riforma sta togliendo il diritto di percorso comune che sarebbe auspicabile almeno fino a 16 anni. Siamo in una società complessa che richiede ampia cultura, prima che formazione tecnica". Negli striscioni campeggiano ragazzi privati di creatività e inscatolati in tante televisioni. "La riforma nega la possibilità di sviluppare intelligenze multiple, unica difesa contemporanea contro l'omologazione", commenta Maria Marconi insegnante all'istituto comprensivo di Silea. Le insegnanti di scuola elementare criticano l'anticipo della scolarizzazione. "Ci troviamo con classi sempre più numerose e variegate - dice Donatella Bughini, maestra a Casale - non è pensabile mettere nella stessa classe bambini più giovani di sei-sette mesi, con livelli psicologici e di apprendimento diversi". I sindacati hanno promosso una petizione per sbloccare le immissioni in ruolo.


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