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Tribuna di Treviso-Metà degli insegnanti trevigiani ieri sono scesi dalle cattedre

LO SCIOPERO NELLA SCUOLA Metà degli insegnanti trevigiani ieri sono scesi dalle cattedre m.s. Scuole semiparalizzate ieri per lo sciopero nazionale di insegnanti e personale Ata. L'adesio...

25/03/2003
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La Tribuna di Treviso

LO SCIOPERO NELLA SCUOLA
Metà degli insegnanti trevigiani ieri sono scesi dalle cattedre

m.s.

Scuole semiparalizzate ieri per lo sciopero nazionale di insegnanti e personale Ata. L'adesione nella Marca ha raggiunto una media stentata del 50%. Secondo i dati forniti dai sindacati confederali nei diversi poli scolastici trevigiani la massima partecipazione allo sciopero si è rilevata nel polo di Montebelluna con il 53,43% di adesione, la minima invece a Castelfranco 1 dove la percentuale di scioperanti è scesa sotto il 18,68%. Nel polo scolastico di Castelfranco 2 invece l'adesione è stata del 52,24%, a Conegliano 1, 46,54%, a Treviso 2, 44,26%, a Conegliano 2, 37,23%. "Non è stato facile fare un bilancio di questo sciopero - spiega Elena Galimberti della Cisl Scuola - a causa delle nuove disposizioni del Ministero che invitano le scuole a immettere i dati direttamente in intranet. Oggi sarà possibile avere i risultati nazionali, ma con questo metodo il monitoraggio provinciale risulta impossibile". Sul risultato i sindacati esprimono soddisfazione. "E' il primo sciopero che unisce tutte le organizzazioni sindacali presenti nel territorio - dice Galimberti - ciò significa che i tempi sono maturi per manifestare con forza contro la politica scolastica del governo. Il 50% di adesione nella scuola è un risultato indicativo che ci conferma nell'intenzione di continuare a lottare. La categoria è tra le più provate e lo sciopero è costoso". Ampio il fronte della protesta: il rinnovo del contratto atteso da 15 mesi, il blocco delle immissioni in ruolo e il preoccupante allargarsi delle schiere dei precari, le innovazioni ancora poco chiare della riforma. Dalla provincia di Treviso, ieri mattina, sono partiti in 200 circa, per manifestare davanti alla sede Rai a Venezia. "Treviso c'era non solo con il proprio striscione - riferisce Ermanno Rambaldi della Cgil scuola - ma con una vera e propria storia a vignette disegnata su uno striscione di carta alto un metro e mezzo e lungo 10 metri. Tante scene catastrofiche di come sarà la scuola del futuro secondo le premesse tracciate dalla riforma Moratti".


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