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Tirrreno-Arriva un autunno caldo nella scuola

Arriva un autunno caldo nella scuola Anche a Piombino meno soldi per i progetti e tagli al personale di Luisa Marmugi PIOMBINO. Il nuovo anno scolastico è ormai alle porte. A Piombino si assis...

14/08/2002
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Il Tirreno

Arriva un autunno caldo nella scuola
Anche a Piombino meno soldi per i progetti e tagli al personale

di Luisa Marmugi

PIOMBINO. Il nuovo anno scolastico è ormai alle porte. A Piombino si assisterà ad una diminuzione dei progetti didattici e al taglio del personale delle direzioni didattiche dell'istituto comprensivo.
Senza considerare poi gli insegnanti che si vedranno negare un posto, soprattutto i supplenti che da anni continuano a non riuscire a passare di ruolo: nella provincia di Livorno sono previsti, tra personale Ata e docenti, circa 120 posti in meno.
Un decreto del governo Amato aveva stabilito per gli anni scolastici 2000/2001, 2001/2002 e 2002/2003 l'immissione in ruolo di trentatremila docenti l'anno e se questo è accaduto nei due anni scolastici passati, non avverrà invece per quello che è alle porte.
"Il problema è di carattere nazionale- spiega Angelo Pedani, responsabile provinciale della Cgil scuola- il Ministero del Tesoro ha deciso che non sarebbe stato possibile finanziare l'immissione di questi nuovi docenti e così molti precari che avrebbero dovuto diventare insegnanti di ruolo non solo non lo diventeranno, ma rischiano di rimanere fuori dall'insegnamento, perché, per coprire le cattedre scoperte, è stato deciso di modificare l'orario degli insegnanti di ruolo, portandolo dalle quindici ore più tre di disponibilità a diciotto ore effettive."
Con l'eliminazione delle ore di disponibilità si spiega anche l'impossibilità di portare avanti alcuni progetti e quindi la riqualificazione didattica di molte scuole, dal momento che gli insegnanti saranno occupati con lo svolgimento dei compiti didattici tradizionali.
"Temiamo- prosegue Pedani- che questo tipo di atteggiamento nasconda la volontà di accelerare la riforma Moratti: sembra una specie di aggressione contro la scuola pubblica, e in generale contro la scuola nella sua configurazione attuale, aggressione volta a squalificarne il valore e la struttura didattica, in nome dell'idea che la conoscenza del computer e dell'inglese bastino a formare culturalmente un individuo, senza considerare che la formazione culturale e la competitività sul mercato del lavoro sono due cose diverse."
"Inoltre- conclude Pedani- in questi giorni la riforma Moratti dovrebbe in qualche modo prendere forma grazie all'individuazione delle scuole in cui sarà avviata la sperimentazione. Difficile sarà la messa a punto di questo nuovo meccanismo soprattutto per la ristrettezza dei tempi e, in secondo luogo, proprio per la mancata immissione in ruolo di nuovi insegnanti che avrebbe creato disfunzioni anche nel semplice svolgimento dell'anno scolastico, senza bisogno di questa ulteriore difficoltà."


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