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Tirreno-Tempo pieno, sindacati scettici "Non ci saranno soldi per farlo

Tempo pieno, sindacati scettici "Non ci saranno soldi per farlo" Oggi manifestazione a Livorno contro la riforma Moratti ...

20/11/2003
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Il Tirreno

Tempo pieno, sindacati scettici "Non ci saranno soldi per farlo"
Oggi manifestazione a Livorno contro la riforma Moratti


ROSIGNANO. I dirigenti scolastici, nel corso delle riunioni tenutesi alcuni giorni fa alla presenza dei genitori dei bimbi delle scuole elementari presenti sul territorio, li avevano rassicurati sul fatto che il tempo pieno, con l'applicazione della riforma Moratti, sarebbe comunque rimasto. Le preoccupazioni espresse da queste persone, però, vengono ora rilanciate dai sindacati della scuola che parlano di allarme.
Il problema starebbe nella mancanza di fondi, ma anche in un riassetto scolastico che non tiene conto delle esigenze educative. Intanto partono le manifestazioni di protesta, la prima delle quali è prevista per questo pomeriggio a Livorno; mentre, in vista di quella del prossimo 29 a Roma, si organizzano già i pullman.
Carla Benzi della Cisl scuola parla di "uno sbaglio fondamentale che è quello di non aver interpellato gli addetti ai lavori e le famiglie. Tutto questo - continua - ha il sapore della decisione presa dall'alto. Il fatto è che con la riforma il tempo pieno viene stravolto e dalle 1.200 ore annue si passa ad appena 891 ore. Ciò comporta tagli agli organici. L'allarme è alto, unitariamente agli altri, parteciperemo quindi alle manifestazioni".
Che cosa cambierà allora per il tempo pieno? Oltre alla radicale riduzione di ore scolastiche, non sarà più la scuola ad offrire le ore pomeridiane, ma saranno le famiglie a doverle richiedere. "Nell'articolato del decreto legislativo - spiega Angelo Pedani della Cgil scuola - che ancora deve essere valutato, si dichiara che dal 1° settembre 2004 non ci sarà più la possibilità di avere il tempo aggiuntivo al tempo scuola. Se questo avverrà non avremo più il tempo pieno alle elementari e quello prolungato alle medie. Anche per la mensa, da sempre ritenuta momento educativo e formativo oltre che di contatto con i docenti, è previsto che vi sia una badante. Così si stravolge la sua funzione. E questo accade anche per varie attività che fino ad oggi si facevano al pomeriggio". Se le scuole saranno costrette a decidere autonomamente se usufruire oppure no di docenti per il pomeriggio, ai quali fare un contratto di prestazione d'opera, è possibile che ciò non avvenga. I fondi scolastici, infatti, spesso bastano appena a pagare gli straordinari".
"Non vogliamo accettare supinamente questa riforma - chiarisce Vincenzo Baggiani della Uil scuola - ma non vogliamo neanche fare una rivoluzione. Preferiamo un confronto. Abbiamo intenzione di consegnare al prefetto un documento firmato da molti genitori". Infine Giorgio Mannucci dello Snals spiega che la posizione del suo sindacato è "preoccupata, ma non allarmata. Il Ministero - conclude - giorno per giorno tende a chiarire, riconfermando, nella riformulazione del decreto, la ricomposizione dell'organico di istituto e per il servizio mensa. Va però valutato se la scuola proporrà un piano educativo comprensivo di tutta la giornata scolastica".


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