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Tirreno-Soldi alle scuole private, una suora: "Ingiusto aiutare anche i ricchi"

Soldi alle scuole private, una suora: "Ingiusto aiutare anche i ricchi" MASSA. Anche nella...

04/09/2003
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Il Tirreno

Soldi alle scuole private, una suora: "Ingiusto aiutare anche i ricchi"


MASSA. Anche nella nostra città le scuole private si stanno informando sulle modalità di attuazione del decreto che prevede uno sconto fiscale di mille euro. Innanzitutto, le persone e gli enti che gestiscono le scuole materne sono stupiti del mancato sostegno nei loro confronti (il provvedimento parte dalle elementari, fino al 1° anno delle Superiori), e numerose lamentele vengono dalle scuole private non paritarie che non sono contemperate nel decreto.
Nella nostra città le scuole interessate dal decreto Moratti sono numerose e frequentate. Si tratta di istituti gestiti da religiosi e religiose con una lunga tradizione di insegnamento alle spalle. Nel centro città si trovano l'istituto Teresa Vallerga, in via Cavour (120 iscritti), quello delle suore missionarie (le Grazie) con 110 iscritti, quello delle suore infermiere in località Cappuccini e la scuola di san Filippo Neri gestita dai Fratelli cristiani che da qualche anno ha aperto le porte anche alle femmine.
Si tratta di istituti che la cittadinanza conosce molto bene e che hanno rappresentato un importante punto di riferimento per le famiglie con due genitori lavoratori quando la scuola pubblica non aveva attivato programmi scolastici che prevedessero il tempo pieno.
Gli insegnanti di queste scuole non si sono ancora fatti un' idea precisa del decreto.I Fratelli Cristiani attendono ulteriori precisazioni per esprimere un parere: "Molti di noi sono ancora fuori sede - precisano - e aspettiamo i rientri per poter discutere". Le suore del Vallerga (Battolla) si stanno informando dalla stampa sui contenuti del decreto per fornire informazioni anche ai genitori dei loro 120 alunni. "Non siamo una scuola parificata - sottolineano - dunque sembra che non rientreremo nel decreto, ma vogliamo informarci più dettagliatamente. Riceviamo già i contributi dall'amministrazione comunale, dalla Regione e dallo Stato, ma vogliamo leggere attentamente il documento per evitare fraintendimenti". Una suora missionaria esprime il suo parere al posto delle insegnanti, assenti per un corso di aggiornamento. "Ottimo il pensiero del ministro - precisa - che premia la libera scelta, ma mi rammarico del fatto che il contributo sia garantito indipendentemente dalle condizioni economiche della famiglia. Temo che in questo modo molti bambini poveri continueranno ad aver difficoltà ad iscriversi alla nostra scuola. Non capisco perché i più ricchi debbano avere gli stessi privilegi di chi ha difficili condizioni economiche". La scuola, pubblica e privata, aspetta ulteriori informazioni per l'attuazione del decreto. (ch.sill.)


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