Tirreno-Scuola, la rivolta dei prof

La riforma causerà il taglio agli organici"
Scuola, la rivolta dei prof

S. MARIA A MONTE. Cresce il malessere nelle scuole. Nei giorni scorsi il collegio dei docenti dell'istituto comprensivo statale "Giosuè Carducci" di Santa Maria a Monte ha approvato a maggioranza un documento con cui boccia senza appello la riforma del ministro Letizia Moratti. "Il collegio - si legge - contesta in primo luogo il metodo, perché è assolutamente inaccettabile che si voglia attivare il nuovo modello di scuola, già dal prossimo mese di settembre, con una 'campagna di informazione e condivisione' impostata dall'alto e senza alcuna reale consultazione di insegnanti e genitori. Nel merito, il collegio ritiene negativo e da respingere l'intero impianto della riforma in relazione ai seguenti punti". Il primo è il "tempo scuola: alle elementari e alle medie vengono cancellati il tempo pieno e quello prolungato. Lo stesso orario 'normale' delle elementari viene tagliato di tre ore per settimana con la conseguenza di rendere l'insegnamento più convulso e inefficace. Per quanto riguarda la scuola dell'infanzia, l'abbassamento dell'età d'ingresso (potranno iscriversi al primo anno bambini che compiranno tre anni entro il 30 aprile) produrrà un abbassamento della scuola stessa (già adesso le sezioni sono spesso sovraffollate) e una sua riduzione a baby parking". Il collegio dei docenti parla anche di "completa distruzione dell'impianto organizzativo e didattico: viene istituita la figura del docente tutor, nominato con non si sa quali criteri dal dirigente scolastico, che sarà l'unico responsabile della classe, con relega dei colleghi alla cura di discipline di 'contorno' e di non ben precisati laboratori. L'effetto di questo cambiamento sarà la gerarchizzazione degli insegnanti con relative situazioni di competitività e di conflitto. Gran parte del corpo docente sarà sostanzialmente privato di ogni responsabilità educativa e didattica nei confronti di alunni e famiglie. In più - si legge ancora nel documento dei docenti - scompaiono la contitolarità, la compresenza e la collegialità. L'insegnante prevalente sarà anche il tutor degli alunni, l'unico titolare del rapporto con i genitori, il compilatore della valutazione e del portfolio, il coordinatore degli altri insegnanti. Con questo sarà messa una pietra tombale sulla cooperazione educativa, sulla collegialità, su un modello di scuola democratica alla quale sono stati riconosciuti grandi meriti in tutti i Paesi in cui viene sperimentata". Quanto al personale, gli insegnanti parlano di "una pesantissima riduzione: il calcolo sarà effettuato senza tenere conto delle classi di tempo pieno, modulare e prolungato, per cui si profilano consistentissime perdite di posti di lavoro che andranno ad aggiungersi a quelli già persi per effetto dell'ultima legge finanziaria". Per questi motivi il collegio dei docenti "dichiara di essere contrario allo stravolgimento degli attuali ordinamenti della scuola dell'infanzia, elementare e media e alla cancellazione del tempo pieno e di quello prolungato". Il collegio dei docenti "dichiara di non essere disponibile ad attivare qualsiasi anticipazione della riforma prima della definitiva approvazione della stessa". Dichiara, inoltre, "che non vi sia alcun obbligo di espletare alcuna attività di aggiornamento e delibera, comunque, che non intende realizzarla, in assenza di decreti attuativi".