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Susanna Camusso: "Ora si ribellino anche gli uomini"

Il segretario CGIL: Fare politica impone comportamenti esemplari

05/02/2011
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l'Unità

Jolanda Bufalino

Al quarto piano di Corso d’ Italia, nell’ ampio ufficio con il ritratto di Giuseppe Di Vittorio così come lo vedeva Carlo Levi, dalla finestra un panorama mozzafiato: la galleria Borghese, i viali alberati della Villa, il segretario generale della Cgil concentra gli occhi azzurri sull’ IPhone.

Veloci scambi di messaggi, Susanna Camusso è reduce dall’ accordo separato sulla Funzione pubblica, frutto di un incontro che doveva restare clandestino a Palazzo Chigi. «È evidente, evidente». Hanno letto un documento «di cui sapevano a memoria ogni parola e anche le virgole ». Un accordo che «non è efficace per i lavoratori ma fa da stampella al governo, per far venire meno gli emendamenti al mille -proroghe». Noi siamo qui per un altro motivo.

Perché Susanna Camusso ha messo la sua firma sotto l’ appello «se non ora quando»?
«È insopportabile la discussione sui comportamenti privati. Chi è sulla scena pubblica, donna o uomo,ha il dovere di tenere un comportamento etico. Fare politica è una scelta - non un obbligo - che si fa al servizio del paese e al di là degli schieramenti, ciò impone comportamenti esemplari e trasparenti. E questo è tanto più vero per un governo che ha preteso di mettere il naso nella vita privata degli italiani».

A cosa pensa?
«A Eluana Englaro, alla legge 194, per fare due esempi. Tutte iniziative contro le femmine. Da laica mi chiedo anche quale coerenza ci sia fra i comportamenti del premier e la rivendicazione - su cui non sono d’accordo - delle radici cristiane dell’ Europa»

Serpeggia l’accusa‘donne di sinistra bigotte’.
«Invece io trovo non accettabile come si è svolto il dibattito, soprattutto nell’ informazione televisiva. Si è fatto spettacolo di queste ragazze e delle loro aspettative».

Lei cosa pensa di loro?
«Sbagliano, nella vita non ci sono scorciatoie e le scorciatoie portano guai. Alla fine, si sono fatte imbrogliare: la sessualità consapevole è il contrario di una giovane che va con 74enne, il principe azzurro si è rivelato un barbablu. Però portare loro in primo piano nasconde l’ essenza di un vecchio che va con le minorenni. Per salvare i potenti si getta la responsabilità sulle donne e, per i comportamenti di alcune, si getta alle ortiche una storia di lotte che hanno modificato i rapporti fra donne e uomini».

Le donne, ha scritto qualcuno, “sono sedute sulla loro fortuna”
«Più di tutto mi ha disturbato il titolo di un giornale di sinistra, “la fabbrica del bunga bunga”, perché per me la fabbrica è una cosa seria e il lavoro una cosa molto importante. C’ è uno slittamento grave del linguaggio maschile. Berlusconi riduce tutto a barzelletta, cerca la solidarietà maschile e alimenta i sentimenti più bassi. Però intorno c’è il silenzio dei maschi, forse condizionati da certe atmosfere da bar. Mi piacerebbe che gli uomini si indignassero e si mobilitassero, gridassero ‘io non sono così, la mia non è una sessualità malata’, perché questo spettacolo indecoroso ferisce la dignità e il rispetto delle relazioni fra i sessi. I comportamenti del capo del governo sono del tutto lesivi della dignità delle donne, anche minorenni».

Non c’è la presunzione di innocenza?
«Il nostro è un paese sessuofobo, c’è una legge per cui un minore che va con una coetanea/o è punibile e se è entrato nella maggiore età da qualche mese non ho dubbi che sarebbe punito. In Italia sono stati attaccati i presidi per la distribuzione dei preservativi nelle scuole come educazione anti hiv, e l’educazione sessuale non deve essere materia di studio. Invece è consentito a un vecchio di 74 anni di frequentare ragazze minorenni, come testimoniano tanti fatti? Mi è indifferente, a questo punto, se ci sia la consumazione materiale. E poi..»

E poi?
«Gli argomenti della difesa: invece di dire ‘vi spiego come è andata’ parlano di persecuzione dei giudici. Ma quale persecuzione ?.Ela storia della nipote di Mubarak? Non credo alla favola del destino cinico e baro».

Come parteciperà la Cgil alla manifestazione del 13?
«Ho aderito a livello personale, è un’ iniziativa trasversale su cui nessuno deve mettere il cappello».

Lei è diventata segretario generale in un momento molto difficile. Pensa che abbia influito la tendenza a fare largo alle donne quando si tratta di portare una patata bollente?
«In parte è vero ma sarebbe ingiusto verso le donne e gli uomini che hanno fatto la storia del sindacato e del movimento delle donne non vedere che è anche il risultato di tante battaglie e progressi fatti».


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