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Sole 24 ore-Università-Riforma Moratti, sì fra le polemiche

UNIVERSITÀ " Governo battuto alla Camera sulla composizione delle commissioni: esclusi i rappresentanti dell'Ateneo interessato Riforma Moratti, sì fra le polemiche Il ruolo dei ricercatori tor...

17/06/2005
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Il Sole 24 Ore

UNIVERSITÀ " Governo battuto alla Camera sulla composizione delle commissioni: esclusi i rappresentanti dell'Ateneo interessato
Riforma Moratti, sì fra le polemiche
Il ruolo dei ricercatori torna a esaurimento: via libera ai contratti triennali
ROMA " Sì della Camera al Ddl di riordino delle carriere dei docenti universitari. Ma il testo che ora passa all'esame del Senato è, di nuovo, profondamente modificato. Torna il ruolo a esaurimento per i ricercatori e l'opposizione esulta per l'introduzione di " norme moralizzatrici " sulla formazione delle commissioni di concorso.
Resta, invece, il titolo di professore " aggregato " per ricercatori e titolari di contratti di insegnamento.
Sulla questione dei ricercatori, dunque, si riconferma l'ipotesi prevista nello schema iniziale del testo. Un'ipotesi modificata la scorsa settimana in commissione Cultura alla Camera da un emendamento di maggioranza, che prevedeva la possibilità, per i ricercatori, di ottenere dopo un periodo di prova della durata massima di sei anni un contratto a tempo indeterminato con una selezione locale, realizzata dalle singole università sulla base di propri regolamenti. Ma ieri il Governo ha accettato un emendamento soppressivo della norma presentato dall'opposizione, ripristinando, così, il disegno iniziale: l'attuale ruolo dei ricercatori andrà a esaurimento e l'attività di ricerca negli atenei sarà svolta da giovani assunti con contratti triennali, rinnovabili al massimo una volta.
Sul ritorno ai concorsi nazionali, invece, il Governo è stato battuto in Aula e, con l'approvazione di un emendamento del centrosinistra, è stato modificata la parte del testo che detta le regole per la formazione delle commissioni di concorso. Le commissioni saranno composte mediante sorteggio da un elenco nazionale, ma i commissari non potranno provenire dall'ateneo che bandisce il concorso. " Mentre la maggioranza insiste sulle ope legis, noi proponiamo trasparenza e rispetto del merito scientifico " ha dichiaratoWalter Tocci ( Ds), spiegando che " questo meccanismo impedisce accordi trasversali che, fin qui, hanno permesso la nomina dei candidati locali nei concorsi universitari " . " Ma resta precisa Tocci però, un problema di incogruenza nel Ddl, visto che in altre parti del testo si fa ancora riferimento al concorso su base nazionale " . Al Senato questi contrasti andranno corretti e, questo, con tutta probabilità, comporterà ulteriori modifiche del testo, visto che non sarà possibile procedere a una discussione " blindata", come era nelle intenzioni della maggioranza. Secondo opposizione e sindacati, la modifica delle norme sui concorsi " colpisce al cuore " la riforma Moratti.
" Con la bocciatura della lista nazionale cade un punto centrale della proposta del Governo " ha commentato Franca Bimbi ( Margherita) ed Enrico Panini ( Cgil) invita il Governo " a prendere atto che il suo progetto non esiste più " . Il ministro Letizia Moratti respinge le accuse e parla di " un provvedimento che va nella prospettiva di un'università più moderna, più europea e più qualificata " . Moratti pone l'accento " sull'equità nei confronti dei ricercatori, ai quali è riconosciuta l'attività di docenza con il titolo di professore aggregato " e " sull'opportunità per tutti i ricercatori di diventare professori associati, non con ope legis, ma sostenendo un rigorso giudizio di idoneità " . Secondo il ministro, poi, con il Ddl " diventa possibile un ampio ingresso di giovani qualificati come ricercatori a contratto " con " contratti che non hanno limiti di tempo, per far sì che i ricercatori possano rimanere all'interno dell'università fino al raggiungimento della maturità scientifica necessaria per diventare professori " .
Ma Gianfelice Rocca, vicepresidente di Confindustria per l'Education non crede che " l'università italiana ce la farà, visto che anche i progetti migliori del Ministro in Parlamento vengono bocciati dai corporativismi " . Rocca parla di un " quadro desolante " , in cui " si continua a parlare di riforme che non si applicheranno " . E avverte: " Se si vogliono liberare le energie migliori dei nostri giovani e dei nostri professori, bisogna rompere con l'attuale sistema universitario, perchè non si può continuare a frenare i migliori per i cattivi comportamenti dei peggiori " . Secondo il vicepresidente degli industriali " a chi mostra livelli di eccellenza e accetta sistemi internazionali di valutazione deve essere riconosciuta un'autonomia gestionale assoluta " .


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