Sole 24 ore-Scuola, stipendi vicini all'Europa

Scuola, stipendi vicini all'Europa

La stagione dei contratti - Rapporto dell'Istruzione: retribuzioni orarie dei docenti verso l'allineamento
LUIGI ILLIANO
ROMA - Buste paga dei docenti italiani verso l'allineamento con i livelli europei. Anche per quanto riguarda il pagamento delle ore effettive di insegnamento. Il numero delle ore prestate in cattedra è però generalmente più basso di quello dei colleghi europei. Sono le conclusioni di un documento del Ministero dell'Istruzione, appena pubblicato, su "Le retribuzioni del personale insegnante - anni 1993/2001". Nella scuola elementare, per esempio, il monte ore annuale si attesta a 748 ore, contro una media Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) di 796 ore (nella Ue sono 809); nella secondaria inferiore le ore toccano quota 612 contro una media Ocse di 725 (nella Ue 684). Infine, nella secondaria superiore le ore annuali dei professori italiani arrivano a 612, a fronte delle 655 di media Ocse e 653 della Ue. L'allineamento, in particolare, riguarda gli anni dal 1998 al 2000. Nel 1998 la retribuzione di metà carriera della secondaria superiore faceva registrare uno scarto negativo con quella europea del 23,03 per cento. Nel 2000 la stessa differenza è diminuita fino al 14,42 per cento. "Nel confronto internazionale - è scritto nel dossier - sebbene permanga tra le retribuzioni percepite dagli insegnanti in Italia e quelle degli altri paesi una distanza negativa, più ampia per coloro che hanno un'anzianità di servizio massima, i recenti incrementi salariali hanno prodotto un reale miglioramento delle retribuzioni nazionali. Infatti, tra il 1998 e il 2000 le retribuzioni annuali nazionali hanno tutte ridotto il gap con la media europea, con recuperi arrivati oltre il 20% nel caso degli stipendi a metà carriera della scuola secondaria superiore. Le condizioni salariali orarie - si legge ancora nello studio del Miur - si dirigono anch'esse verso l'allineamento con i livelli europei". Nella pubblicazione ministeriale si descrive anche la riduzione della distanza tra gli stipendi dei docenti italiani rispetto a quelle riscossi in Europa. Punto di partenza dello studio è il Patto per il lavoro, sottoscritto nel luglio 1993 dalle organizzazioni imprenditoriali, sindacali e dal Governo, che ha segnato l'avvio del nuovo sistema di contrattazione delle retribuzioni. Per ogni ordine di scuola sono stati presi in esame tre livelli di anzianità: la retribuzione minima di inizio carriera, quella del quindicesimo anno di attività (metà carriera) e la retribuzione massima (raggiunta al trentacinquesimo anno) corrispondente alla remunerazione di fine carriera. Tra il 1993 e il 2001 le retribuzioni d'ingresso e quelle di metà carriera "sono cresciute tra il 32 e il 33%, quelle di fine carriera tra il 25 il il 26 per cento". Nello stesso periodo, i prezzi al consumo hanno registrato un aumento complessivo del 26 per cento. Gli incrementi salariali, secondo il Miur, "sono riusciti a salvare il potere d'acquisto delle remunerazioni, in modo pieno nel caso degli stipendi d'ingresso e metà carriera, non altrettanto per quelli di fine carriera".
Mercoledì 26 Marzo 2003