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Sole 24 ore-Riforma a singhiozzo

Scuola, riforma a singhiozzo Istruzione - Con il ritorno in classe un'ora di inglese e di informatica in prima elementare MARCO LUDOVICO ROMA - Da settembre, un'ora di inglese in prima elem...

10/07/2003
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Il Sole 24 Ore

Scuola, riforma a singhiozzo

Istruzione - Con il ritorno in classe un'ora di inglese e di informatica in prima elementare
MARCO LUDOVICO
ROMA - Da settembre, un'ora di inglese in prima elementare e due in seconda. Inoltre, lezioni per imparare l'uso del computer. Ma con diverse incognite, come l'effettiva presenza del personale necessario in tutte le classi. È in partenza l'attuazione della riforma Moratti (legge 53/2003), prevista da un decreto ministeriale da oggi all'esame del Cnpi (Consiglio nazionale della pubblica istruzione). Il Consiglio dovrebbe dare il proprio parere il 15 luglio Ci sono però molti nodi da sciogliere e l'iter del decreto non sembra nè facile nè chiaro. Il testo detta le indicazioni per il prossimo anno scolastico e sostituisce il decreto legislativo - previsto dalla legge di riforma - fermo a Palazzo Chigi per le riserve del ministro dell'Economia, Giulio Tremonti. Tanto che la linea di Letizia Moratti è diventata: diamo una risposta alle famiglie e partiamo subito con il massimo possibile che ci è consentito. Il decreto ministeriale è composto da due articoli. Il primo stabilisce che dal prossimo anno scolastico, e fino a quando non ci sarà l'attuazione piena della legge n. 53/2003, "è avviato un progetto nazionale rivolto alle classi prima e seconda della scuola primaria". In pratica, gli istituti dovrebbero modificare i Pof (Piani dell'offerta formativa) in base alle "Indicazioni nazionali" allegate alla riforma Moratti, che prevedono, tra l'altro, i piani di studio personalizzati. Qui sorge il primo problema: secondo il Miur i piani vengono attivati "nell'ambito dell'autonomia scolastica" e "ferme restando le risorse professionali in dotazione". Quest'anno non si modifica, dunque, l'attuale assetto "tre insegnanti per due classi". Ma sembra anche che, in questo modo, l'eventuale adozione dei nuovi piani di studio sia affidata alle libere decisioni dei consigli di classe delle 26mila prime e altrettante seconde elementari. Il rischio, secondo alcuni addetti ai lavori, "è che tutto si trasformi in una specie di referendum tra le scuole sulla riforma Moratti". Il secondo articolo, invece, non dovrebbe lasciar spazio a dubbi: si dispone che, da settembre, "nei primi due anni della scuola primaria sarà asicurata l'alfabetizzazione informatica e l'alfabetizzazione nella lingua inglese". Anche su questo fronte, tuttavia, non mancano le perplessità. Secondo i resoconti on-line dei sindacati della scuola, che hanno incontrato martedì il capo del dipartimento del Miur, Pasquale Capo, il ministero si è impegnato a un aumento delle risorse di personale a disposizione. Non solo: "Dovrebbe essere previsto che le scuole che già provvedono all'insegnamento di una lingua comunitaria possano mantenerla anche se diversa dall'inglese", come si legge sul sito dello Snals (www.snals.it). Qualcuno solleva il dubbio che, per lasciare in piedi questi insegnamenti di lingua francese, tedesca o spagnola, ci sia il rischio che qualche classe non abbia lezioni di inglese, come previsto invece dalla legge. Sempre secondo lo Snals "per quanto attiene la scuola dell'infanzia e la scuola media, al momento non è prevista alcuna forma di realizzazione della riforma". Rimane sullo sfondo l'esperienza della sperimentazione del progetto Moratti, fatta da 250 istituti in questo anno scolastico. Il rapporto ministeriale finale è positivo e ricco di spunti. Ma l'attuazione che sta per partire, per le forme giuridiche previste, non è l'estensione di quell'iniziativa, che ha previsto non solo inglese e studio del pc, ma anche nuovi programmi e nuovi sistemi di insegnamento. È un'altra incognita che dovrà essere risolta.
Giovedì 10 Luglio 2003


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