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sole 24 ore-Presidi sommersi da 15mila atti in 20 anni

È questa la produzione normativa del ministero dell'Istruzione. Secondo al Uil Scuola il ritmo attuale è di oltre uno al giorno Presidi sommersi da 15mila atti in 20 anni Una "caterva" di decre...

22/04/2002
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Il Sole 24 Ore

È questa la produzione normativa del ministero dell'Istruzione. Secondo al Uil Scuola il ritmo attuale è di oltre uno al giorno

Presidi sommersi da 15mila atti in 20 anni
Una "caterva" di decreti, circolari, ordinanze, note si rovescia ogni anno sui tavoli dei presidi chiamati a governare e amministrare al meglio le scuole. Un numero enorme di disposioni - secondo il ministero almeno 15mila negli ultimi vent'anni - che nel corso del tempo, anziché diminuire, aumenta a dismisura. Nonostante i tentativi di semplificare e decentrare l'azione amministrativa, non si riesce, infatti, a trovare una soluzione per rendere più snella l'organizzazione scolastica. Da sempre il ministero dell'Istruzione si è distinto per l'enorme quantità di disposizioni che arrivano a superare anche i mille atti l'anno. Negli ultimi sei mesi, secondo i calcoli della Uil Scuola, è stato elaborato in media (inclusi i giorni festivi) più di un provvedimento al giorno tra quelli con numerazione ufficiale, come le circolari e quelli "decentrati", come fax e note di dirigenti. "Troppa burocrazia - spiega Massimo Di Menna, segretario generale della Uil Scuola - che si aggiunge alle tante carte inutili, che nessuno legge, che vengono fatte riempire agli insegnanti, in una sorta di "progettificio" che ben poco ha a che fare con la professionalità docente". Gli insegnanti, al pari dei dirigenti scolastici, infatti, sono inondati da disposizioni che li riguardano: si va dalle note riguardanti iniziative, progetti e simili alle ordinanze annuali sui trasferimenti, assegnazioni provvisorie, utilizzazioni e simili. Per non parlare poi del personale precario che per produrre domande di inserimento nelle graduatorie di supplenza deve fare i conti con norme complicatissime, con allegati più difficili da compilare rispetto a una dichiarazione dei redditi, con centinaia di codici, note, caselle. Chi è costretto a "confrontarsi" con queste domande passa notti in bianco alla ricerca di spiegazioni e chiarimenti che lo aiutino nella compilazione dei moduli. La situazione non è, peraltro, cambiata negli anni. Ogni ministro che si è insediato a viale Trastevere ha sempre promesso di snellire, semplificare, ridurre all'osso le disposizioni, ma ha dovuto piegarsi a una burocrazia invadente e pervicace. "La materia è vasta e il personale amministrato si avvicina al milione di unità" ribattono al ministero dell'Istruzione. L'autonomia scolastica e il decentramento delle responsabilità ai direttori generali sia centrali sia periferici avrebbero dovuto migliorare questa situazione ma, paradossalmente, il numero delle disposizioni è cresciuto". E infatti. Se fino al 2000 si operava in massima parte con circolari, decreti, ordinanze a cui veniva attribuito un numero progressivo, negli ultimi due anni si è assistito da un lato a una diminuzione di questi provvedimenti rientranti nella numerazione ufficiale (si veda la tabella) e dall'altro a un proliferare incredibile di fax, note, lettere circolari e così via che, inviate con il solo numero di protocollo a firma di direttori generali o addirittura di dirigenti, sfuggono quasi totalmente alla conoscenza e al controllo della maggior parte degli operatori della scuola. Al ministero dell'Istruzione viene ribadito che "la situazione è stata ereditata dal precedente Governo e che tutte le disposizioni vengono inserite sul sito Internet" ma molte note, anche di importante contenuto, non vi appaiono. Un esempio per tutti: il 19 marzo è stata emanata la nota prot. n. 912 riguardante la possibilità dei dirigenti scolastici di restare in attività oltre il 40° anno si servizio. La scadenza è stata fissata al prossimo 30 maggio. Sul sito del ministero fino al 19 aprile (un mese dopo) non viene data alcuna notizia di questa possibilità e solo cercando accuratamente sui siti delle organizzazioni sindacali si può venirne a conoscenza. Com'è possibile presentare la domanda se non è nota la disposizione che la regola? "È una burocrazia che legittima se stessa - dichiara Di Menna -. È necessario responsabilizzare maggiormente i dirigenti. Malgrado le numerose "note esplicative", le norme sono spesso poco comprensibili e si scatena una sorta di ondata di ritorno che investe il ministero di quesiti, richieste di chiarimenti e ricorsi di ogni genere. Spesso l'amministrazione non risponde e tutto continua ad andare avanti esattamente come prima". pagina a cura di Daniela Girgenti

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