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Sole 24 ore-Presidi, il merito entra in busta paga

Presidi, il merito entra in busta paga Il merito entra nella busta paga dei capi d'istituto. Saranno più ricchi gli stipendi di chi saprà gestire meglio le scuole. Le nuove regole sulla valutazio...

04/08/2003
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Il Sole 24 Ore

Presidi, il merito entra in busta paga

Il merito entra nella busta paga dei capi d'istituto. Saranno più ricchi gli stipendi di chi saprà gestire meglio le scuole. Le nuove regole sulla valutazione dei dirigenti scolastici sono state stabilite lo scorso 24 luglio con la firma del contratto integrativo da parte dei rappresentanti del ministero dell'Istruzione e dei sindacati di categoria. Per il 2002/2003 e per il prossimo anno scolastico sono previsti due livelli di differenziazione: la valutazione negativa della gestione del l'istituto, che non dà diritto ad alcuna retribuzione legata al merito, e il risultato positivo, al quale corrisponde un incremento salariale pari al 20% della retribuzione di posizione, ossia quella componente dello stipendio che viene calcolata sulla base delle dimensioni e della complessità di ciascun istituto. Dal 2004/2005 entrerà a regime un sistema più articolato che dovrebbe prevedere, all'interno della valutazione positiva, due o tre fasce retributive, fermo restando che non spetterà nulla a chi avrà una valutazione negativa. Il nuovo contratto a regime nel 2004. Il contratto integrativo del 24 luglio entrerà in vigore - a regime - a partire dall'anno scolastico 2004/2005, mentre nel prossimo anno scolastico saranno sperimentate le nuove procedure di valutazione. L'ammontare della retribuzione individuale legata alla valutazione di risultato, nei limiti delle risorse disponibili, non potrà essere inferiore al 20% del valore annuo della retribuzione di posizione. L'eventuale disponibilità di ulteriori risorse finanziarie consentirà di incrementare questa quota e di attribuire uno stipendio più ricco a chi ha saputo gestire meglio la propria scuola. Gli importi precisi saranno determinati in sede di contrattazione integrativa regionale. Nel caso in cui, invece, saranno accertati risultati di gestione negativi, oltre a non aver diritto ad alcuna retribuzione di risultato, è prevista anche la revoca del l'incarico, a seguito di un procedimento di garanzia già stabilito dal Ccnl del 2002. Il procedimento di valutazione dovrà rispettare i principi stabiliti dal decreto legislativo del 286 del 30 luglio 1999, che prevede: l'accertamento dell'attività di ciascun dirigente scolastico da parte di un valutatore di prima istanza, nominato dal capo dell'ufficio scolastico regionale; l'approvazione o verifica della valutazione da parte del valutatore di seconda istanza (dirigente dell'ufficio scolastico regionale); la partecipazione al procedimento da parte del valutato. Il modello di valutazione. Il prossimo anno scolastico sarà un anno importante soprattutto per mettere a punto il nuovo sistema di valutazione che, in prima battuta, avrà carattere sperimentale e, successivamente, sarà adottato a regime. A tal fine, sarà utilizzato come modello di riferimento il risultato di una ricerca condotta dall'Università Bicocca di Milano, per conto del ministero dell'istruzione, conclusasi nel marzo 2002. Il Rapporto Bicocca è stato riadattato dall'amministrazione scolastica e pubblicato lo scorso 5 marzo con il titolo: "Il sistema di valutazione delle prestazioni dei dirigenti scolastici". Secondo il nuovo modello la valutazione si dovrebbe basare sui documenti prodotti dal dirigente scolastico e su una visita in loco da parte del valutatore di prima istanza. Quindi, un modo per passare al setaccio il lavoro svolto sul piano complessivo, da quello strettamente gestionale a quello didattico. Per valutare fino in fondo lo stato di salute del l'istituto di turno. La valutazione positiva si dovrebbe articolare su tre livelli: da migliorare, apprezzabile, eccellente. Inoltre, a ciascun livello dovrebbe corrispondere una retribuzione differenziata. Il condizionale è ancora d'obbligo, in quanto su questo sistema si sono concentrate molte critiche da parte dei sindacati di categoria, e in quanto si dovrà comunque condurre una sperimentazione nel prossimo anno, che consentirà di testare gli strumenti e i criteri da adottare a regime. Resta, infine, ancora irrisolto il problema della disponibilità delle risorse finanziarie.

GIOVANNI SCAMINACI


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