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Sole 24 ore-Licei tecnologici, idea vincente.

Il federalismo è un'opportunità straordinaria ma non vanno venduti i gioielli di famiglia: gli istituti tecnici. Licei tecnologici, idea vincente. Soltanto così la "seconda gamba" del progetto Mo...

11/05/2003
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Il Sole 24 Ore

Il federalismo è un'opportunità straordinaria ma non vanno venduti i gioielli di famiglia: gli istituti tecnici.
Licei tecnologici, idea vincente.
Soltanto così la "seconda gamba" del progetto Moratti potrà sviluppare in pieno le proprie potenzialità.
DI SILVIO FORTUNA*

Confindustria considera il federalismo un'opportunità straordinaria per l'avvicinamento dell'offerta formativa alla domanda dei giovani, delle famiglie e delle imprese. Con l'approvazione della riforma della scuola si apre un nuovo scenario caratterizzato dall'esaurirsi del vecchio centralismo statalistico che ha governato la scuola secondo il modello napoleonico fin dal la Legge Casati del 1859. E' evidente che allo Stato permangono compiti precisi ma circoscritti: provvedere alla definizione degli standard nazionali e delle norme generali sull'istruzione e sui li velli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e di formazione professionale. Alle Regioni spettano compiti di organizzazione e di programmazione dell'offerta formativa sul territorio.
Ma la scuola non è né proprietà dello Stato, né delle Regioni. La scuola è della comunità professionale che la realizza e della comunità territoriale che fruisce del suo servizio pubblico. Il federalismo non può non valorizzare l'autonomia delle istituzioni scolastiche. In questo senso ci sembra del tutto fuori luogo il dibattito su quali scuole restino di proprietà statale e quali divengano 'proprietà delle Regioni'. E' auspicabile che l'intero ordinamento scolastico venga organizzato secondo principi e standard nazionali, organizzazione e programmazione regionale e pieno rispetto dell'autonomia delle scuole.
Detto questo è evidente che la novità più importante della riforma Moratti è costituita dalla 'seconda gamba' (la formazione professionale) e dall'alternanza scuola-lavoro. In questo momento
sembra diffondersi nelle scuole incertezza e preoccupazione sul futuro di alcuni dei 'gioelli di famiglia' del sistema educativo italiano. Ci si interroga sulla sorte degli attuali Istituti tecnici nel nuovo quadro delineato dalla Riforma. Noi riteniamo che la soluzione non possa derivare semplicemente da un confronto tra Stato e Regioni. La soluzione deve essere cercata tenendo conto della domanda dei giovani, delle famiglie e delle imprese. Questa domanda va nella direzione della costruzione di una seconda gamba che abbia al suo interno una pluralità di offerte formative. Dal corso triennale per la qualifica al corso quadriennale per il diploma professionale, ai corsi quinquennali come il liceo tecnologico e il liceo economico, alla formazione professionale superiore. Schiacciare la seconda gamba sull'unica formula dei corsi di formazione professionale regionale avrebbe a nostro avviso due gravi conseguenze: rinunciare all'argenteria di famiglia costituita dagli Istituti tecnici e favorire un esodo degli studenti verso le filiere meno professionalizzanti.
Entrambi questi esiti appaiono talmente preoccupanti da richiedere da parte di tutti i protagonisti di questa vicenda un'attenta valutazione delle conseguenze delle scelte che si stanno per compiere. Ci può essere di aiuto il confronto con le soluzioni adottate dai Paesi più avanzati che da oltre un decennio comprendono tre grandi filoni: general education, vocational education e vocational training. I primi due, pur rispondendo a esigenze educative diverse, raggiungono gli stessi obiettivi in termini di certificazione e hanno pari dignità. In Francia la soluzione adottata per distinguere tra formazione generalista e formazione professionalizzante è stata quella di dar vita a tre tipi di Licei: il Lycée general. il Lycée technique (con 6 indirizzi) e il Lycée professionel con 50 indirizzi.
I licei tecnologici previsti dalla Riforma Moratti potrebbero dunque a buon diritto ereditare gli attuali indirizzi dell'istruzione tecnica industriale, intrecciando elevati livelli di formazione scientifica, tecnica e tecnologica in modo da dare luogo a profili professionalizzanti. Risulta fondamentale questa tipologia di liceo al territorio prevedendo la presenza nei consigli di Istituto di rappresentanti della Regione, de gli enti locali e delle imprese. Gli indirizzi previsti per il Liceo tecnologico possono trovare riferimento nei settori operativi che caratterizzano le realtà produttive e precisamente: le aree elettronica e meccanica, informatica, chimica e chimico ambientale, tessile, delle produzioni biologiche e delle risorse naturali.
Licei tecnologici a indirizzo forte mente professionalizzante rassicurerebbero giovani e famiglie sulla qualità del percorso formativo scelto. Combinando la nuova tipologia del Liceo tecnologico con i percorsi di alternanza scuola-lavoro, si potrebbe aprire una nuova frontiera educativa che attui l'obiettivo di continuità tra i livelli scolastici, eviti separazioni brusche tra Licei e formazione professionale e consenta allo studente percorsi personalizzati e recuperi di scelte fatte in momenti in cui non si disponeva di tutte le informazioni utili per decidere della propria vita professionale. Questo tipo di Istituti potrebbe essere direttamente collegato a un'offerta formativa più ampia e modulare che preveda nella stessa sede corsi brevi di formazione professionale; corsi di formazione professionale triennali per la qualifica; corsi di istruzione professionale quadriennali per il conseguimento del diploma professionale; corsi di formazione professionale superiore annuali o biennali.
* Delegato del Presidente per l'Education Confindustria.


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