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Sole 24 ore-La maturità finisce in Parlamento

La maturità finisce in Parlamento MILANO - Dalle aule delle scuole a quelle del Parlamento: l'esame di maturità 2003 passerà alla storia come quello che ha conquistato, già alla prima pro...

19/06/2003
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Il Sole 24 Ore

La maturità finisce in Parlamento
MILANO - Dalle aule delle scuole a quelle del Parlamento: l'esame di maturità 2003 passerà alla storia come quello che ha conquistato, già alla prima prova, le cronache politiche. La causa è Silvio Berlusconi: il premier, infatti, è "entrato" in almeno due delle tracce che gli studenti erano chiamati a sviluppare: con una citazione diretta di un suo testo, ma anche con l'estratto tratto dal Libro nero del comunismo, volume caro al capo del Governo che lo ha spesso citato e ne fece dono agli alleati di An in una manifestazione di qualche anno fa. La frase del presidente del Consiglio è apparsa nella traccia sull'acqua come bene primario di sviluppo che tra le fonti da utilizzare citava anche brani di due articoli tratti dal "Domenicale" del Sole-24 Ore dello scorso 5 gennaio di Gilberto Corbellini e Matteo Merzagora. (Il Sole fu già fonte della maturità nel 2001 con un articolo firmato da Marco Magrini). La "presenza" di Berlusconi ha scatenato le polemiche: Piero Fassino (Ds) ha parlato di "sindrome di Ceausescu" per il premier, Oliviero Diliberto (Pdci) ha chiesto le dimissioni del ministro Moratti, mentre nelle file della maggioranza Marco Follini (Udc) ha riconosciuto che probabilmente il ministero ha peccato di "eccesso di zelo" e il ministro Rocco Buttiglione ha rilevato che per lui "non è squalificante citare il premier" nei temi della maturità. L'altra traccia che ha suscitato accesi dibattiti è quella sugli eccessi dei totalitarismi. Anche qui gli storici si sono divisi: e se Nicola Tranfaglia ha parlato di "visione unilaterale del Novecento", Marcello Veneziani ha trovato nelle schede "correttezza ed equilibrio". Gli studenti, dal canto loro, non hanno avuto troppi dubbi: la maggioranza (il 62,6%) ha scelto proprio la redazione del saggio breve o "articolo di giornale", nel quale rientravano proprio i temi sull'acqua e il totalitarismo. In netta minoranza le altre tracce. Il ministero ha scelto come prova di analisi del testo un brano tratto di Pirandello (molto "richiesto" nelle previsioni), e chissà se qualcuno dei più di 480mila studenti impegnati nella prima prova dell'esame di maturità avrà colto l'ironia (probabilmente non voluta) dei funzionari che - nel solito clima pre-esame fatto di "soffiate", toto-tema e severi divieti di uso di telefonini, palmari e siti internet - hanno scelto un "assaggio" de Il piacere dell'onestà, un dramma che invita gli studenti (e non solo) a "trovare il filo per una condotta onesta nella vita così piena di difficoltà per tutti". Accanto al Nobel siciliano i candidati potevano scegliere argomenti quali gli affetti familiari (gli esempi forniti erano Foscolo, Saba, Montale, Raboni e Orelli: due ottimi poeti contemporanei dei quali difficilmente si parla nelle aule, accanto all'improbabile "Sacra famiglia" di Michelangelo), la possibilità della poesia nella società della comunicazioni di massa (tema scelto da Montale in occasione del suo Nobel e non a caso prima "fonte" per i candidati), e, infine, i temi di carattere storico riguardante i diritti umani e quello "generale" sulla "forza delle immagini". Anche quest'anno non sono mancate le fughe di notizie. Poco dopo la lettura nelle scuole, i temi erano stati pubblicati su alcuni siti internet, a conferma che le maglie della sorveglianza non sono abbastanza strette. E oggi potrebbe essere decisamente peggio, con la seconda prova, la versione di latino per il classico e il problema di matematica per lo scientifico. STEFANO SALIS
Giovedì 19 Giugno 2003


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