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Sole 24 ore-Insegnanti più aggiornati

Insegnanti più aggiornati La riforma della scuola, avviata dal ministro Moratti, parte lentamente. Delle novità introdotte con la legge 53/2003 - portfolio (una sorta di cartelletta che docume...

01/09/2003
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Il Sole 24 Ore

Insegnanti più aggiornati
La riforma della scuola, avviata dal ministro Moratti, parte lentamente. Delle novità introdotte con la legge 53/2003 - portfolio (una sorta di cartelletta che documenta l'attività creativa del bambino), insegnante prevalente-tutor, anticipo (si veda il box), flessibilità organizzativa, alfabetizzazione informatica e lingua inglese - troveranno spazio per quest'anno scolastico solo l'inglese e l'informatica nei primi due anni delle elementari. Le scuole restano libere, comunque, di avviare in modo autonomo la riforma in via sperimentale. La lingua. Sull'inglese non sembrano esserci grandi difficoltà, anche grazie all'invio, da parte del ministero, di insegnanti esterni, precari, attribuiti alle singole scuole dopo un'analisi delle necessità. Ogni scuola, infatti, è stata invitata a indicare, entro il 16 luglio scorso, l'organico necessario ad avviare l'insegnamento su larga scala della lingua straniera. Non mancano, comunque, perplessità. "Aspettiamo l'arrivo della risorsa aggiuntiva che il ministero ci ha concesso, ma non sappiamo se questa figura sarà riconfermata per il prossimo anno, con quale criterio è stata scelta e che livello di preparazione possiede - spiega Lorena Orrù, docente d'inglese e collaboratrice del dirigente scolastico nella scuola Allievo di Torino -. Abbiamo però dovuto sospendere l'insegnamento di inglese e francese in quinta, introdotto due anni fa in via sperimentale, perché il personale non è sufficiente". Sul fronte precari le scuole interpellate non si pronunciano, anche perché data la tardiva assegnazione dell'organico (fine luglio), non era possibile fare altrimenti. Informatica. Molto più ardua appare invece l'alfabetizzazione informatica, che risulta possibile nelle scuole che già in modo autonomo avevano investito negli anni precedenti in strutture e laboratori. La riforma, infatti, non è supportata dai fondi necessari per dotare le scuole dei macchinari tecnologici, che sono condizione obbligatoria per l'apprendimento dell'uso del Pc, e dove le risorse ci sono, come nel caso del plesso Ada Negri di Roma, mancano gli spazi. In questi ultimi mesi, da quando in pratica, è stata approvata la legge di riforma (28 marzo 2003) la scuola ha vissuto in uno stato di semi-agitazione. Ora che mancano i decreti attuativi e che l'obbligo di applicazione della legge riguarda solo la lingua e l'informatica, ci si interroga sul senso di una riforma, con un progetto ambizioso e articolato ma carente su quanto riguarda la fattibilità e l'applicazione. La formazione. "Una riforma di questa entità richiede formazione, aggiornamento e risorse - spiega Andrea Rasa, dirigente scolastico alla scuola elementare Cesare Abba di Palermo - e, in primis, l'entusiasmo e il coinvolgimento del corpo insegnanti. Personalmente intendo portare avanti una strategia di formazione e puntare sulla qualità, anche se non si può attuare una simile "rivoluzione" senza tener conto dell'attuale stato delle cose, e qui da noi sono tante le scuole che mancano delle strutture base". La necessità di un'adeguata formazione è condivisa da tutti gli operatori del settore, perché solo attraverso la formazione e il dialogo è possibile ottenere una partecipazione propositiva del corpo insegnanti. Una strada possibile, secondo Marognoli, sta nella flessibilità dei decreti attuativi, che potrebbe favorire un dialogo nella scuola, una più graduale messa in opera delle novità e una trasformazione del sistema nel rispetto delle risorse disponibili. Esistono comunque istituti, come l'Andrea Palladio di Venezia, che vedono nella riforma una convalida di quanto già organizzato da diversi anni, con una struttura multimediale all'avanguardia creata grazie ai consistenti aiuti ricevuti dall'amministrazione locale. FEDERICA MICARDI
Lunedì 01 Settembre 2003


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