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Sole 24 ore-Decentramento, ecco le richieste delle Regioni.

Decentramento, ecco le richieste delle Regioni. ROMA '#8226; Maggio pieno di confronti, per la scuola. Entro il giorno 30, le Regioni dovranno presentare la loro proposta su dove e come i 5Omila...

11/05/2003
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Il Sole 24 Ore

Decentramento, ecco le richieste delle Regioni.

ROMA '#8226; Maggio pieno di confronti, per la scuola. Entro il giorno 30, le Regioni dovranno presentare la loro proposta su dove e come i 5Omila ragazzi che usciranno il 15 giugno dalle scuole medie e che non si iscriveranno ai licei e istituti di pari livello potranno tuttavia assolvere l'obbligo scolastico, in mancanza di quella struttura triennale professionale qualificante di cui parla la legge (l.53/03) ancora sulla carta.
Il federalismo per il momento abita a Trastevere, al ministero dell'Istruzione, anche se dallo scorso 7 maggio, convocando i rappresentanti delle Regioni, il ministero del Lavoro fa chiaramente capire che nei colloqui non vuole fare il convitato di pietra, essendo l'istituzione che la legge abilita alla definizione delle qualifiche professionali, i giovani non aspettano e il confronto è per questo serrato, anche se non bellicoso. Non si può attendere, come su altri tavoli, la formalizzazione di un nuovo titolo V della Costituzione, ma quello uscito dalla riforma dell'ottobre 2001 è di fatto considerato superato culturalmente e politicamente, con l'unanime sconfessione di quella bomba ad orologeria che era la '#8216;legislazione concorrente'.
Si lavora dunque come se la Bossi-La Loggia fosse già stata approvata, senza tema, su questo, di contrasti tra schiera menti. Il 14 maggio gli assessori regionali all'istruzione e alla Formazione incontreranno personalmente il ministro Moratti. E più probabile che a parlare per tutti sarà il cosiddetto 'Gruppo dei Sette'. Si tratta del neocostituito gruppo bipartisan tra Centro-destra (Lombardia, Liguria, Veneto, Calabria), che ha il coordinamento della Formazione, e Centro-sinistra (Emilia Romagna, Campania e Toscana, la più possibilista nel l'opposizione) che ha il coordinamento dell'Istruzione.
Il documento che potrebbe essere varato dai Sette nella mattinata del 14 vedrebbe le seguenti richieste: 1) il ministro riconosca che l'obbligo scolastico può essere adempiuto anche nel primo biennio del sistema scolastico ('integrato con elementi professionalizzanti') senza che i giovani siano prematuramente costretti a scelte fuori dalla scuola tradizionale; 2) le Regioni che ne abbiano le strutture possano seguire il 'modello lombardo', sperimentato da un anno in Liguria, Lazio, Piemonte, Molise e Puglia (oltre che a Trento): assolvimento dell'obbligo in selezionati Centri di formazione professionale (Cfp): 3) ai giovani che si sono iscritti nei Cfp delle regioni sopracitate vengano riconosciute le qualifiche finali come valide su tutto il territorio nazionale (mai avvenuto per un Cfp prima d'ora): il Ministro si pronunci sul destino degli Istituti tecnici: in sostanza si tratta di stabilire se i contenuti li detterà solo lo Stato o se li detteranno, standard a parte, le Regioni.
Sull'argomento l'assessore Alberto Guglielmo (FI, Lombardia) ha dichiarato: "La Confindustria è per la licealizzazione perché sa che l'Italia non è tutta eguale, ma io vorrei appunto ricordare che con gli standard nazionali vincolanti voluti dalla Costituzione nessuno diventa 'padrone' di niente e di nessuno". Risponde Mariangela Bastico (Ds, Emilia Romagna): "Non leggiamo la posizione della Confindustria come sfiducia nell'istituto regionale; lo condividiamo se è un appello a che il sistema istruzione-formazione rimanga nei fatti un sistema unitario".
NICOLA D'AMICO


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