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«Si penalizzano i più deboli: gli stranieri e chi non è informatizzato»

Raffaella Morisa - SEGRETARIA FLC-CGIL E-R

25/01/2013
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l'Unità

Morsia, cosa sta succedendo con queste iscrizioni on line? «Il nostro parere è noto fin dall’inizio: siamo contrari perché non si possono mettere le famiglie di fronte a una domanda composta di numerosi fogli e di codici quando devono fare scelte importanti. Il momento dell’iscrizione ad un nuovo ciclo di studi è quello in cui si sceglie ad esempio che lingua straniera studiare, se fare l’ora di religione o quella alternativa e quali sono le opzioni proposte dalla scuola, si scelgono le attività extra. Non è sensato spersonalizzare in questo modo decisioni simili».

 C’è poi il problema dei ragazzi stranieri figli di immigrati irregolari che, si sono trovati di fronte all’impossibilità di iscriversi,con quel modulo, perché non sono in possesso del codice fiscale. «Questa vicenda è gravissima: un gesto davvero maldestro e ingiustificabile. Lo strumento delle iscrizioni on line, come al solito, penalizza i più deboli: chi non può accedere a internet e gli stranieri. È il testo unico sull’immigrazione a prevedere che sia garantito il diritto all’istruzione a tutti. Come Flc-Cgil già martedì abbiamo chiesto al Ministero di correggere immediatamente questo passaggio e che le iscrizioni, per quest’anno, possano essere presentate anche sotto forma cartacea.

Il Miur oggi (ieri per chi legge, ndr) ha già fatto sapere che, contrariamente a quanto denunciato dalla Flc,l’iscrizione on line non può essere lesiva del diritto all’istruzione per tutti,sostenendochelefamigliepossonorecarsinellescuoleperinoltrare le domande. «Questa è una correzione in corsa. Quelle famiglie sono già state colpite: sappiamo quanto timore abbiano ad esporsi gli stranieri irregolari in questo paese. Mi auguro che questa vicenda non spinga molte famiglie a non iscrivere i propri figli a scuola per paura, e che magari decidano di rimandarli nel loro paese di origine».

 Le scuole come si stanno muovendo? «Cercano di sopperire alle mancanze dell’iscrizione on line sostenendo le famiglie come possono. Però i problemi ci sono e sono seri. Proprio in questi giorni sono stata in alcune località del Modenese colpite dal terremoto. Lì, molte scuole non hanno neanche il collegamento a internet, per non parlare delle famiglie che ancora non hanno una casa. Come possiamo che possano affrontare anche questa cosa?».


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