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...Se fossi Ciampi volerei alto...di Vittorio Delmoro

di Vittorio Delmoro - 20-06-2003 ...Se fossi Ciampi volerei alto... Non mi farei coinvolgere da questo governo e da questa maggioranza. Se fossi Ciampi non presterei attenzione agli ap...

20/06/2003
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di Vittorio Delmoro - 20-06-2003

...Se fossi Ciampi volerei alto...

Non mi farei coinvolgere da questo governo e da questa maggioranza.

Se fossi Ciampi non presterei attenzione agli appelli della minoranza, non perché non abbia ragione, ma per conservare un ruolo super partes, utile per sconfiggere Berlusconi in un eventuale duello elettorale nella futura repubblica plebiscitaria che si prepara all'orizzonte.

Se fossi Ciampi firmerei il lodo Berlusconi appena approvato dal parlamento, non perché non si tratti di una legge ad personam (che lo sia è dichiarato anche dagli esponenti della maggioranza), quanto per non fornire argomenti ai sostenitori del complotto contro Berlusconi.

Se fossi Ciampi firmerei il lodo, ma vi aggiungerei una esternazione : siccome si tratta di una legge che riguarda anche la carica attualmente ricoperta da me, dichiaro fin da ora di rinunciare agli eventuali benefici della sua applicazione, rimanendo a disposizione della magistratura se trovasse elementi per mettermi sotto accusa.

Sarei convito, se fossi Ciampi, di raggiungere così due obiettivi : aumentare la fiducia che la stragrande maggioranza degli italiani dicono di nutrire per me e rafforzare la carica istituzionale che in questo momento sto ricoprendo.

Se fossi Ciampi; ma non lo sono, purtroppo'

'Da semplice insegnante quale sono'

invece saluto con gioia questo lodo Berlusconi : finalmente termina la guerra dichiarata alla magistratura e scoppia la pace (come in Iraq); potrò vedere all'opera il premier, ormai sgravato dal peso dei tribunali, che quello della coscienza non esiste più da parecchio; lui è convinto che ciò che possiede (soldi e potere) se lo è proprio guadagnato e ne va addirittura fiero; è più facile che un cammello'

Aspetto dunque le decisioni di Berlusconi sulla scuola, convinto che il suo rapporto non sia come quello con la giustizia; Berlusconi non dovrebbe odiarla, la scuola, come odia i giudici e i tribunali; le notizie agiografiche o anedottiche semiufficiali ce lo descrivono come uno bravo, uno che faceva addirittura i compiti per gli altri (facendoseli pagare naturalmente, che la vocazione del businnesman già emergeva), uno che i Brian li prendeva a calci nel sedere : niente problemi coi professori, promozioni meritate da alunno modello.

Dunque niente astio, niente voglia di rivalsa, ora che comanda lui, anzi; ha più volte dichiarato che ci vuole coprire d'oro, è solo che in questo momento la borsa, rigidamente serrata fra le mani di Tremonti, al tatto appare desolatamente floscia; non così floscia da farsi mancare qualcosa loro, questo no, ma non per tutti, per tutti proprio no.

Ma non dobbiamo temere, dice, che appena le vele riprenderanno vento, ce ne sarà anche per noi, dice. Certo non come negli anni precedenti; anzi, scordateveli proprio gli anni precedenti, che indietro non si torna. Basta con gli egualitarismi, basta coi lassismi; rigore e rispetto ci vuole e su questo avrete il vostro tornaconto, dice.

Ci vuole fornire delle sue stesse armi : il bastone e la carota; il bastone dell'autorità, del potere, da mostrare a tutti (e che sia ben visibile!) che si traduce nel voto di condotta, nel ritorno della selezione (le tanto agognate bocciature) e nel doppio canale (Brian al tornio). Ma anche la carota, da tenere nel cassetto e far baluginare solo a certuni; la carota delle lusinghe, la carota dei miraggi, la carota delle divisioni.

Lo aspetto al varco, Berlusconi, per vedere di quanti soldi ci ricoprirà, ora che Tremonti ha dichiarato che il vento sta riprendendo, e soprattutto di come ce li darà, visto che di pioggia guai a parlare (in questo torrido giugno').

Suppongo voglia darli ai tutor, che certo se li meriteranno, visto che dovranno caricarsi sulle spalle tutte le incombenze della scuola pubblica; un poco anche alle private, che comunque avranno molto più spazio in cui investire il loro spirito imprenditoriale; e poi alle famiglie direttamente, che così provvederanno a finanziare chi più gli aggrada.

E sotto l'aspetto educativo?

Beh, per questo basta l'esempio! Quale esempio? Il suo, naturalmente! Uomo colto, uomo di successo, uomo di potere e capo carismatico; che si vuole di più? Ragazzi, seguite il suo esempio, a cominciare dal tema dell'esame di maturità : la nuova bibbia per gli uomini del futuro sono le citazioni dei suoi discorsi.

Lo aspetto alla prova, Berlusconi, per vedere se farà approvare anche per noi una legge ad personam, lo stato giuridico degli insegnanti, e se vorrà abolire i contratti per decidere lui a cosa abbiamo diritto. Voglio vedere se estenderà lo spoils-system anche ai dirigenti, come ha già minacciato di fare, tanto da ridurre al silenzio i pochi che non ci stavano.

Gerarchizzare, dividere, lusingare e stangare.

Portare la piramide anche a scuola, con al vertice il capo d'istituto, con potere di assunzione e licenziamento, col compito di distribuire risorse aggiuntive a chi vuole.

Dividere la categoria in almeno tre fasce, quella vicina a lui dei gestori dell'istituto e degli esecutori dei suoi voleri (ricompensati con le risorse di cui sopra), quella intermedia degli insegnanti sottoposti e quella bassa dei precari e degli assunti con contratto d'opera, i più ricattabili.

Lusingare gli adulatori (del dirigente, dell'ispettore, del sottosegretario, del ministro) con promesse di carriera e con l'elargizione di sporadici fondi.

Stangare tutti gli oppositori, i rematori al contrario, gli irriducibili, i rigidi, quelli rivolti con la faccia indietro, i sessantottini non pentiti, i donmilanisti, i brianiani.

Noi insomma'

Sì, voglio proprio vederlo il Berlusconi sulla scuola.

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