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Scuole, piano estate per recuperare la Dad Ma non per tutte: fondi concentrati al Sud

Gli istituti, per accedere ai fondi necessari all'attivazione dei corsi, devono partecipare a bandi specifici una volta stabilito il percorso da fare, attraverso progetti mirati. 

17/05/2021
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Il Messaggero

ROMA Alla fine della scuola mancano poco più di dieci giorni di lezione. Ma i corsi in classe, quest'anno, potranno andare avanti anche tutta l'estate. Prende forma infatti il ponte educativo annunciato dal ministro all'istruzione Patrizio Bianchi: si tratta di creare un momento di recupero degli argomenti persi a causa del Covid e di transizione verso il prossimo anno, da 510milioni di euro. Si sente infatti forte l'esigenza di riprendere il filo del discorso, tra scuola e studenti, interrotto bruscamente dalla pandemia e trasformato, altrettanto bruscamente, in un contatto online soprattutto alle superiori. 
DISPERSIONEE così la fine della scuola, quest'anno, potrebbe rappresentare per molte classi l'inizio del recupero di tutto quello che inevitabilmente è andato perduto: didattica e rapporti umani. 
Una sezione specifica dei fondi messi a disposizione, infatti, si rivolge proprio a quelle scuole e a quei territori dove la dispersione scolastica si sta facendo sentire maggiormente, dove i docenti avvertono la necessità di sostenere gli studenti e le famiglie più in difficoltà. Tra i requisiti necessari, si guarda soprattutto alle regioni del Sud e alle scuole dove sono stati rilevati maggiori problemi. E allora ci si prepara per restare aperti tutto il mese di giugno ma anche, laddove possibile, a luglio e agosto e poi di nuovo all'inizio di settembre per il reinserimento a scuola. Gli istituti, per accedere ai fondi necessari all'attivazione dei corsi, devono partecipare a bandi specifici una volta stabilito il percorso da fare, attraverso progetti mirati. 
TRE FASISono sostanzialmente tre le diverse fasi del Piano Estate che, in tutto, prevede risorse per 510milioni di euro. La prima parte è quella di giugno, da dedicare al recupero e al potenziamento degli apprendimenti degli studenti, quindi si tratta di organizzare corsi di recupero da svolgere con i docenti della scuola o con enti esterni, si potranno anche programmare corsi per il potenziamento delle competenze professionali o tecniche, corsi e laboratori di lingua, iniziative per l'orientamento accademico o professionale. Seguirà, nei mesi di luglio e agosto, la fase da dedicare al recupero della socialità in cui i ragazzi, in ambito scolastico, incontreranno i loro compagni e prenderanno parte a corsi anche di natura extrascolastica, con l'obiettivo di ricucire e riavviare i contatti umani. Si potranno prevedere eventi dedicati all'arte, all'ambiente e alla sostenibilità, con cineforum, concerti e rappresentazioni teatrali, attività sportive o gite e visite culturali. 
Non si tratterà quindi, necessariamente, di corsi di studio visto che le temperature estive non consentirebbero comunque di fare lezione normalmente. Gli istituti individueranno delle settimane specifiche, anche consultando la disponibilità di docenti e famiglie, per andare incontro al maggior numero di studenti. E poi, a settembre, scatterà la terza fase del piano estate: quella dell'accoglienza prima dell'avvio delle lezioni del prossimo anno, in cui si potranno organizzare giornate di accoglienza, workshop e laboratori di supporto psicologico con l'attivazione di sportelli informativi. Il ministero dell'Istruzione ha stanziato per il Piano estate 150milioni di euro, provenienti dal decreto sostegni: vale a dire una media di 18mila euro per scuola, in base al numero di iscritti, per organizzare corsi extracurricolari, come musica, arte o teatro, per ripassare le discipline scolastiche e, sostanzialmente, per il recupero della socialità e della vita di gruppo andate perdute. In questo modo sarà possibile organizzare corsi ad hoc sia dopo la fine della scuola, a partire da giugno, sia prima dell'avvio del prossimo anno, a settembre. Nell'ottica del recupero, soprattutto nelle aree più a rischio, si inseriscono anche i fondi Pon pari a 320milioni di euro di cui circa il 70% andrà alle regioni del Sud. Questi fondi serviranno ad avviare un percorso a lungo termine che partirà a giugno ma potrà andare avanti per tutto l'anno scolastico 2021-2022. Ci sono poi le attività mirate al contrasto della povertà educativa, finanziate con 40milioni di euro, per scuole elementari, medie e superiori che si trovano in contesti di maggior svantaggio o fragilità e dove si riscontrano i più alti tassi di dispersione. 
Lorena Loiacono 


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