FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3776761
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » scuolaoggi-TEMPO PIENO: basta con il gioco delle tre tavolette...!

scuolaoggi-TEMPO PIENO: basta con il gioco delle tre tavolette...!

TEMPO PIENO: basta con il gioco delle tre tavolette...! di www.scuolaoggi.org TEMPO PIENO: BASTA CON IL GIOCO DE...

30/05/2003
Decrease text size Increase text size
ScuolaOggi

TEMPO PIENO: basta con il gioco delle tre tavolette...!
di www.scuolaoggi.org

TEMPO PIENO: BASTA CON IL GIOCO DELLE TRE TAVOLETTE'!

Leggiamo con un certo stupore la risposta dell'on.Mario Mauro all'articolo di Scuolaoggi sulla "presunta fine" del Tempo Pieno nella futura scuola primaria. L'on. Mauro, in buona sostanza, sostiene che si tratta di un equivoco e che la possibilità del Tempo Pieno resta "implicitamente" immutata, iscritta nell'autonomia delle istituzioni scolastiche. E' vero infatti che nelle Ipotesi di modelli organizzativi - naturalmente "bozze" - del febbraio 2003 (ma anche nelle versioni precedenti, quella estiva e quella dell'ottobre 2002, relative comunque alla "sperimentazione") compare un modello orario di 40 ore, cosa peraltro che Scuolaoggi aveva rilevato in precedenti interventi.
Ma procediamo con ordine, perché sono le norme e le disposizioni di legge che fanno testo (Leggi, Decreti legislativi e Regolamenti), non le ipotesi o le opinioni.
Atto primo. La legge n.148/1990, istitutiva dei moduli nella scuola elementare, prevedeva che l'orario della scuola elementare fosse di 27 ore, elevabili fino ad un massimo di trenta con l'inserimento dell'insegnamento della lingua straniera, in particolare nelle classi terze, quarte e quinte (art.129 del Testo Unico n.297/1994, che ricomprende i precedenti articoli della L.148/90).
L'art.130 del T.U. 297/94, dal titolo "Progetti formativi di tempo lungo", al comma 2, prevedeva espressamente le condizioni per la prosecuzione delle attività di Tempo Pieno, già avviato con la legge n.820/1971. Lì veniva stabilito che l'orario settimanale "ivi compreso il tempo mensa" fosse di 40 ore.
Atto secondo. La bozza di decreto attuativo della legge-delega n.53/2003 in circolazione prevede un orario di base per la scuola primaria (ex scuola elementare) di 891 ore, corrispondenti a 27 ore/settimana (comma 1, art.7), inclusa la lingua inglese e la religione cattolica. Il comma 2 prevede altre 99 ore, tre ore/settimana, aggiuntive, "facoltative e opzionali" per gli allievi. A discrezione quindi delle famiglie. L'orario di cui ai commi 1 e 2, si dice, non comprende il tempo eventualmente dedicato alla mensa. Non si parla in ogni caso di "tempo pieno", "tempo lungo", di quaranta ore e tantomeno di tempo mensa "all'interno dell'orario scolastico"'.
Attenzione: il successivo comma 4 precisa che l'organico di istituto (il numero dei docenti assegnati alla scuola, i posti-classe) è stabilito allo scopo di garantire le attività didattiche previste nei due commi citati, vale a dire è definito in base alle 27 e/o 30 ore (non è prevista, ripetiamo, l'eventualità delle 40 ore dell'attuale tempo pieno, con il cosiddetto "doppio organico" ').
Non solo: nell'art.16 "Norme finali e abrogazioni" vengono abrogate espressamente le disposizioni del Testo Unico che riguardavano proprio i "progetti formativi di tempo lungo" di cui parlavamo sopra, vale a dire l'art. 130 che consentiva le 40 ore del Tempo Pieno, "mensa inclusa"'!!!
Allora si chiarisca la questione una volta per tutte, come peraltro ha chiesto con molta concretezza e determinazione l'ANCI: si confermi, all'interno del testo del decreto legislativo, il contenuto dell'art.130 (comma 2, lettera b) del Testo Unico che invece si intende abrogare, prevedendo esplicitamente le 40 ore di tempo scuola. E soprattutto si preveda la possibilità di definire in rapporto a questo tempo-scuola l'organico di istituto. Perché proprio qui sta il punto: se alle scuole viene assegnato un organico che consente di attuare un tempo scuola di 40 ore (=Tempo Pieno, due insegnanti una classe) con il "tempo mensa" compreso nell'orario scolastico, come chiede l'ANCI, o no. Il resto sono chiacchiere o inutili equilibrismi.
Altrimenti viene inevitabilmente da pensare che la soluzione prevista sia un'altra. E cioè: le scuole vogliono attuare un orario più lungo delle 27-30 ore, con l'aggiunta del tempo-mensa? Lo facciano, nell'ambito dell'autonomia scolastica, con le proprie risorse (con un organico docenti, beninteso, ridotto') e a loro spese, magari attingendo al privato (cooperative e/o agenzie esterne) e a carico delle famiglie. Il problema non è tanto dunque l'astratta "possibilità teorica" della mensa e delle 40 ore, ma chi le fa e in quale contesto'.
Il nodo è tutto qui: lo si risolva - sul piano normativo, ripetiamo, e non a parole - una volta per tutte. Saremmo i primi ad esserne soddisfatti.

Dedalus

chiudi


La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33
Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL