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Scuolaoggi-LA SCUOLA LOMBARDA BOCCIA LE ISCRIZIONI IN ANTICIPO E IL TAGLIO DEGLI ORGANICI

LA SCUOLA LOMBARDA BOCCIA LE ISCRIZIONI IN ANTICIPO E IL TAGLIO DEGLI ORGANICI Non è stato uno dei tanti spot per la Riforma Moratti. Diamo atto al Direttore regionale Mario Dutto di av...

03/12/2003
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ScuolaOggi

LA SCUOLA LOMBARDA BOCCIA LE ISCRIZIONI IN ANTICIPO E IL TAGLIO DEGLI ORGANICI
Non è stato uno dei tanti spot per la Riforma Moratti. Diamo atto al Direttore regionale Mario Dutto di aver avviato, con l'incontro riservato ai dirigenti scolastici della Lombardia all'Einstein di Milano, una riflessione seria sul tempo scuola e il tempo dei bambini. "Nessuno ha mai cambiato la scuola da un giorno all'altro" così ha concluso la riunione il Direttore regionale, richiamando la necessità di tempi adeguati per una riflessione seria, in grado di riutilizzare gli aspetti più positivi del passato nel presente, per migliorare nel suo complesso il servizio scolastico. L'intervento centrale, da un punto di vista pedagogico e culturale, è stato senza dubbio quello di Susanna Mantovani, Preside di Scienze dell'educazione, Università Bicocca di Milano. La Mantovani ha praticamente tessuto l'elogio dei "tempi distesi" nell'apprendimento e nello "stare a scuola" del bambino, contro la "fretta degli adulti", l'affollamento del curricolo e le frenesie del disciplinarismo. La necessità di "tempi distesi" per pensare, "tempi protetti" per la scoperta, la ricerca, la condivisione, fuori da un orizzonte produttivistico e contro la parcellizzazione dei tempi. In questo senso ha sottolineato gli indubbi vantaggi del tempo pieno inteso come "tempo non riempito" in maniera fuorviante ed eccessiva, nella "tranquillità" . La Mantovani si è detta inoltre apertamente contraria all'anticipo ("che senso ha mettere fretta ai piccoli? Perché forse non si è avuto il coraggio di ridurre gli anni delle superiori?"), ed ha concluso citando Kant : "Se si anticipano troppo gli apprendimenti si hanno delle piccole scimmie". Dutto, nel suo intervento, ha esposto alcuni dati sulla diffusione del Tempo Pieno e del Tempo Prolungato nelle varie province della Lombardia, rilevando che a Milano si registrano le punte massime per quanto riguarda il Tempo Pieno alle elementari, ma non per il tempo prolungato alle medie. (A Milano si registra anche il rapporto numero alunni/classe più elevato.) Ha quindi sottolineato la differente e disomogenea distribuzione delle risorse fra le varie province. Nel rimarcare la differenza tra le richieste di Tempo Pieno e Tempo Prolungato nella regione (e la "sproporzione" ad es. fra Milano o Como) il Direttore regionale non ha forse considerato che in realtà il "tempo normale" nelle elementari (cioè le classi a modulo) ha comunque un orario simile, con due-tre rientri pomeridiani, a quello del tempo prolungato alle medie, il che spiega in parte il fatto che vi sia "continuità" nelle richieste nelle altre città della Lombardia e non contraddizione . Non solo: bisognerebbe valutare quale è stata la richiesta effettiva di Tp nelle altre province e fino a che punto è stata accolta o respinta dai Csa. Risulta, infatti, che in varie situazioni non sono state autorizzate negli ultimi anni classi per accogliere tutta la domanda. Inoltre: se vi è una "distribuzione ineguale" di risorse, dal punto di vista degli organici, tra Milano e le altre province, la soluzione può essere ricercata in un "riequilibrio", nel senso di togliere a Milano per dare agli altri? La risposta in parte era implicita nell'intervento della sociologa Zaiczyck, laddove, sulla base di una ricerca condotta a Bergamo, si mettevano in correlazione sistema degli orari e contesto territoriale e familiare. Occorre inoltre, aggiungiamo noi, non perdere mai di vista la diversa "complessità" della situazione della provincia di Milano, non assimilabile ad altre situazioni. Il Direttore regionale ha poi sostenuto che, senza pensare a "rigonfiamenti" degli organici, bisogna però "mantenere l'esistente", "patrimonio che non deve essere smantellato da nessuno". La necessità quindi di ripartire dalle risorse attuali per riqualificarne il senso. Il Dirigente del CSA di Milano, Antonio Zenga, nel suo intervento, ha accennato alle "strategie amministrative" messe in atto a Milano per garantire, in questi ultimi anni, l'accoglimento di tutte le richieste di Tempo Pieno, come "bisogno prioritario", anche a scapito di altre richieste (es. Progetti e facilitatori per gli stranieri) che purtroppo si sono dovute via via sacrificare. Tra gli interventi del pubblico presente è il caso di rilevare quello di Francesco Cappelli, dirigente scolastico dell'I.C. di Lacchiarella, che dopo aver richiamato il senso profondo dell'autonomia scolastica nella determinazione di tempi "distesi" ma anche "differenti", ha concluso significativamente dicendo "lasciateci l'organico che al tempo ci pensiamo noi".


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