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Scuolaoggi-La Moratti vittima di Bossi-di Giovanni Manzini

La Moratti vittima di Bossi Non si può proprio dire che la Moratti sia fortunata. Dopo essere riuscita, sia pure con tante difficoltà e sofferenze, a far approvare dal Senato il suo disegno di le...

07/08/2003
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ScuolaOggi

La Moratti vittima di Bossi

Non si può proprio dire che la Moratti sia fortunata. Dopo essere riuscita, sia pure con tante difficoltà e sofferenze, a far approvare dal Senato il suo disegno di legge delega per la riforma del sistema scolastico e formativo, ha dovuto prendere atto che il suo collega Tremonti non è disposto a scucire una lira per la scuola. per cui la riforma, quand'anche fosse approvata definitivamente dalla Camera, nascerebbe comunque senza possibilità concrete di realizzazione perché priva delle necessarie risorse. E' superfluo sottolineare che una simile soluzione non farebbe altro che aumentare la già notevole confusione esistente oggi nella scuola. Ma i guai per la Moratti non finiscono qui. Anzi il missile più devastante le è arrivato in questi giorni dal collega Bossi con il suo disegno di legge sulla devolution secondo il quale la scuola e la formazione passano sotto la totale ed esclusiva competenza delle Regioni. ' Le Regioni attivano la competenza legislativa esclusiva in materia di a) organizzazione scolastica, gestione degli istituti scolastici e di formazione, b) definizione della parte dei programmi scolastici e formativi di interesse specifico della Regione'. Con queste sette righe Bossi, di fatto, trasferisce tutta la scuola e tutta la formazione alle Regioni cancellando contemporaneamente sia il sistema nazionale d'istruzione sia l'autonomia delle singole istituzioni scolastiche e formative. Il tutto senza avere prima definito il rapporto fra Stato, Regioni ed Enti Locali previsto dall'articolo 117 della Costituzione e sul quale è in atto il confronto parlamentare sul disegno di legge del ministro La Loggia. In sintesi, ci troviamo di fronte a tre ministri che sulla stessa materia hanno intenzione di far approvare tre disegni di legge fra loro in netto contrasto. Una vera e propria Babele governativa.
In queste condizioni ci si domanda chi definisce i saperi, i curricoli e gli standard (cioè ciò che i nostri ragazzi debbono imparare), chi rilascia i titoli di studio e le qualifiche validi su tutto il territorio nazionale e in Europa, quale stato giuridico, quale mobilità, quale contratto avranno gli insegnanti, chi distribuirà le risorse e con quali parametri, da chi e su quali basi sarà valutato il sistema. Sono solo alcune domande alle quali né il disegno di legge Moratti né tanto meno quello Bossi, danno risposta. Se poi sono tecnicamente corrette le stime fatte da Confindustria secondo le quali, per la sola devolution scolastica, è previsto un aumento di spesa di oltre 28000 milioni di euro, è lecito chiedersi se si tratti di cosa seria o di una delle solite bossate. Certo, quando leggiamo che Bossi, in caso di mancata approvazione della sua legge, farebbe saltare il governo, è lecito supporre che fra i due disegni di legge, quello della Moratti e quello di Bossi, a prevalere sarà quest'ultimo e che, di conseguenza, quello della Moratti finirà su un binario morto. E' vero che si trattava di un provvedimento che noi giudicavamo per molti aspetti sbagliato e dannoso per la scuola ma quello di Bossi è sicuramente più grave per cui vien da dire che al peggio non c'è mai limite e che la Moratti è obiettivamente scalognata.

*Giovanni Manzini
responsabile nazionale scuola della Margherita


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