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scuolaoggi-INGLESE, INTERNET E RIFORMA

INGLESE, INTERNET E RIFORMA di ScuolaOggi Da www.scuolaoggi.org del 9.7.2003 INGLESE, INTERNET E RIFORMA. ...

09/07/2003
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ScuolaOggi

INGLESE, INTERNET E RIFORMA

di ScuolaOggi

Da www.scuolaoggi.org del 9.7.2003

INGLESE, INTERNET E RIFORMA.

Dopo la mancata presentazione/approvazione della bozza di decreto legge attuativo, sembra che il Ministro Moratti sia orientato a sottoporre al Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione un provvedimento amministrativo finalizzato ad anticipare alcuni aspetti della legge di riforma 53/2003. Il provvedimento prevederebbe sostanzialmente:
a) l'estensione dal prossimo anno scolastico dell'insegnamento della lingua inglese e dell'informatica a partire dalla prima e seconda elementare
b) l'avvio dal prossimo a.s. di un 'progetto nazionale di innovazione' finalizzato alla prima attuazione della legge 53/03. Il progetto, la cui adesione da parte delle scuole è facoltativa, sarebbe limitato all'introduzione dei piani di studio delle Indicazioni nazionali (quindi, sembra di capire, non la parte 'organizzativa' prevista nel capitolo 'Vincoli e risorse', relativa a tutor, assetti strutturali, orari scolastici ma solo la parte riguardante i piani di studio, gli obiettivi di apprendimento).
Insomma un avvio del tutto soft della riforma che per il momento lascerebbe 'sospesi' gli elementi più controversi e contestati della bozza del decreto legge (l'insegnante tutor, il tempo scuola, l'organizzazione didattica) puntando più che altro su una politica d'immagine: in primis inglese e informatica che a livello di opinione pubblica fanno sempre effetto.

E infatti è già partita una rilevazione nelle scuole (C.M. prot. 1761/dip/U02 del 26 giugno) per determinare 'il fabbisogno di posti' necessari per estendere la lingua straniera (inglese) in prima e seconda elementare. A parte il fatto che manca ancora, allo stato attuale, qualsiasi fondamento giuridico all'introduzione di 1 ora di inglese in prima elementare e 2 ore in seconda (l'unica fonte normativa ancora in vigore, circa l'insegnamento della lingua straniera nella scuola elementare, è data dall'art.125 del T.U.297/94 e dal Decreto Min. 28 giugno 1991 che prevedono l'insegnamento della lingua straniera - francese, inglese, spagnolo o tedesco - per tre ore settimanali a partire dalla classe seconda e, in fase di transizione, dalla classe terza), il problema ancora una volta è relativo agli organici. Con quali risorse infatti si pensa di estendere l'insegnamento dell'inglese?

Si possono formulare sostanzialmente due ipotesi. La prima: se si confermano gli attuali orari di insegnamento della lingua straniera nel secondo ciclo (3 ore settimanali) e gli attuali impegni di lavoro degli specialisti di lingua straniera (6/7 classi massimo), si rendono necessarie consistenti risorse professionali aggiuntive, vale a dire servono migliaia di docenti specialisti (sarebbero infatti ben 13.000 le classi prime 'scoperte' e 9.000 le seconde'!). Un ipotesi del genere, che prevede il reperimento di nuove risorse (professionali e quindi finanziarie), con gli attuali chiari di luna e gli orientamenti del Min. Tremonti, pare decisamente di difficile praticabilità. Al massimo, potrebbero essere recuperati, a questo scopo, i posti assegnati dal MIUR per l'anticipo e in parte avanzati (comunque assolutamente insufficienti).

Resta allora la seconda ipotesi, che ScuolaOggi aveva già prospettato in un articolo del 30.4.2003 (Meno inglese per tutti?). E cioè quella di ridurre le ore di insegnamento di lingua straniera su terza, quarta e quinta (da tre a due ore) e di estendere L2 anche a prima e seconda, utilizzando le stesse risorse, i docenti specialisti e specializzati già presenti nella scuola. In questo modo gli specialisti interverrebbero non più su 6-7 classi ma su 10-12 classi. Questa d'altra parte è la soluzione indicata nelle 'Ipotesi di modelli organizzativi per la scuola primaria', uno dei vari documenti Bertagna allegati alla riforma, ove tra l'altro si dice chiaro e tondo che 'l'insegnante specialista opera sull'intera scuola'... Il massimo risultato con il minimo sforzo, verrebbe da dire, e soprattutto senza ulteriori costi. Peccato che un'ipotesi del genere incontrerebbe prima di tutto la contrarietà degli stessi specialisti di inglese che difficilmente sarebbero disponibili a lavorare su un numero così elevato di classi. Inoltre si penalizzerebbero le classi e gli alunni del secondo ciclo, ai quali verrebbe sottratta un'ora di insegnamento rispetto alla situazione attuale. Ma tant'è: ci penserà un nuovo spot televisivo del Ministro a informare gli italiani che in tutta la scuola elementare, pardon primaria, si insegna l'inglese, come proclamato nello slogan-programma del governo 'Inglese, Internet, Impresa''

Dedalus


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