Scuolaoggi-IL REBUS DI UN DECRETO CHE ANCORA NON C'E'. SI ASPETTA L'INTERVENTO DI SILVIO BERLUSCONI

IL REBUS DI UN DECRETO CHE ANCORA NON C'E'. SI ASPETTA L'INTERVENTO DI SILVIO BERLUSCONI
L'approvazione del decreto legislativo per attuare la prima parte della riforma (scuola dell'infanzia, scuola primaria, scuola secondaria di primo grado) è diventato un rebus. Presentato all'esame del Consiglio dei ministri una decina di giorni fa e subito accantonato, "dimenticato" nella seduta di venerdì scorso, tuttora al centro di polemiche soprattutto per conto dell'Udc il cui responsabile scuola Beniamino Brocca ha definito l'innovazione del maestro tutor "una sciocchezza". Un blocco che rischia un clamoroso rinvio dell'avvio della riforma a settembre almeno nella primaria, prima e seconda classe. Senza decreto manca lo strumento legale per cambiare l'ordinamento. Una situazione imbarazzante per il governo che sulla scuola aveva speso una delle promesse più forti della sua campagna elettorale. E ancora una volta per non andare incontro a una brutta figura si dice che sia sceso in campo lo stesso Silvio Berlusconi che, dopo aver sentito sia Letizia Moratti che Giulio Tremonti (tra i due il solito scontro sulle risorse da mettere a disposizione), vorrebbe dedicare proprio alla scuola il prossimo Consiglio dei ministri. Basterà questa accelerazione "autorevole" per spianare la strada alla riforma? Ma quale riforma? Quali saranno gli effetti del nuovo contratto di lavoro nella definizione dell'organizzazione scolastica? Sono incognite tutte da indagare. Una cosa è certa: alla prova della realtà scolastica molti degli obiettivi sbandierati a parole sembrano potrebbero rivelarsi delle semplici velleità.